Beh, ma nemmeno in Francia e Spagna hanno chiuso fabbriche e uffici. Sulle scuole non sono informato, ma non mi pare che siano intervenuti nemmeno su quelle. In quanto al nostro rispetto o meno delle regole, Napoli non si trova in Lombardia. Quindi, o sfatiamo un mito e decretiamo che siamo indisciplinati tanto a Milano (o qualsiasi altra città del nord) quanto a Napoli oppure dovremmo desumere che non è la circolazione delle persone per strada la causa della diffusone del contagio. Però sia chiaro che non voglio dimostrare nulla: il virus esiste ed i rischi anche. Che sia colpa del governo, degli Italiani, dell'aria inquinata della pianura padana, del CTS, dei virologi televisivi o di chissà chi la situazione è questa e francamente non vedo molta luce nemmeno col futuro arrivo del vaccino (a prescindere che abbia ragione la Capua o Burioni sulla possibile contagiosità dei vaccinati). Prendetelo come (inutile) post del venerdì sera, in attesa di fare un aperitivo domestico. Buon week end a tutti.
Napoli era solo un esempio. Ecco, a grandi linee forse possiamo dire che lì ci sono meno fabbriche ma luoghi di lavoro meno aderenti alle norme sul lavoro, quello sì. Ma io parlavo di italiani.
Assolutamente vero, ma al di là di questo, non sono così convinto che francesi e spagnoli abbiamo più rispetto delle regole e/o applichino con maggior decisione le restrizioni in questione (principalmente l'utilizzo della mascherina ed il distanziamento sociale). Son dei bei cazzoni anche loro: noi Italiani non dobbiamo credere di avere sempre il primato su ogni cosa.
Io vivo in zona rossa da tempo immemorabile, qui da me i vecchi, stanno come d'autunno sugli alberi le foglie, ma qui i bar alla mattina sono aperti.. Dovresti prendere il caffè solo da asporto, ma sai quanti ne vedo appoggiati al bancone con il bicchierino di carta in mano? Ma di che lockdown stiamo parlando? Ma dove vivete? In Xinjiang?
Ah, boh, io vivo in Veneto e qui non è mai cambiato nulla: abbiamo lo stesso numero di contagi giornalieri di due settimane fa. Forse perfino di più. Mi stupisco che ci abbiano lasciati in zona gialla fino ad oggi. E anche qui gli anziani sono quelli meno timorati in assoluto. Però dopo le 18 in giro trovi solo assembramenti di adolescenti. Gli anziani dopo la chiusura dei bar sono costretti a rientrare per carenza di "liquidi".
Vero ma dobbiamo considerare ciò che ha rappresentato solo qualcuno, cioè a un certo punto i contagi "contati" in Italia erano 40 mila non perché fossero davvero tali ma perché avevamo raggiunto il massimo numero possibile di tamponi e probabilmente è scappato ben più di un pollo dal pollaio. Tant'è che i morti sono lì a testimoniarlo. i numeri sono troppo alti per quei positivi lì.
Domenica a Lio maggiore in agriturismo c’erano tre tavolate da 20 mt con persone sedute senza alcun distanziamento , la maggior parte erano coppie ma i tavoli erano praticamente attaccati tra loro, la strada che porta in questo posto è stretta e c’era un vigile che regolava il flusso. @Sam_Cooper tu che sei di Jesolo avrai capito qual’è il posto. Ci tengo a dire che non ci sono stato io ma un amico che ha voluto farsi un giro con la famiglia in macchina e così è stato perché una volta arrivati in fondo sono tornati indietro perché la situazione era improponibile... Mi chiedo il vigile in base a quale criterio faceva passare le auto? Mentre il mio amico arrivava un’auto stava andando via ... ma le auto ferme lì davanti erano davvero parecchie. Ok sei in laguna sei isolato ma cacchio tutta quella gente seduta a tavola senza mascherina....
Io ho i miei riti, e il caffè, è uno di essi (anzi, pare che a breve aumenterà.. Di prezzo, intendo..). Che ci vuoi fare... Però sono ligio: mi piglio il bicchierino, zucchero e paletta regolamentari, esco e mi sparo il caffè rimirando i tergicristalli, data l'umidità, poi riciclo la plastica nel contenitore, arrivo in studio, accendo la macchina (quella del caffè..) e mi faccio un espresso en passant, poi a metà mattina: richiamino, pausa pranzo e caffè, l'irrinunciabile caffè delle 16, e poi dopocena... E non c'è cazzo o locazione geografica che tenga: io il caffè lo voglio...
nessuna delle due probabilmente. se hai una infezione alla gamba, devi curarla e stare assolutamente fermo per una settimana (es fantasioso) ma dopo una settimana la gamba guarisce. se invece ti ostini a voler camminare a fatica, non concludi una mazza perchè comunque non stai in piedi come si deve, e tale situazione invece che una settimana perdura per un mese. noi preferiamo far finta che si possa circolare e sperare che il virus non proliferi. ma anche gli antichi sapevano che il modo per isolare un virus è la quarantena (nessun contatto in assoluto) ti faccio un esempio, anche se fattivamente poco realizzabile: se a febbraio tutto il mondo fosse stato isolato in casa propria,dopo 15 giorni il virus non sarebbe più esistito. invece ora, dopo un anno, siamo al punto di partenza.. questo, anche per un asino ignorante come me sta a significare quello che dovrebbero comprendere anche tutti gli intelligenti o titolati; cioè che la diffusione del virus è direttamente proporzionale alla circolazione del veicolo, ovvero degli organismi biologici necessari alla sopravvivenza del virus stesso (noi in questo caso) per me, che sono capra e asino, non è difficile capire che più andiamo in giro e peggio sarà in tutti i sensi.. meglio sarebbe stato chiudere battenti per un mese a febbraio, che rimanere in crisi economica perenne.. (sino a non si sa quando, ma presumibilmente ancora per molto) e ricordiamo, che una crisi economica lascia segni indelebili. se una ditta chiude, una volta finito il covid non è che riapre.. quello è fallito, e semmai il suo negozio lo comprano i cinesi cash... (che bell'affare che abbiamo fatto) e qualcuno si lamenta ancora per le restrizioni secondo lui troppo severe... ripetuta iuvant: ognuno ha quel che si merita.
Purtroppo in democrazia bisogna stare attenti anche a non calpestare l'ombra del vicino. Con la nostra mentalità e in uno stato di emergenza non ci possiamo permettere di stare in una democrazia e io saprei bene come far rispettare le regole
purtroppo la democrazia ha due facce. da una parte (in teoria) ti fa partecipe delle decisioni collettive. dall'altra (in pratica) per prendere una decisione serve il benestare dell'opposizione, quindi è impossibile prendere una decisione drastica, perchè ci sarà sempre il veto del benpensante di turno.. se poi parliamo di far rispettare le regole sono d'accordo con te. in cina durante il lockdown col cAVOLO che uscivi a farti i cavoli tuoi con la'autocertificazione.. c'erano i soldati coi mitra spianati. qui vedi i vigili che si girano dal'altra parte se notano giovani senza mascherina. o al massimo li "invitano verbalmente" a indossarla, che poi tanto appena i vigil girano l'angolo se la tolgono di nuovo.. ma qui siamo nel paese dove al TG nazionale senti che è stato finalmente indagato il famoso nipote del famoso boss della famosa famiglia, ecc, che nel frattempo ha compiuto e compie da anni impunemente ogni sorta di affare illecito sotto gli occhi di tutti, compresi gli organi teoricamente preposti a impedire tali vergognose azioni. in un paese dove scarcerano il marito che aveva promesso di uccidere la moglie una volta libero; cosa che ha puntualmente fatto, senza che il giudice che ha firmato la scarcerazione abbia subito inquisizione di sorta... due esempi al volo, ma ce ne sarebbero migliaia. io non sono così vecchio, ma mio padre diceva sempre che una volta lasciavi la porta aperta, e i dlinquenti avevano paura. ora i delinquenti la fanno da padrone. (e spesso da padrone entrando in politica) era meglio la dittatura o la attuale democrazia??? (domanda retorica) eppure se nomini la democrazia, ognuno di noi trema al pensiero di perderla.. peccato che ora se giri a milano di notte bande di giovinastri sudamenricani ti fanno la pelle, spacciatori senegalesi in stazione centrale ti importunano sotto gli occhi della polizia lì di stanza ma con altri incarichi, e se prendi i mezzi pubblici ti tocca stare in piedi anche se sei anziano, per cedere il posto a giovani marocchini nullafacenti ma con nike ai piedi e collane d'oro addosso.. meglio che non scrivo più, altrimenti mi prendono per eversivo.. viva gli alpini!! (almeno questo è permesso..)
Lì non sei più in Italia: sei nelle Serenissima Repubblica e non valgono le stesse regole del resto d’Italia. Non dico che sia come a Napoli, ma poco ci manca Tu hai grandissima ragione, ma ci sono mille motivi per cui quella gamba non la puoi immobilizzare totalmente per tutto quel tempo (e non sono ironico): vuoi per andare a fare la pipì, vuoi per andare a prenderti da bere e da mangiare, almeno qualche passo al giorno lo devi fare se non vuoi morire per altri motivi. Piuttosto... siamo sicuri che tu sia proprio un artigiano? Perché io amici artigiani (imprenditori, con almeno una decina di dipendenti) li ho, ma nessuno di essi conosce bene l’italiano scritto come invece dimostri di conoscere tu...
GRAZIE sono un falegname, che ha sempre progettato le sue opere, e che quindi nel tempo ha dovuto studiare come farlo nel modo corretto. un certo apprendimento in diverse materie specifiche è fondamentale anche per un artigiano . dalla fisica, alla meccanica, ma anche cultura generale. Se devi aver a che fare coi clienti , presentare un preventivo, o stilare un capitolato, un minimo di forma grammaticale è richiesta. parimenti, se parli con un ingegnere o architetto, devi sapere cosa è un assonometria, oltre a saperla eseguire. Devi conoscere piuttosto bene la geometria, e magari anche qualche rudimento di trigonometria. purtroppo io non mastico l'inglese... (grave lacuna oggi come oggi) e i disegni tecnici li faccio ancora con riga e compasso anzichè con l'autocad. (non ho mai avuto dipendenti. Solo un socio per un periodo, in passato)
