Diciamo, comunque, che se due vaccinati si dovessero incontrare senza mascherina, non ci sarebbe alcun rischio per nessuno dei due, perciò vien da sé che sia preferibile vaccinarsi a prescindere. A maggior ragione se non sei più giovanissimo, se sei immunodepresseo, se hai qualche patologia di una certa gravità..... insomma, qui dentro andrebbero vaccinati tutti con la sola esclusione di @labrie_it, dato che per età e salute si potrebbe tranquillamente evitare
Stanno studiando. Tra l'altro non si sa ancora neanche se rende immuni o abbassa (in alcuni casi drasticamente) il rischio di sviluppare la malattia sintomatica. Questo perché durante la sperimentazione sarebbe stato troppo oneroso fare i molecolari periodici a tutti e hanno rilevato solo gli eventuali sintomi.
Anche perchè avrebbe poca importanza questa analisi. Oggi sussiste un imperativo categorico: vaccinare il maggior numero di persone possibile nel minor tempo possibile. Tutti gli sforzi devono andare in quella direzione. Altrimenti la potenziale proliferazione di varianti potrebbe vanificare tutto il lavoro svolto fino ad allora e saremmo al punto di partenza, anzi perfino peggio.
Se questo è il futuro ...... non sono così certo di voler rinunciare al presente seppur patetico e inconcludente. Siamo messi veramente male
Totalmente d'accordo, quello che ancora non mi è ben chiaro è quale sia la (reale) disponibilità dei vaccini.
Dott. Tersilli? vabbè anche tu però che non comprendi... eddai!! ha detto entro l’estate ma non ha specificato di quale anno
Sulla disponibilità dei vaccini i dati sono abbastanza chiari: fino ad oggi, lo stato Italiano ha ricevuto 6.542.260 dosi di vaccino, di cui 5.417.678 già somministrate (https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/). L'8 febbraio scorso il piano vaccini (già ridimensionato in base alle riduzioni annunciate dai fornitori) stimava che entro Q1 (il trimestre finisce a marzo) l'Italia avrebbe ricevuto 14.507.748 di dosi. Notare che in Q2 (aprile-giugno) si prevedeva la fornitura di oltre 64 milioni di ulteriori dosi.
La matematica conferma che ad oggi il principale problema sta sicuramente nella modesta disponibilità e non nelle tempistiche di somministrazione. Ma se come dice Speranza nei prossimi mesi riceveremo 50 milioni di dosi (10 volte quelle che siamo riusciti a somministrare in quasi 3 mesi), riusciremo ad aumentare di tale fattore anche la nostra capacità operativa?
Non lo so, penso di no, ma ho letto che in Piemonte, per esempio, oltre ai famosi specializzandi, hanno confermato la disponibilità le farmacie (secondo me efficientissime, si è visto coi tamponi rapidi) e i medici di base (già ho qualche remora in più)
Il fatto che per Q2 siano previsti molti vaccini che non richiedono stoccaggio a -80 potrebbe aiutare molto. Speriamo ci si riesca.
Che non è poi la stessa cosa Una cosa è fare un tampone e un'altra è fare il vaccino. Certo che abbiamo la capacità di sparare le prime cose che ci vengono in mente o che leggiamo per poi dire, subito dopo, "questo non lo so" Su 1000 farmacie forse il 5% ha la struttura/requisiti per poter operare con il vaccino Guarda che fare un vaccino non è come misurarsi la glicemia
'sta storia dei vaccini/vaccinatori in Italia mi fa venire in mente una barzelletta. C'è un tizio che muore e va all'inferno. All'accettazione lo indirizzano verso il suo girone: ascensore, livello -24, corridoio a destra fino in fondo, a quel punto porta e destra o porta a sinistra, è indifferente. Il tizio scende, percorre tutto il lunghissimo corridoio e arriva alle due porte indicate. Entra in quella di sinistra 'Stanza svizzera' e chiede informazioni. "Qui ci si alza alle quattro del mattino, si prende la pala e si spala merda fino a mezzanotte, poi si dorme e alle quattro si ricomicia. Tutti i giorni.". "Ok - dice il dannato - faccio un salto nella stanza di fronte e poi decido.". Esce da lì ed entra nella stanza di fronte, chiamata 'Stanza italiana', chiedendo le stesse informazioni. "Qui ci si alza alle quattro del mattino, si prende la pala e si spala merda fino a mezzanotte, poi si dorme e alle quattro si ricomicia. Tutti i giorni." "Ma, mi scusi - fa il dannato - è la stessa cosa che accade in quella svizzera. Perchè dovrei scegliere di venire qui?". "Ehi paisà, questa è la stanza italiana: un giorna manca la merda, il giorno dopo manca la pala..."
Un amico di Milano, la cui madre ottantenne ha prenotato la vaccinazione ma non e' in grado di andare autonomamente in un punto di somministrazione, mi ha spiegato che predispongono la vaccinazione a domicilio con uno staff di 4 o 5 persone, di cui una e' un rianimatore ... c'e' una remota ipotesi che nei primi 10 minuti successivi sopravvengano collassi, shock anafilattici ed eventi simili. La vedo dura affidare alle farmacie il compito.
Sito regione Piemonte. https://www.regione.piemonte.it/web...ovid-piemonte-firma-laccordo-anche-farmacisti Non sarà la regione con la sanità modello ma forse il pragmatismo tipico piemontese (mortacci loro) riesce a superare certe problematiche.
Infatti: c'è la tendenza a sparare le prime cose che ci vengono in mente o si leggono. Lo sapete che a livello procedurale (protocollo) prima di fare il vaccino è previsto un colloquio con un medico e a vaccino inoculato vi è l'obbligo di stare in apposita stanza sotto osservazione per circa 15 minuti per ipotesi di collassi o shock? E in una farmacia dove cazzo lo trovi un medico e una stanza dedicata. Per non parlare della conservazione delle fiale, dei presidi sanitari, delle stanze sotto controllo di aria ecc..... Suvvia ragazzi.