BAR SPORT - Dove ciascuno è portatore di verità assolute

In realtà dice non sarà così, ma non è nemmeno chiaro come avverrà l'ipotetica distribuzione. Cerco...

 

No, hai scritto una cosa giustissima e spero che, alla riapertura degli stadi, i costi di abbonamento siano tali da impedire i gruppi di ultras dal poterselo permettere. Anche in questo il calcio deve cambiare, crescere, che di "Genny 'a carogna" non ne vogliamo più. Con meno rischi di tafferugli, di violenza, eccetera.

In merito agli stadi, molti degli attuali presidenti di serie A lo vorrebbero rimesso a nuovo gratis, a spese dello Stato. Solo Sassuolo, Juventus, Udinese e Torino hanno investito sulle infrastrutture (Sassuolo acquistando quello della - fallita - Reggiana, il Torino sfruttando lo Stadio Olimpico - ex Comunale -ristrutturato dal Coni per Torino 2006).

 

I ricatti non sono più ammessi. Da tempo, direi, ma è una questione sulla quale ci siamo espressi più e più volte.

 

In realtà è un circolo vizioso (o viziato).

Un paio di esempi, ma ce ne sarebbero a decine: i tifosi - a favore o contrari alla Superlega - sono i primi a dare sfogo delle loro peggio qualità se la propria squadra non vince. "Ma compra Messi, ma compra Ronaldo, ma compra Neymar, spendi 'sti cazzo di soldi spilorcio!!!" Eh, si, ma quali soldi? Appunto...

Oppure, come i tifosi inglesi del Manchester City che espongono cartelli contro il club e contro ogni forma di cedimento al vil denaro (Superlega), ma si dimenticano che sono dove sono proprio grazie al vil denaro di uno sceicco che ha buttato là centinaia e centinaia di milioni di sterline. Che, quelli a loro non facevano schifo? Solo io ci trovo molta ipocrisia?

I soldi veri, quelli a cui vogliono avere accesso i club sono le sponsorizzazioni, i diritti tv a livello mondiale, il franchising, non certo quelli dei 40/60mila che vanno allo stadio, ricavi che oltretutto da un anno a questa parte non sono nemmeno più strutturali.

Alle squadre del cuore i tifosi chiedono sempre di vincere, di comprare campioni, di offrire spettacolo a livello nazionale e mondiale. Cosa potrà cambiare per loro in definitiva la creazione di una nuova Superlega? A mio avviso niente, o molto poco. La maglia del proprio beniamino costerà sempre uguale, un abbonamento nuovo in sostituzione di uno vecchio si può sempre fare, eccetera...

 

Nella Champions non ci sono nè promozioni nè retrocessioni, ma qualificazioni in base al merito.

Ma qual è il merito con cui accedere? Aver vinto il campionato nazionale? No, o meglio non soltanto. E' sufficiente avere il merito sportivo di arrivare quarti. Ma solo se c'arrivi in Italia, o in Germania, o in Inghilterra. Se arrivi quarto in Olanda non hai meriti sufficienti, neanche se arrivi secondo, forse.
E già qua la meritocrazia un po' stride. Perchè la quarta olandese è peggio di quella italiana o spagnola?

Poi, se ti qualifichi con merito alla Champions, ma non riesci ad arrivare tra le prime due del girone che si fa? Si va a casa? In linea di principio si direbbe che si, se non riesci ad essere tra le prime due dovresti giustamente tornartene a casa, ma invece no: se arrivi ultima te ne vai, ma se arrivi penultima (o terza, è lo stesso) vai di diritto in Europa League, dove altre squadre, con merito qualificate, attendono che dal "paradiso" scendano le (meno) "dannate".

Questo per sportività? No, semplicemente per poter dare, grazie a qualche squadra blasonata che inevitabilmente scende, maggior lustro alla competizione, che diversamente non si filerebbe nessuno. Tanto che spesso è proprio una di queste "recuperate" a vincere la (seconda) coppa europea, con tanto di diritto a disputare la Supercoppa contro i vincitori della Champions.

Ecco, io non sono persuaso che la Superlega sia veramente giusta o necessaria e nemmeno che troverà futuro, ma che la si condanni aprioristicamente per le stesse questioni che vigono oggi in seno alle competizioni Uefa, lo trovo un po' assurdo.

 

Io, che dei soldi che guadagnano o spendono i club me ne frego altamente, ripristinerei la Coppa dei campioni con i soli vincitori dei titoli nazionali a contendersela; chi arriva da seconda a sesta la Coppa Uefa, chi vince la Coppa di Lega disputi la Coppa delle coppe.

Proprio come trent'anni fa. Se dobbiamo essere romantici, romantici fino in fondo.

 

Ad ogni modo sta crollando tutta la costruzione: le inglesi sembra stiano uscendo, due spagnole anche, le italiane contano come il due di coppe e la UEFA sta trovando 6 miliardi per finanziare le prossime competizioni europee.

io, per non saper né leggere e nè scrivere, ho mandato una comunicazione a JPMorgan con cui do la mia disponibilità a ricevere il loro bonifico, inizialmente destinato a questa start-up.

Magari mi rispondono...