Scrondo ha scritto: ↑ "par condicio" sarebbe se io mi intascassi oltre al mio stipendio, anche una fetta dei ricavi dell'azienda questa sarebbe una soluzione mica tanto incongruente... al posto del contratto a ore, sindacale, o altro, una compartecipazione societaria in percentuale minore, ma pur sempre compartecipazione societaria. un pò come il fisso e la provvigione. un meccanismo funzionale, ma che guardacaso non viene proposto (nemmeno e soprattutto dai sindacati....) io sarei d'accordissimo avresti padroni e subordinati uniti da comuni interessi, e sicuramente ne gioverebbe la azienda tutta
Eeeeeeeehehehehe... Ho fatto richiesta qualche anno fa all'ufficio risorse umane, ma credo sia stata cestinata...
questo è quello che facevo io. anche da dipendente il lavoro non lo cercavo. lo offrivo. ma ci sono anche quelli che si fanno assumere e poi si adagiano, forti del fatto che ormai sono in unaa botte di ferro...
Manco ero nato Signori, la questione è vecchia e ogni tanto esce fuori. Io una cosa chiedo sempre e risposte non ne ho mai avute. Qualcuno vi ha obbligati alla partita iva? Se sì, nulla quaestio. Io non penso che negli anni 80 e 90 non ci fossero posti da dipendente in Italia adeguati al vostro livello.
No.. Sarebbe ingiusto nei confronti di quegli imprenditori che invece ci mettono i soldi di tasca loro.. Da me la cosa è parecchio più complessa di come ve l'ho esposta.. In azienda ci sono fees e bonus per i dipendenti su: progetti, partecipazioni, collaborazioni, produttività, e un sacco di altre cose, sarebbe ingiusto da parte mia lamentarmi... La mia lamentela era incentrata su una situazione "limite", lavori, prendi lo stipendio "pulito" e stop... Ma non funziona cosi, era solo per rendere la cosa capibile.. Resta il fatto che sarebbe ingiusto se un dipendente pretendesse ricavi senza esporsi...
No, ma l'ho avuta per anni, ma avevo altre ambizioni... Oggi vivo uno status quo che mi lascia vivere più tranquillo e decisamente meno stressato, e al quale, alla mia veneranda età, non rinuncerei..
negli anni 80 io ricordo che i lavoro c'era per tutti. se non lavoravi è perchè non volevi farlo. io la partita iva l'ho aperta dopo qualche anno da dipendente, ma solo perchè mi piaceva decidere in autonomia , e non mi piaceva l'idea di dover essere legato geograficamente ad un luogo, per via del lavoro.
E allora perché questo astio nei confronti dei dipendenti? Ognuno fa le scelte che fa. Se ti fossi rivolto al mercato del lavoro oggi, dove spesso anche se fai il dipendente sei costretto ad aprire p.i., già sarebbe diverso e non avrei detto quello che ho detto.
beh, con partecipazione societaria il dipendente avrebbe un calo di remunerazione se va male (dunque si esporrebbe ad un rischio) e viceversa,l'impegno, se tramutato in maggiori utili, verrebbe un pò in tasca pure a lui a me sembra giusto che se l'azienda guadagna di più, guadagnino di piu tutti coloro che vi partecipano. parimenti, mi sembra giusto che se l'azienda fallisce, anche i dipendenti non debbano pretendere la retribuzione come in condizioni di normalità.
l'astio nei confronti dei dipendenti lo vedi solo tu però... io critico i dipendenti che invocano il diritto al lavoro garantito in eterno..
beh, diciamo che ho fatto pure quello. qualche anno fa ho chiuso la falegnameria, e mi sono quindi offerto ad aziende che conoscevo. praticamente come un subordinato, o quasi, ma non a contratto tempo indeterminato sempre come artigiano autonomo..
no, si prendono la disoccupazione... (io prendo niente condito con cipolla e pepe) ma mi riferivo al fatto di coloro che protestano perchè la loro azienda fallisce, e loro vogliono comunque che gli sia garantito il posto di lavoro. io voglio la luna....! ma, figlio mio; la luna non puoi averla.. Ma io la volgio lo stesso, uffa! e se non me la dai blocco l'autostrada...!!!
E quest'affermazione cosa vuol dire, scusami? In pratica risparmiavano sui tuoi contributi e sul costo del lavoro in generale. È pratica tanto usuale quanto deprecabile