Questa è più vecchia di me perchè non me la ricordo...troppo forte la terza con i tizio che entra assieme al cavallo a dare un'occhata!!
era una roba full 80s, l'ultimo periodo di splendore (anzi proprio di attività visibile) della comunicazione made in Italy... Non solo Testa (Armando ed Annamaria) e Pirella ma anche Pasquale Barbella, Maurizio D’Adda, Sandra Mazzucchelli, Maurizio Sala, Sandro ed Enzo Baldoni... e Bruno Bozzetto, unico e stralunato in modo assolutamente geniale... tutto quel fervore (a volte anche un po' ingenuo) di idee che si muovevano nel decennio in cui si usciva dalle grandi crisi e cambiamenti e tutto ormai sembrava possibile, a partire proprio dalla comunicazione in TV che rendeva lo scenario, forse per la prima volta con questa efficacia, davvero plasmabile. Nei primi 2000 abitavo a Milano, con la mia seconda moglie (ora ex) che aveva una agenzia di pubblicità e comunicazione e quelle persone erano già dei miti consolidati a cui riferisi o da cui partire. Forbidabili quegli anni (come avrebbe scritto Mario Capanna riferendosi ad altro contesto)... Più nello specifico dello spot proposto da @bmwer71 (se è l'anno di nascita, lui ed io siamo li), il contesto è davvero interessante. Riprendendo in parte una cosa che avevamo scritto tempo fa con l'amico Cavazzoni (cavaz, che fa lo scrittore quindi è molto più credibile di me), è interessante notare che oggi tutti i brindisi si fanno con lo spumante o champagne mentre fino ai 70s era perfettamente naturale brindare con quello che si era sempre bevuto: vino bianco o rosso più o meno dolce, e di solito non frizzante. E' vero che il vino frizzante c'è sempre stato ma era limitato ad alcuni contesti specifici regionali (tipo emilia o veneto)... il vino frizzante era considerato quasi sempre un errore: i primi champagne facevano incazzare i monaci che li volevano fermi e li ottenevano con le bollicine senza sapere perché... e comunque, anche messo a punto il “metodo classico champenoise” verso metà del '700, i francesi producono solo champagne dolce, e per far accettare quello secco (oggi è standard ma allora considerato imbevibile) serve quasi un secolo perchè arrivi un tizio (certo Carlo Gancia) che adatta il tutto alle uve delle langhe (con qualche artificio, va detto) e inizia a produrre spumante un po' più di massa scommettendo sull'espansione del mercato per un prodotto "nuovo". Ma non funziona bene come avrebbe voluto: la circolazione delle idee e dei gusti è una roba lentissima e di nicchia fino a quando arriva l'epoca delle TV private e della pubblicità di Publitalia80 per indurre negli italiani la voglia di sperimentare cose nuove (considerata la nuova disponibilità di soldi che derivava sai seving strenui della generazione primo dopoguerra). Tutto questo scenario permette all’intraprendenza di alcune aziende piemontesi una delle prime operazioni di marketforming studiate a tavolino: imporre mediaticamente la bollicina come indispensabile, l’unico vino da tutto pasto, il vino che piace alla gente che piace eccetera... Il marketing si scatena e i creativi generano claim storici: “Domenica si pranza col President”, “Maximilian I: secondo a nessuno”, il jingle “Oh happy day” di Asti Cinzano (che di fatto impone il gesto di stappare lo spumante come “segno della festa”, prima non lo faceva nessuno!!) o, appunto, il Pinot Chardonnay Cinzano: “per molti… ma non per tutti”. E invece la campagna raggiunge gli obiettivi pianificati e lo spumante diventa proprio per tutti: gli spot erano astutamente rivolti a desideri accessibili (mica le bottiglie da 100k lire) e a imporre i prodotti da supermercato di qualità media, come appunto il Pinot di Pinot, il Cinzano, Gancia, il President Reserve Riccadonna eccetera. Come sempre, la quantità vince sulla qualità: sad but true. E dei soldi non si guarda la provenienza. Vabbe, fine OT
beh, apprezzo molto l'attenzione ma l'ho detto che era OT comunque 3.4 ant e 3.5 post (con le Goodyear Eagle F1 Asy 3).
3,4/3,5 Le Goodyear di per se sono già rigide alquanto ma a quella pressione non oso immaginare quando passi sul pavè bagnato
non passo su un pavè da anni, credo... sull'asfalto drenante asciutto, invece (che frequento al 90%) da un buon compromesso di motricità e agilità. Ho il mio "personale" test pad: se qualcuno conosce l'uscita di padova est sa che ci sono tre direzioni (ikea, castelfranco, centro)... il pezzo di rampa in salita a destra verso la SR308 ha un asfalto vecchio e scivoloso già da asciutto sul quale puoi testare benissimo il limite dell'aderenza in tutte le varie condizioni 11 anni, media di 2 volte a settimana... fa più di 1000 volte
Buonasera, monto le seguenti gomme estive... anteriore 225/40r19 93y posteriore 255/35r19 96y se non vado errato secondo l'etichetta dello sportello che allego dovrei tenere le gomme a 2.7 ant e 2.7 post? corretto? e stesse misure ma invernali a 2.5 ant e 2.5 post?
Personalmente non metterei mai le invernali ad una pressione più bassa a meno di non avere problemi di trazione su neve e ghiaccio. Il risultato sarebbe distruggere le spalle delle gomme che hanno una carcassa più morbida delle estive