Sono assolutamente d’accordo con te in linea di principio generale ma sappiamo bene entrambi che la vita può giocare tiri mancini quando meno te lo aspetti. Il caso ipotetico da me presentato potrebbe benissimo capitare ad un penalista che lotta per il bene della giustizia paladino dei poveri e degli oppressi il quale straconvinto dell’innocenza del proprio cliente assume la sua difesa per poi scoprire un’altra verità. dal mio canto non esiterei a rimettere il mandato fermandomi nel rispetto della legge a tale azione. No ho facoltà? si Violo norme deontologiche? No Sarei apposto con la mia coscienza? In parte. sul criticare le norme aggiungo che personalmente non solo lo ritengo lecito ma anche doveroso dal punto di vista di un giurista. Diversamente non vi sarebbe ne dottrina ne interpretazione giudiziale ne autentica. Criticare vuol dire anche assumere una posizione critica (costruttiva) al fine di portare un miglioramento a qualcosa che per sua natura esegetica è perfettibile. Ciò non toglie, ovviamente, che per quanto una norma la ritenga criticabile, essa non debba essere rispettata tout court senza se e senza ma, questo senza distinzione di sorta tra uomo della strada o avvocato.
Se non fossi un uomo .... ti direi che mi piaci sempre di più Se le persone fossero come te, parere personale e magari non condivisibile, il mondo sarebbe migliore Scusatemi se mi sono permesso questa mia esternazione
Sei serio? Ok le regole devono essere uguali per tutti per evitare ingiustizia sociale e i soliti furbetti, che poi chi più chi meno lo siamo un po tutti. Ma andrebbero fatti anche dei distinguo oggettivi. Non è la prima volta che lo dico, fra una grande città e i paesini di provincia c'è un abisso. A Milano senza coprifuoco anche dopo le 22 ci sarebbero una valanga di persone in giro. A lomello dopo le 22 anche senza coprifuoco ci sarebbero al massimo 4 gatti (intesi proprio come quadrupedi) e qualche pantegana. Le fdo vengono mandate a correre dietro al pirla solitario sulla spiaggia ma ogni mattina ci sono campanelli di pensionati vicino ad ogni edicola d'Italia , e nessuno gli dice niente per evitare questioni...
L’interpretazione è cosa molto diversa dalla critica sia essa autentica, giurisprudenziale o dottrinale. L’uomo critica....il giurista interpreta l’editto e magari si rende anche parte diligente nel migliorarlo per quanto possibile a livello legislativo.
Ottime domande: io, personalmente, avrei un grosso imbarazzo a rispondere anche ad una sola di esse Questo il motivo per cui bisognerebbe andare molto cauti in una materia così delicata ove il gioco della morale potrebbe avere mille sfaccettature soggettive. La legge ha il privilegio di non porsi questi problemi e queste domande. Se la mia professione mi dovesse mettere di fronte a dover dare queste risposte vorrebbe dire che forse ho sbagliato mestiere.
E' proprio cio' che ci costringe a questi lockdown ampi e diffusi anche dove non ce ne sarebbe bisogno e la norma perde di senso. Alla fine il lockdown serve a minimizzare il contatto tra le persone, cosa che sarebbe molto piu' efficace se, senza alcun norma ma guidate dal buon senso e istinto di conservazione, le persone evitassero di avere contatti oltre lo stretto necessario. Ma cio non e' possibile perche ... perche' io no e tu si? Uno dei grandi dilemmi che guidano il "malcomportamento" cronico del genere umano.
Certo sono due cose diverse ma se uno migliora una cosa è perché verso di essa ha trovato delle questioni che erano migliorabili. Conseguentemente si potrebbe sostenere che verso di essa ha assunto una posizione critica. Che poi un uomo di diritto debba attuare questo processo in maniera sopita senza clamori rispetto a quanto faccia un normale cittadino o finanche un politico sono concorde. Ma senza critica (costruttiva) non vi sarebbe evoluzione (in nessun campo). Non credo che tu da uomo di diritto possa ritenere che tutte le norme esistenti siano perfette scritte in maniera chiara e che vengano conseguentemente applicate in maniera corretta da chi li deve fare.
Già ma le leggi cambiano di volta in volta e ciò che oggi è consentito e ti porta a fare la scelta di intraprendere certe professioni domani potrebbe non essere più così in forza di una nuova norma. Che fai cambi professione?
Te lo ripeto Ale: il mio compito non è criticarle ma rapportare le norme al caso concreto. Al giudice spetta il compito di giudicare gli eventi, al legislatore modificare le leggi e alle forze di Polizia farle rispettare. Avvocati, Giudici, Legislatore posso cooperare ad un miglioramento (alle FO quello di essere il più possibile obiettivi) ma il fine principale della nostra professione è ben altro. Ad ognuno il suo.
La morale di uomo vale molto di più di mille cambiamenti lavorativi se necessario. Come cambia il mondo, cambiano le norme ma la propria morale di cittadino rimane immutata quasi sempre. A te la scelta se vivere con rimorsi o scegliere altro dicendo che probabilmente si è fatto un errore di valutazione professionale
Probabilmente non riesco a spiegarmi. La critica alla quale faccio riferimento non è una critica ne distruttiva ne fatta per idealismo. Una critica costruttiva dettata dal pragmatismo non deve essere vista con accezione negativa. Se domani venisse promulgata una legge che vieti il consumo della carne bovina perché in parlamento ci sta una maggioranza induista saresti d’accordo con tale legge o ti sentiresti in diritto di dire che è una stronzata? Se venisse promulgata una legge che vieti ai maggiori di 60 anni di esercitare arti e professioni in favore di un ricambio generazionale la troveresti giusta? Sono esempi limite ovviamente ma giusto per chiarire meglio il mio pensiero.
Quindi nell’esempio iniziale di questo discorso concordi con me che la scelta morale di abbandonare la difesa di un cliente che scopri a posteriori essere colpevole prevalga sul dovere professionale costituzionalmente sancito di garantirgli la miglior difesa possibile?
No non prevale nel momento in cui hai fatto la scelta di accettare la sua difesa ab origine. Noi viviamo di libera scelta professionale da farsi all'inizio. Se accetti, porti a termine il tuo mandato sennò eviti di fare il penalista per poi scandalizzarti che certe cose possano succedere sapendo benissimo come funziona la baracca
A me sembra che uno dei principali problemi su molte norme relative al lockdown derivi da una mentalità malata di invidia sociale e personale tutta italiana. La stessa deviazione mentale che ha chi vedendo uno scendere da una ferrari o da un suv nuovo fiammante invece che portarlo a pensare cazzo che bella, chissà come ha fatto a raggiungere tale successo, gli fa subito pensare ecco un altro evasore oppure guarda sto sfigato avrà fatto rate per 20 anni. In poche parole invece che pensare a come migliorare la propria situazione si invidia chi ha successo a prescindere invece che ammirarlo e fare autocritica. La stessa cosa avviene con i lockdown chi abita in campagna deve sottostare alle stesse regole di chi abita in un condominio con centinaia di condomini...solo perché il condomino non possa dire perché lui si è io no.
Forse sono io che non riesco a spiegarmi: ciò che penso io di una legge, sia essa bella o brutta, non rileva ai fini della mia professione. Ammesso e non concesso che io dica che è una stronzata o meno cosa ha a che fare con il mio mandato? Io sono pagato per difendere un cliente che si dice abbia commesso un illecito: il resto è mera filosofia che potrebbe essere affrontata tra me e te davanti ad un caffè ma non incide sul mio mandato conferitomi da Tizio
Saresti diventato ricco Questa volta, però, la dipartita non dipende dalla mia volontà ma da eventuali provvedimenti di terzi. Sono, per rimanere in tema, sub iudice
Ma finiscila con queste stronzate. Davvero. Se ritieni per davvero che in qualità di moderatore io mi avvalga di un ruolo pro tempore per prendermela con te alla luce di una discussione, non hai capito un cazzo nè del ruolo di moderatore nè di me.