Intanto la Calabria passa in mano alla lega e le priorità sono ben chiare.... https://www.ilfattoquotidiano.it/20...alabria-spirli-e-lo-sfasciume-civile/5952090/
Pensa se dovesse accadere durante il lockdown, mentre sono tutti costretti a casa..... ah, no, lì il lockdown non si può fare.... forse è proprio per evitare le conseguenze di un'eruzione del Vesuvio.
Praticamente un ricatto bello e buono. In passato e in altre nazioni meno civilizzate della nostra ci sarebbero stati i presupposti per una guerra civile. Bisognerebbe chiedersi se è ancora in grado di pensare
No, perchè la maggior parte delle persone lavora in nero e quindi in caso di chiusura totale non avrebbero nemmeno diritto ai ristori (è questo uno dei punti per cui stanno negoziando da giorni)
comunque mi pare sinceramente una cagata. De Magistris non ha tutto questo potere politico. e non è manco allineato con la Regione quindi perchè il Governo dovrebbe prenderlo così in considerazione? cioè politicamente mi sembra impossibile sta roba
Il problema non è De Magistris o De Luca, il problema è il popolo che lì non te le manda certo a dire. Lì le armi ce le hanno e sanno usarle bene.
quindi li giudichiamo lavoratori in nero solo in virtù di una deduzione? Per me rimane inaccettabile.
Paradossalmente servirebbe a farlo emergere del tutto o per buona parte. L'ho già scritto in passato: concederei l'aiuto economico anche a chi opera come irregolare (in qualunque ambito), a due condizioni. La prima, per ricevere il sussidio mi dichiari presso quali "datori di lavoro" sei stato negli ultimi cinque, sette anni; la seconda, se eri invece un abusivo "autonomo", ti becchi una denuncia in qualche modo "sospesa d'ufficio", pronta a scattare se oltre a non comunicare il tipo di impiego a cui eri dedito, non mi indichi anche i nomi dei fornitori/clienti/lavoratori (verso i quali mi rifarò legalmente). Ricatto per ricatto, almeno ottengo qualcosa.
Per dovere di cronaca, non è che De Magistris e De Luca stiano difendendo il lavoro nero, è una questione consequenziale: il popolo evidenzia il problema, citando esplicitamente l'enorme diffusione di lavoro nero e pertanto l'impossibilità ad attuare un lockdown, a meno che non sia dato modo anche agli abusivi di ricevere i ristori. De Luca e De Magistris riconoscono la situazione critica della sanità locale, ma temono rivolte sociali, perdita del consenso e (aggiungerei) temono per la propria incolumità.
Chiedilo a loro. Se vuoi il mio parere, nella prima ondata (fortunatamente) il sud è stato toccato appena dal problema e la sanità locale non ha avuto particolari problemi. Quindi è possibile che il loro lockdown non sia stato così rigido (nei controlli) come invece lo era altrove. Ma quest'ultima è solo una mia ipotesi, sia ben chiaro.