Sicuro? Non era stato chiarito che possono farlo solo qualora l'incongruenza sia evidente? Green pass intestato ad un nome maschile presentato da una donna o cose del genere?
Negli Stati Uniti si. Qui sai che non ne ho idea? Ho fatto - giocoforza, tra il 2006 e il 2007 - il barman serale/notturno per un po' di tempo, ma non ho mai chiesto un documento.
Negli USA il documento d'identità ti viene (sempre) chiesto prima dell'ingresso nei locali serali. Tra l'altro te lo chiedono anche se dimostri 90 anni. Quanto al controllo del green pass, copio ed incollo di seguito: Il D.P.C.M., fonte di rango secondario, prevale infatti su una circolare (peraltro, come chiarito recentemente sia dal Consiglio di Stato con sentenza 567/2017 che dalla Cassazione con sentenza n. 6185/2017, la circolare non è che un atto interno vincolante solo per gli organi operativi sottordinati al Ministero o all’Ufficio cui sono rivolte) così come su una FAQ che dovesse essere pubblicata sul sito del Ministero dell’Interno (come recentemente chiarito dal Consiglio di Stato nell’Adunanza del 16.06.2021, che riconosce loro una funzione meramente pratica/operativa prescrivendo una tutela dell’affidamento dell’interessato solo se le direttive contenute nelle FAQ risultano conferenti con le disposizioni normative ed interne all’Ente). La circolare è arrivata la sera del 10 agosto e dice una cosa diversa da quella “promessa” dal Ministro in quanto ribadisce il potere di controllo dei documenti di identità in capo agli esercenti ma ne precisa la portata, chiedendo: al personale addetto al controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo di effettuare “controlli saltuari” dei documenti; ai titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi (es. ristoratori) di effettuare controlli sui documenti di identità solo in caso di “abuso o elusione delle norme”, formula criptica che fortunatamente è esemplificata dalla circolare nell’ipotesi di “manifesta incongruenza” dei dati riportati nella certificazione Green Pass rispetto al soggetto che si ha davanti (ad esempio il ristoratore sarà tenuto a chiedere il documento nel caso di un Green Pass evidentemente incompatibile, ad esempio per sesso o per età, con il soggetto che lo esibisce). La circolare cerca infatti un componimento fra quanto affermato dal Ministro (non verrà richiesto ai soggetti privati di chiedere i documenti), e il limite della normativa (D.P.C.M. 17.06.2021), che prevede quantomeno un potere di verifica dei documenti di identità in capo ai soggetti privati tenuti ai controlli.
Cerco di essere più chiaro. Non esiste nessuna legge che obbliga un soggetto a fornire i propri documenti di identità neppure se a richiederlo dovesse essere un pubblico ufficiale. L'art. 651 del Codice Penale statuisce, infatti, che chi si rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali è punito con l'arresto fino a un mese o con una ammenda. Dare indicazioni sulla propria identità è, però, cosa ben diversa dall'esibizione di un documento di riconoscimento. Alla luce di quanto sopra nessuno (neppure la polizia, i carabinieri, la Guardia di Finanza o altra autorità) può chiederti di mostrare i documenti, né può costringerti a portarli con te, punendoti se non lo fai.
Ho copiato nel post sopra la parte più pertinente, ma se vuoi leggere tutto, questo è il link: https://www.agendadigitale.eu/sanit...e-documento-didentita-ecco-le-regole-confuse/
A decine...è stato un periodo piuttosto intenso quello, dormivo giusto tre, quattro ore per notte e nemmeno tutte nel mio letto...
Inutile spiegarvi che una norma di secondo livello (come il DCPM, il DM e il DCI) non potrà MAI essere in contrasto con una norma di fonte primaria (come il codice penale/civile, Legge ordinaria, DPR, DLGS, DL). Una norma successiva di grado inferiore non può modificare una norma precedente di grado superiore.
Ma nel luglio 2007 non eri a Valencia a vedere l'America's Cup, ospite di qualche tuo partner commerciale? Come ci sei finito a fare il barista negli States??
Secondo me si sfugge il punto centrale della questione: voglio che il ristoratore rispetti la norma non per la norma in se, ma per poter essere sicuro che le persone lì presenti siano potenzialmente innocue.
Io NON avendo nessun green pass sono IO al telefono a chiedere al gestore se hanno possibilità di farmi mangiare all’esterno. E a scanso di equivoci anche a me da fastidio vedere il gestore all’ingresso limitarsi a chiedere ai clienti se hanno green pass e farlo accomodare senza verificare, e sabato in ristorante quando ho pagato l’ho detto alla figlia del titolare, lascio immaginare la risposta
Ma a nessuno frega niente. E i ristoratori, quando in autunno chiuderanno di nuovo, daranno comunque la colpa al Governo ladro
Si ma non frega nulla nemmeno qui dentro, nemmeno a quelli che qualche mese fa avrebbero baratto il fallimento dell’Italia a favore del lockdown.