Nella nostra democrazia, invece, si finisce per far pagare (molto più di un tozzo di pane) quelli che si fanno al mazzo dalla mattina alla sera alcuni che se ne stanno a casa a rigirarsi i pollici (mi riferisco al reddito di cittadinanza in primis, e all'utilizzo di alcuni strani ammortizzatori sociali in secundis)
Infatti quello del "reddito di cittadinanza" è ...... Certo che non ci vuole una grande mente per capire che il RdC è uno strumento diseducativo al lavoro. In democrazia o in dittatura il problema di base è il cervello: e oggi mancano proprio le basi Ma, come dico spesso, oggi fa figo essere pro immigranti, pro femministe (poi magari a casa e non solo si insultano le proprie mogli o si trattano come "pezze da piedi"), pro parità di genere, pro indigenti ecc.... Spesso ci si vende per quello che non si è ....... ma le bugie hanno le gambe corte.
Ma questa e' storia anni '60 e '70 ... preistoria direi. I successi di cui si parla (M2X) sono di fine anni '80 e anni '90, quando l'azienda non era cosi' rovinata, ancora.
Provate ad immaginare (ovviamente è un esempio): io sono, nel foro di Milano, considerato uno dei professionisti più validi e affermati in materia di appalti. Capita vi venga contestata una "infrazione" che vi porta a dover richiedere l'intervento dell'organo giudicante. Ora io, convinto no vax, sarei costretto a recedere dai miei compiti difensivi pur di rappresentavi oppure voi dovreste rivolgevi altrove per farvi tutelare al meglio a garanzia dei vostri diritti (una forzatura illegittima). Potrei fare il tampone? Certamente! Ma voi avete idea di quante udienze giornaliere è tenuto a sopportare un avvocato che esercita una professione non di mera consulenza e stragiudiziale?
Basta un tampone ogni 48 ore, esattamente come fanno i docenti scolastici no vax ... perche' loro si e gli avvocati no?
Certo ma è storia di quando era il leader mondiale del settore perché le macchine che produceva erano migliori dei concorrenti americani e costavano un ottavo, un settimo. Ivrea poteva tranquillamente diventare la silicon Valley prima della California e la Olivetti poteva essere un colosso mondiale. Altro che Mediobanca che arriva con 4 soldi per ripagare i debiti.
O forse perchè è più facile esser forti con i deboli, che con quelli che poi potrebbero metterti veramente dei bastoni tra le ruote? Mi ha stupito come Draghi abbia ottenuto rapidamente l'ok dei sindacati, ma ripensandoci, è sempre un gioco di do ut des, quindi basta sapere cosa offrire in cambio (sotto banco). Con gli avvocati quanto avrebbe dovuto sborsare? Si, se non fosse stata in Italia. Non dimentichiamo che qui un'azienda è una mucca da mungere. Un'azienda che funziona alla grande, ancor di più. E a mungerla non sono solo gli imprenditori stessi, ma il fisco, le banche, i sindacati e tutti gli sciacalli possibili ed immaginabili. In un simile contesto, se tu fossi un industriale con le tasche già piene di soldi, saresti veramente disposto a dannarti l'anima per diventare il bersaglio permanente di un intero sistema?
Non dimenticare Leonardo del vecchio forse l'unico italiano ad aver fatto shopping industriale in Usa, la Fincantieri che se non era per il protezionismo del governo francese aveva già acquisito stx Francia e sarebbe il più grande gruppo cantieristico navale del mondo. Storie di successo industriale ne abbiamo molte, il problema è nella società, dove sta sparendo la classe media e si sta allargando la forbice fra ricchi e poveri. La colpa è imho comune alla crisi che ha colpito quasi tutti i paesi occidentali, la Cina, perché a furia di un delocalizzare, di soli servizi non si vive. Se nonostante le ottime vendite la società accumulava debiti però è evidente che qualcosa non funzionava a dovere. Le macchine Olivetti erano migliori di quelle americane ma non costavano affatto un ottavo o un settimo. La vendita della divisione elettronica a prima vista sembra stupida ma per competere nel mercato informatico già ai tempi servivano grandi investimenti che nessuno in Italia si sentiva di intraprendere e col senno di poi direi che non sarebbe comunque durata visto che alla fine anche IBM ha dovuto cedere ai cinesi la sua divisione PC.
Vero, ho trovato alcuni dati. La P101 costava 3500 dollari, le concorrenti americane sui 10 mila. Un terzo. C'è anche da dire che la HP 9100A era basata sulla P101 tant'è che pagò un risarcimento milionario per aver utilizzato materiale coperto da brevetto. Sui dettagli ne saprai sicuramente più di me vista l'esperienza in materia e non ultimo il fatto che non ero manco nato Speculazioni di borsa pilotate da Mediobanca sotto l'egida dell'Avvocato
Minchia.....le sapete tutte: sembra quasi che il mondo imprenditoriale con commistione di politica e gestione strategica/economica sia sempre stato il vostro pane!!! Nel mentre, non sono mai stato interista, questo uomo dimostra di essere di un altro livello Chapeau https://tg24.sky.it/milano/2021/09/17/massimo-moratti-saras
Maliziosamente ho pensato che avesse fatto come Jobs, attribuendosi uno stipendio di un solo dollaro l’anno…. Ma vedo con piacere che non è così e quindi tanto di cappello…. Grandissima stima
Torno alla politica. https://www.liberoquotidiano.it/new...erche-sua-corsa-quirinale-puo-finire-qui.html Non ci capisco molto di come funziona un processo ma se questo non è accanimento non riesco ad immaginare cosa potrebbe esserlo.
Con tutto il rispetto per i procedimenti penali, mi sembra che qui arrivati a quasi 90 anni si stia oltrepassando l'accanimento.
[...] Ecco un'operazione fascista: ma fascista nel fondo, nei ripostigli più segreti dell'anima. L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo. Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società. [...] (Pier Paolo Pasolini - Corriere della Sera - 10 giugno 1974) -------------- [...] Che cos'è la cultura di una nazione? Correntemente si crede, anche da parte di persone colte, che essa sia la cultura degli scienziati, dei politici, dei professori, dei letterati, dei cineasti ecc.: cioè che essa sia la cultura dell'intelligencija. Invece non è così. E non è neanche la cultura della classe dominante, che, appunto, attraverso la lotta di classe, cerca di imporla almeno formalmente. Non è infine neanche la cultura della classe dominata, cioè la cultura popolare degli operai e dei contadini. La cultura di una nazione è l'insieme di tutte queste culture di clase: è la media di esse. [...] Oggi - quasi di colpo, in una specie di avvento - distinzione e unificazione storica hanno ceduto il posto a una omologazione cge realizza quasi miracolosamente il sogno interclassista del vecchio Potere. A cos'è dovuta tale omologazione? Evidentemente ad un nuovo Potere. [...] sinceramente non so in cosa consista questo nuovo Potere e chi lo rappresenti. So semplicemente che c'è. [...] L'identikit di questo volto ancora bianco del nuovo Potere attribuisce vagamente ad esso dei tratti "moderni", dovuti alla tolleranza ea una ideologia edonistica perfettamente autosufficiente: ma anche dei tratti feroci e sostanzialmente repressivi: la tolleranza infatti è falsa, perchè in realtà nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore; e quanto all'edonismo, esso nasconde evidentemente una decisione a preordinare tutto con una spietatezza che la storia non ha mai conosciuto. Dunque questo nuovo Potere non ancora rappresentato da nessuno e dovuto ad una "mutazione" della classe dominante, è in realtà - se proprio vogliamo conservare la vecchia terminologia - una forma "totale" di fascismo. [...] il vecchio fascismo, sia pure attraverso la degenerazione retorica, distingueva: mentre il nuovo fascismo - che è tutt'altra cosa - non distingue più: non è umanisticamente retorico, è americanamente pragmatico. Il suo fine è la riorganizzazione brutalmente totalitaria del mondo. (Pier Paolo Pasolini - Corriere della Sera - 24 giugno 1974) --------- [...] Esiste oggi una forma di antifascismo archeologico che è poi un pretesto per procurarsi una patente di antifascismo reale. Si tratta di antifascismo facile che ha per oggetto ed obiettivo un fascismo arcaico che non esiste più e che non esiterà mai più.[...] Ecco perchè buona parte dell'antifascismo di oggi, o almeno di quello che viene chiamato antifascismo, o è ingenuo e stupido, o è pretestuoso e in malafade: perchè dà battaglia o finge di dar battaglia ad un fenomeno morto e sepolto, archeologico appunto, che non più far paura a nessuno. E' insomma un antifascismo di tutto comodo e di tutto riposo. Io credo, lo credo profondamente, che il vero fascismo sia quello che i sociologi hanno troppo bonariamente chiamato "la società dei consumi". Una definizione che sembre innocua, puramente indicativa. Ed invece no. Se uno osserva bene la realtà, e soprattutto se uno sa leggere intorno negli oggetti, nel paesaggio, nell'urbanistica e, soprattutto negli uomini, vede che i risultati di questa spensierata società dei consumi sono i risultati di una dittatura, di un vero e proprio fascismo. [...] Insomma, se la parola fascismo significa la prepotenza del potere, la "società dei consumi" ha bene realizzato il fascismo. [...] la vera intolleranza è quella della società dei consumi, della permissività concessa dall'alto, che è la vera, la peggiore, la più subdola, la più fredda e spietata forma di intolleranza. Perchè è intolleranza mascherata da tolleranza. Perchè non è vera. Perchè è revocabile ogni qualvolta il potere ne senta il bisogno. Perchè è il vero fascismo da cui viene poi l'antifascismo di maniera: inutile, ipocrita, sostanzialmente gradito al regime. (Pier Paolo Pasolini - intervista a cura di Massimo Fini - L'Europeo - 26 dicembre 1974)
Se la vediamo in una ottica strumentale (quale in fondo è sicuramente) non posso che darti ragione. Sotto il punto di vista giuridico è, invece, impeccabile: il legittimo impedimento deve essere verificato non con atti di parte ma con perizia disposta dal Trib. In definitiva il corpo giudicante ha trovato il solito strumento lecito per ottenere un risultato politico. Vi ricordano nulla le "confessioni estorte" nel periodo di Tangentopoli con benefici a "effetto ritardato"?