Ti rinnovo i complimenti! Nel mondo della falegnameria il mio benchmark è un carissimo amico, che col padre ed il fratello gestisce un'aziendina che produce prevalentemente mobili su misura e serramenti. Se una maestra di prima elementare leggesse i loro preventivi potrebbe avere un infarto. Sono sempre incasinatissimi con le consegne perchè uno (il mio amico) promette ai clienti qualsiasi cosa pur di prendere gli ordini, senza però confrontarsi col fratello che gestisce la produzione. Le misure solitamente le prende lui e non c'è una volta che siano corrette. Non ti dico i disastri che riescono a combinare. Nonostante questo, le infinite bestemmie e parolacce, le continue lamentele su tasse, gabelle, obblighi di smaltimento, banche e crisi permanente, guidano macchine piuttosto impegnative e pagano rigorosamente tutto in contanti
Uno così mi ha fatto passare le pene dell'inferno per dei lavori a casa. L'ho fatto solo perché lavora bene dal punto di vista materiale ma non lo rifarei manco se pagasse lui me. Lavorare bene significa anche lavorare seriamente.
Io al posto di "devi" metterei "dovresti" E questo vale per tutte le professioni tra cui anche quella di avvocato. L'ignoranza regna sovrana in ogni settore lavorativo tra cui, palesemente, anche nella politica. Purtroppo più le persone hanno un titolo sulla carta e più sono presuntuose (anche se non è una regola generale) e più le persone sono "arricchite" e meno sono generose con i bisognosi (anche questa, per fortuna, non è una regola generale).
no ti prego continua perché sei troppo piacevole da leggere e' vero, molto preparato e intelligente assolutamente d'accordo
Guarda, è un carissimo amico e gli vogliamo tutti bene, ma ci fosse uno della nostra cerchia che sia ancora disposto a fargli fare un lavoretto..... e nonostante questo, sono pieni di lavoro al punto che quasi non riescono a prendersi le ferie. Per me è un mistero che la gente continui a rivolgersi a loro. P.S. In un momento in cui mi raccontò di essere in fortissima difficoltà economica, gli dedicai parecchie ore per ragionare assieme a lui su quali potessero essere i costi dell'azienda e quali le marginalità: mi sparò talmente tanti numeri, tutti diversi, che alla fine gli suggerii di chiudere tutto entro il giorno seguente e cercarsi un lavoro come dipendente da qualche parte. Il suo commercialista è un (altro) mio caro amico e mi racconta spesso che tra tutti i clienti quello è di gran lunga il peggiore: dice che probabilmente nemmeno un mese di presidio in loco delle fiamme gialle riuscirebbe mai a fare chiarezza sulla reale situazione economica.
ha una dote importantissima : quella imprenditoriale. io non la possiedo. anzi, mi ha sempre terrorizzato l'idea di accettare commesse allettanti, se non ero più che certo di far fronte ad ogni problematica potesse presentarsi in corso d'opera. un imprenditore "prende al volo" qualsiasi cosa. POI pensa a come farla, a chi farla fare, ecc. Ma solitamente, a prescndere dal risultato inteso come opera compiuta, riesce a ottenere il fine per cui si impegna. il saldo. sono due categorie differenti. l'abile imprenditore e l'artigiano singolo senza velleità(e capacità) imprenditoriali. facendo parte della seconda categoria, solitamente il mio guadagno vero è la semplice soddisfazione di aver eseguito un lavoro che lascia a bocca aperta. quando il committente, solitamente altezzoso, vede l'opera compiuta e se ne compiace, adducendo che difficilmente si trovano ancora artigiani capaci di lavorare in quel modo, la soddisfazione è tanta per uno come me. Non avrò guadagnato cifre folli, ma so che quando il tizio avrà gente a cena, gli amici non gli chiederanno: "dove hai comprato l'arredamento?" ma gli domanderanno: "CHI ti ha Realizzato questo arredamento". una curiosità: da giovane, per lavoro mi spostai in una città del sud. ero quasi considerato uno straniero, ma dopo qualche anno le categorie di settore mi accettarono quasi "honoris causa" venne l'anno in cui il Papa doveva vistare la città, e nella cattedrale si dovettero fare lavori di restauro e abbellimento. in particolare, doveva essere rifatto un immenso armadio in noce nella sacrestia, ad esatta riproduzione dell'originale (1700), ormai irrecuperabile causa ripetuti allagamenti ( città a livello del mare) un guardaroba lungo 7 metri con cornici scolpite a mano in ogni dove. fu così, che l'allora amministratore del clero fece un bando fra gli artigiani dell'intera provincia. sapete chi realizzò l'armadio? il sottoscritto, che all'epoca aveva 27 anni. mi ricordo ancora la gioia, ma mica per il guadagno. per il fatto venisse riconosciuta la capacità, e soprattutto la passione. oggi a distanza di molti anni, è la stessa cosa. Non mi sono arricchito (anzi). ma talvolta passando davanti a una vetrina, e a un bar, dico a mia moglie: "gurada quella reception come è strana.." "l'ho fatta io.." o li vedo anche in televisione. parlo di lavori come questo, mica un banchetto qualunque.:
Nel frattempo... Come sempre, il "HaMossad leModi'in uleTafkidim Meyuchadim" picchia duro... https://www.iranwatch.org/iranian-entities/mohsen-fakhrizadeh-mahabadi
agli albori del mio percorso lavorativo ebbi la fortuna di lavorare il solo legno, carpendo i rudimenti e le tecniche necessarie da vecchi mastri, il cui insegnamento mi è utile come l'oro ancora oggi. negli anni a venire, ovviamente dovetti adadttarmi. "riconvertirmi" per così dire alle moderne tecniche di lavorazione e relativi materiali. si tratta solo di trasmigrare tecniche di utilizzo di macchine utensili oprocedimenti ad altri materiali, ma niente di trascendentale. es: per un falegname è possibile eseguire una fresatura su legno, su alluminio, o su policarbonato. cambiano solo la velocità di lavoro degli utensili, la velocità di avanzamento dl pezzo, l'angolo di spoglia che deve assumere l'utensile, ecc. idem per le verniciature. i mobili d'epoca li vernici sciogliendo in alcool una resina vegetale e poi utilizzando il composto con un tampone secondo antiche (e difficili) tecniche. i mobili moderni li vernicio con poliestere, esattamente come le nostre bmw. ma no cambia nulla.. il contadino immagino utilizzi tecniche e procedimenti ad hoc per questa o quell'altra coltura. Basta conoscere il mestiere. da giovane andavo al gabinetto, e come spesso si racconta nelle barzellette, mi portavo da leggere. alternavo così le mie letture: Dylan dog, e testi universitari di disegno tecnico editi da Hoepli, che ritenevo magistralmente redatti. per dire che anche senza laurea mi interessavo, e cercavo di imparare. (ah, un altra curiosità: decenni dopo, casualmente, ebbi l'occasione di lavorare proprio nello studio di Hoepli in milano, oltre che nelle sue abitazioni private ,che quindi ho conosciuto personalmente.) (un tizio colto, educato, ma estremamente avaro.)
in realtà il bancone è per così dire di legno si tratta di un agglomerato ligneo utilizzato ad esempio per tutti i ns mobili laccati, mobili da bagno, e simila (mdf) la difficoltà e semmai lavorarlo in modo da renderlo curvo. i più ferrati in ingegneria scorgeranno subito la particolarità che rappresenta la vera difficoltà esecutiva. se guariamo il banco nelle sue due estremità laterali, vediamo che la curvatura è in una sola ascissa. (come curvare un foglio di cartone, e sagomarlo.) niente di complicato una volta capito come piegare il materiale. ma guardiamo ora la parte centrale.. la curvatura non è su un solo asse.. sarebbe come voler piegare un foglio di cartone ma nel contempo farlo anche curvare.. impossibile . eppure il banco è reale, e qualcuno quella parte l'ha realizzata. il segreto ovviamente non lo svelo, ma ne sono orgoglioso, perchè quel progetto è stato oggetto di molti preventivi,ma nessuno sapeva esattamente come realizzare quella parte. nel mio piccolo io l'ho realizzato. scusate l'ot. dovremmo parlare di gabole politiche, ma ho preso questo spazio per tirarmi un pò su il morale, visti gli accadimenti nefasti che sempre piu ci attanagliano.
Tranquillo, avevo capito che era un complimento (che sottoscrivo). La mia affermazione deriva dal fatto che conosco molti piccoli artigiani diventati in alcuni casi imprenditori che pur non avendo titoli di studio sono persone colte e intelligenti dalle quali si può imparare molto.
no, no.. non è uno stampo, nè ottenuto con resine. è di legno lavorato più semplice di quanto si creda trattasi di lavorare a settori, per ordinate. presi spunto dalle esperienze fatte in falegnameria navale. lavorai infatti anche in quell'ambito, grazie ad un allora quasi imberbe ingegnere che mi introdusse nel settore. era un tipo assurdo. barba e capelli lunghissimi, tipo hippy, parlava 3 lingue e beveva birra a fiumi col sottoscritto, la sera dopo le giornate in cantiere. ma era troppo bravo. ora credo lavori per una azienda statunitense, o roba del genere. si chiama Stefan Falcon, e colgo l'occasione per salutarlo qualora dovesse leggere i ns scritti ah, eccolo.l'ho trovato: https://www.sws-yachts.com/team/falcon-stefan solo che ora anche lui è invecchiato.. aaah ahhh. scusate l'ulteriore OT.
ah ahh un grande! io non lo denunzierei nemmeno lo sgriderei e basta, ma gli farei i complimenti sia per la determinazione che per essere possessore della mitica panda.