La Vecchia Signora...

Già, ma lui ha detto che conosce bene il suo corpo e si aggiusterà in tempo...

Bepo Onto Ripara Tutto, officina specializzata...

 

Sparisci!!!!!! Vai a gufare altrove!!!

 

Con i favori del pronostico a vantaggio della Juventus, loro giocheranno senza aver nulla da perdere, testa sgombra e gambe a mille. Hanno buttato fuori il Real, al Bernabeu, dopo una sconfitta ad Amsterdam proprio perchè non avevano niente da perdere.

 

Personalmente non lo considero proprio piccolo

 

Non ho detto questo.
Dico solo che arrivano galvanizzati da una vittoria contro un mostro sacro.
Occorrerebbe tagliare loro le gambe subito con un gol.

 

O con una motosega...

 

O inviandogli qualche patatina prepagata al pomeriggio prima della gara

 

Eccoci qui, eliminazione dalla Champions raggiunta con solida certezza.

Leggo in giro di "fallimento Juve" ma sinceramente non riesco a condividere questo pensiero, perchè nello sport esistono le sconfitte, non i fallimenti: il punto è piuttosto semplice, ci si misura sul campo e se incontri un avversario che è migliore di te lui vince, mentre tu perdi. Quindi va dato il giusto onore e il giusto merito all'Ajax che ci ha mandati a casa senza se e senza ma.

Messa da parte la questione "fallimento" (che sia inteso, vale per tutte le squadre, Inter Milan, Napoli, Roma, eccetera) si potrebbe valutare per bene quella relativa alla sconfitta sportiva? Direi di si, perchè è dalle sconfitte che in genere s'impara. In genere, però, perchè sembra che Allegri sia un po' refrattario a questo tipo di insegnamento, soprattutto se dimostra di aver sempre bisogno di una partita di andata per poter inquadrare l'avversario e tentare casomai di risolvere la questione al ritorno. E' andata spesso così, con Bayern due o tre anni fa, col Barcellona, col Real Madrid lo scorso anno e con Atletico e Ajax in questa stagione.

Nelle scorse stagioni si era gridato al "capolavoro tattico" nonostante le sconfitte all'ultimo secondo con Bayern e Real, spostando l'attenzione sull'impresa quasi riuscita ma mai sui fattori che invece ne avevano imposto il tentativo. Ieri sera invece il re era nudo, serviva vincere, serviva mettere in sicurezza il risultato, serviva giocare meglio che mai, ma per farlo serviva una mentalità europea, un mentalità che non prevede calcoli sparagnini, prevede soltanto una propria identità di gioco. Allegri ha impostato la formazione partendo dal pareggio dell'andata, ha fatto riposare mezza squadra contro la Spal, ha proposto una partita sulla difesa schierando un esterno aggressivo e uno di contenimento (peraltro durante la partita hanno fatto l'esatto contrario) mentre l'Ajax ha messo in campo l'undici titolare, titolarissimo al netto delle squalifiche, giocando sempre allo stesso modo.

Lo stesso gioco che Allegri e lo staff tecnico avranno sicuramente visto (e rivisto) sia contro il Bayern che contro il Real Madrid, ma che stavolta non ha capito come arginare. Sia inteso, è normale calibrare la propria squadra anche in funzione dell'avversario, quello che non è normale (o tollerabile) è farlo soltanto in sua funzione.

Ora si è ad una svolta nella guida tecnica: a me non è piaciuta l'uscita di Allegri ieri sera, durante le interviste post partita, con la quale ha detto di "aver deciso di restare", quando solo lo scorso anno, forte degli osanna ricevuti dopo la quasi impresa di Madrid o l'anno precedente, in vista della finale di Cardiff, alla stessa domanda rispondeva sorridendo furbescamente glissando sulla questione. Meglio Agnelli, che almeno dice che esiste l'intenzione, non la certezza, di voler proseguire insieme, ma che si troveranno la prossima settimana per decidere. In pratica, Allegri oggi rappresenta la sua stessa sconfitta e un allenatore (sistematicamente) sconfitto non è che sia poi così ambìto dagli altri.

Se resterà, meglio, se la Juventus deciderà che potrà restare, dovrà avvenire solamente se ci sarà l'accordo (e la capacità) di saper e voler completamente cambiare il modo di affrontare le partite "secche", se saranno date le assolute garanzie sulla necessità di avere un gioco che rappresenti un problema per gli avversari, giacchè oggi si devono solo preoccupare delle "giocate" dei nostri giocatori (quelle di Ronaldo su tutti).

Gioco e giocate non sono la stessa cosa, il primo rappresenta la fusione delle singole capacità di ogni giocatore in virtù dello sviluppo complessivo di una proposta tattica, le seconde rappresentano la capacità estemporanea individuale fine a sè stessa, che a volte risolve una partita, a volte invece la complica.

A mio avviso la decisione sulla guida tecnica per gli anni a venire dovrebbe partire da qui.

 

Ma non riduciamo tutto ad una condotta di allenatore criticabile.
Ritorno sulla mia solita riflessione, ho visto un gioco di squadra scadente per questo livello, una mentalità perdente dei più.
Chi ci mette la volontà, che ci crede sempre, e che ci mette la testa (in tutti i sensi) in campo ne ho visto uno su tutti.

 

Iniziato da qualche giorno il "toto allenatore" per le prossime stagioni in bianconero.

Allegri viene dato in partenza (anche se resta lo scoglio di come risovere l'ultimo anno di contratto), direzione PSG; i bene informati lo danno restante allo 0,00001%. Ci sarebbe dovuto essere un incontro, già da qualche giorno, nel quale il tecnico livornese avrebbe indicato ai dirigenti le sue esigenze (un centrale difensivo, un centrocampista e un attaccante).

Conte, ha detto di no alla Roma e ha chiesto una cifra esorbitante all'Inter, ma sta aspettando che alla Continassa decidano velocemente cosa fare, perchè lui non è il "piano A", ma il piano B. Il tempo concesso dall'ex CT della Nazionale è fino a metà della prossima settimana, a quanto pare. Gradirebbe molto Icardi come punta centrale.

Guardiola, il piano A. Sinceramente non capisco come possano pensare di convincerlo (e pagarlo), ma pare che sia già da qualche mese che la trattativa esiste. In origine si ipotizzava il suo arrivo per la stagione 2020/21, quindi alla scadenza di Allegri, ma l'uscita dalla Champions di tutte le "big" pare aver accelerato tutto. La sua richiesta tecnica partirebbe principalmente da Koulibally, per il resto la squadra potrebbe restare com'è.

Uscita di Champions che accomuna Juventus e Barcellona, con i catalani decisi a cacciare Valverde e quindi alla ricerca di un suo sostituto: le voci che circolano in Spagna sono quelle del ritorno di una persona molto apprezzata dal Barcellona. Viene automatico pensare a Pep Guardiola, il quale comunque pare certo di abbandonare il City, ma deve ancora decidere quale sarà la propria destinazione.

Sempre in casa bianconera, sono invece marginali le voci che coinvolgono Mihailovic, Simone Inzaghi, Di Francesco o Sarri (!!).