[Lunghissimo] Addio 911. Benvenuta Aero Supersports

Ed io che come uno scemo cercavo la discussione di @Katanazz quando invece l’ha annegata qui.
E ha pure mezzo riciclato la mia mail, maledetto.
Beh, di complimenti gliene ho fatti fin troppi.

E’ tra i pochi che, a conti fatti, ha dimostrato con i fatti quello che troppe volte si racconta sui forum. Cioe’ che si possono -a parita’ di prezzo- fare ancora delle scelte di cuore per quanto riguarda la mobilita’.
Con tutti i sacrifici che questa scelta comporta. Ben compensate dalle gratificazioni che regala. E che andranno a morire. E che molti mai riusciranno ad apprezzare e goderne. Pero’ con ottime ragioni o giustificazioni (leggere a piacere secondo proprio sentimento. Prima che qualcuno si senta chiamato in causa anticipo che queste -ottime e validissime- motivazioni non mi interessano). E nel caso specifico di questa macchina non e’ solo il piacere, la voglia, il desiderio, la passione di guidare qualcosa ancora costruito artigianalmente, ma anche di guidarla. Si. Guidarla. Perche’ una volta le macchine erano da guidare (qualcuno si ricorda quello slogan di una casa automobilistica che recitava con orgoglio qualcosa tipo “Piacere di guidare”) e non farsi trasportare in giro come uno zombie. E il motore montato (troppo in basso -ciao ciao coppa dell’olio-) nella roadster di @Katanazz ha appunto quello scopo. Far riscoprire e godere il piacere della meccanica. Moderna? No. Assemblata bene? Di rado. Di cuore? Indubbiamente.

Oh, aspetta. Ho scritto motore? Il motore. Una volta sarebbe stato il punto focale di una macchina, il centro attorno a cui tutte le domande avrebbero orbitato per poi perdersi in mille pensieri sul comportamento dinamico, ma no. Non e’ piu’ cosi. Nell’elettrodomestico auto 2020 la meccanica e’ solo uno sporco corollario che mal si accompagna ai mille acciacchi e problemi di postura che il benessere ha reso uno dei first world problems e che oramai e’ uno tra i driver principali per la scelta di un auto (oltre alle lucette e la possibilita’ di mettere un like ad instagram su uno schermo le cui dimensioni avrebbero fatto invidia al Mivar che accompagnava le mie serate negli anni dell’universita’). Mi spiace ma mi fa schifo questo modo di vivere la passione auto, ma e’ un problema mio. Immagino che il maggior spazio interno di una TA faccia anche credere a troppi che il comportamento dinamico sia lo stesso di una TP. O che una TP castrata per renderla neutra se non fin sottosterzante metta al sicuro il mondo dall’eventuale incapace che ci sta seduto dentro. Ma sto “derapando” (ah si, una volta si chiamava cosi e si poteva fare, senza tastini sulla plancia) dal discorso motore di questo rottame albionico.

Appunto. Cosa c’e’ sotto quelle pelli di vacca, quei listoni di frassino inglese e quelle lamiere di alluminio, alcune stampate ed altre laminate? Un Ford Duratec SE 3.000cc V6 con angolo di 60 gradi, montato anche sulla Ford Escape in USA. Abbinato c’e’ il cambio manuale 5 marce montato sul Ford Transit. Il difetto principale di questo cambio non e’ la velocita’ degli innesti o la precisione (entrambi piu’ che ragionevoli) ma dalla prima e seconda marcia piuttosto corte.

La S2. La roadster 3.0 con la combinazione motore cambio piu’ criticata. Le S1 e le S3 sono decisamente migliori da questo punto di vista. Ma basta acquistarla con questa consapevolezza e senza cercare di convincere il mondo di qualcosa che non esiste, e si vive il tutto in modi migliori. Fossero tutti capaci di questa presa di coscienza quando vogliono convincere il mondo che la propria auto e' la migliore auto di sempre.. Ma poi… E’ in realta’ un problema? No. Con i suoi 220cv e 290Nm su 945kg regala un rapporto peso potenza praticamente da BMW M3 E92 ed un’elasticita’ invidiabile (e’ infatti la piu’ “tourer” delle tre versioni delle Roadster 3.0).
Su strada, questa macchina si fa perdonare ogni suo difetto, piccolo o grande che sia. E non e’ per le note del V6 o per l’aria tra i capelli, o perche’ il legno ti parla (come aveva detto giustamente @nicor) o ancora perche’ al semaforo la vista e’ annebbiata dalla distorsione delle immagini dovuta al calore che esce dal cofano motore ma perche’ stai conducendo verso il futuro cent’anni di storia, cristallizzata nel passato.

Ci sarebbe molto da dire anche su come e’ montato, sull’elettronica tutta sviluppata in casa. E poi ci sarebbe un mondo da esplorare con il telaio in acciaio, la struttura lignea che regge la carrozzeria d’alluminio, lo sterzo granitico e le sospensioni antiche. Per non parlare degli strumenti e delle persone per far si che tutto questo arcaico modo di produrre auto sia ancora in piedi dopo cento anni. Ma e’ tutta roba che non si vede al bar e neanche sui social. Manco vale la pena perderci del tempo.

 

Puoi anche chiederlo a tutti quelli che spendono 50k per una serie uno o 70k per una Z4.

 

Ah mi ero dimenticato di questa quando ci siamo salutati a Milano il giorno del ritiro.

 

Chissa' quanto lavoro per programmare la macchina CNC per fare le bonnet louvres. Ah, no.