Però le materie prime le paghiamo noi utilizzatori finali, mi risulta. Qui si fa confusione a mio avviso tra debito e indebitamento. Se ricevo dei capitali e li investo, il debito contratto dovrebbe servire a ridurre l’indebitamento aumentando la produttività. Se invece la somma la utilizzo per pagare la spesa corrente, il mio indebitamento è destinato ad aumentare senza possibilità di restituzione. In pratica è la differenza tra uno che investe e uno che liquida. Ritengo che da diversi anni si stia (invano) percorrendo il tentativo di far riconoscere all’Europa la distinzione tra investimenti e spesa corrente, togliendo i primi dal famoso patto del 3%. Poiché non viene concesso, anche gli investimenti ricadono sotto quella tagliola, erroneamente. Va anche detto che fin qui non è che i governi precedenti abbiano dato gran dimostrazione di parsimonia...
Mi hanno girato questo “simpatico” video, vorrei sapere se qualcuno di voi conosce la persona che spiega e cosa ne pensate, è un estratto di un’intervista che mi pare duri un paio d’ore:
Assolutamente d'accordo... Ma allora che si fa? Telefoniamo ai creditori e gli diciamo "abbiamo scherzato, ora siamo pari e patta", o ci assumiamo determinate responsabilità? La ricetta ce l'hanno data: tirate la cinghia! Magari non ci piacerà, ma i paesi poveri, questo fanno... Ribadisco: è facile capire perchè nel resto dell'europa facciano più sarcasmo su di noi che non sui greci o sui portoghesi... Pare di stare nel 1946, non c'era più un fascista a pagarlo in italia..
Si sta parlando del nulla e sinceramente non capisco perché. Dove sta scritto che l’Italia non restituirà il denaro? Sai qualcosa che non si conosce? Sei convinto che tirare la cinghia non sia una prerogativa insita nella nostra cultura del lavoro, tramandata e imparata dai nostri padri? Ma se si deve tirare ancora la cinghia, quanti buchi restano? L’Iva al 24,9% aumenterà i consumi oppure li frenerà ancor di più, favorendo ancora una volta e in un’ultima analisi l’evasione fiscale? Introdurre il depauperamento come metodo sociale creerà finalmente uguaglianza o darà vita a nuove tensioni sociali? Se non c’è scampo all’erosione finanziaria ed economica in atto da anni sul risparmio, a che pro continuare a combattere, se la fine verrà solo accelerata grazie alla maggior ristrettezza? L’aumento delle accise che ripercussione avrà sul prezzo finale della merce, in un’economia fondata ancora in gran parte sul trasporto di strada? Qualunque debitore non potrà restituire più nulla se privato di risorse fondamentali, ridurlo a zero implica perdere tutto, capitale e interessi; consentirgli un margine di manovra può far recuperare quanto meno il capitale prestato; aiutarlo a crescere non solo gli consentirà di rispettare tutti gli impegni presi , ma anche di aumentarne il valore. Certo, se poi non paga e viaggia in Ferrari, allora è giusto e sacrosanto incazzarsi e non avere pietà.
Mi sa che non hai seguito il discorso.. Qui stavamo parlando dell'assunto: "cancelliamo il debito", e di quello che ne conseguirebbe. Cancellare un debito, fino a prova contraria significa: non dare le palanche a persone che magari si potrebbero risentire... E da li, tutto quello che è seguito... E comunque, sarebbe l'ora di rendersi conto che noi siamo un paese POVERO! Eravamo ricchi quando la nostra ricchezza si basava sulla manifattura, cosa che riuscivamo a fare a basso costo e con buona qualità, ora, che i paesi manifatturieri sono diventati altri, e dato il fatto che noi non ci siamo saputi evolvere, ne paghiamo le conseguenze... Nel 1992, feci il mio primo viaggio in Korea del sud, era un paese piccolo e manifatturiero, se non fosse che si mangiano quintali di verza e aglio fermentati come contorno alla carne di cane, sarebbero potuti essere una piccola Italia del boom economico: centinaia di piccole manifatture sparse in ogni dove.. Però poi, avendo come scomodo vicino quello che è diventato il leader mondiale della manifattura: la Cina, si sono dovuti evolvere, e lo hanno fatto intelligentemente, e in quei settori in cui la Cina non poteva competere: l'alta tecnologia.. Oggi sono un paese ricco e più sviluppato dell'Italia, ecco, loro hanno saputo fare quello che noi non abbiamo saputo/voluto fare... Indipendentemente dal loro governo (che a livelli di corruzione è l'unico che può competere con il nostro a livello mondiale..).
Ti sfugge che l'Italia Paese ha bisogno di fare debito. Se da domani azzeri il precedente, da domani a mezzanotte e un minuto vai già in deficit. L'avanzo primario c'è ma non è rilevante e sarebbe troppo allettante non ricominciare.
io penso ci sia un problema di fondo: i mercati conoscono molto bene l'economia. chi ci governa, ne sa di più o di meno?
perchè se fai default è sottinteso che ci saranno meno introiti non tributari (soprattutto dalle partecipate che subiranno una contrazione delle commesse internazionali) e meno introiti tributari perchè la gente spenderà di più per vivere. visto che il bilancio dello Stato è in sostanziale pareggio, esclusi gli interessi sul debito, non vedo come si possano pagare gli stipendi del pubblico impiego nel breve periodo. d'altronde non è che mi invento niente. In Argentina stanno meglio o peggio di prima del default? io vedo quotati ancora titoli di Stato, solo che ora costano il triplo di prima.
Sarà sottointeso per te, per me non lo è, buttare la polvere sotto il tappeto non significa pulire. In Argentina stanno apparentemente come prima del crac, ma realmente stanno decisamente meglio, forse la lettura di questo articolo potrebbe spiegare quel che intendo: http://www.lindro.it/argentina-sullorlo-della-crisi-ma-non-come-nel-2001/ Se un eventuale default non fosse affiancato da un serie di riforme, allora la situazione potrebbe aggravarsi come sostieni tu, ma se fosse controllato, allora sarebbe a mio avviso l'unica via di scampo. Tu invece, quale ritieni sia una possibile soluzione al continuo crescere del debito ad alla conseguente sempre maggiore dipendenza dai mercati finanziari?
pensandola all'opposto sul resto, inutile parlarne ma quoto solo la domanda. la risposta è complessa. bisogna: 1. aumentare il pil quindi incentivare le imprese a produrre più valore aggiunto (che non significa produrre di più) ma non investendo direttamente nelle imprese (che tanto lo sappiamo mediamente cosa ci fanno gli imprenditori con gli aiuti di Stato, che peraltro sarebbero pure vietati) ma creando le condizioni INFRASTRUTTURALI per farle lavorare al meglio (reti informatiche e tecnologiche, sinergie con le università e le fondazioni e chi più ne ha più ne metta). in particolare dobbiamo seguire l'esempio di quei Paesi prevalentemente manifatturieri (come noi) che sono riusciti a riconvertire la propria impresa in settori ad alto valore aggiunto (è un po' quello che diceva @Scrondo della Corea del Sud). 2. razionalizzare la spesa pubblica principalmente intervenendo sulla SPESA SANITARIA, che è la principale fonte di costo e sulle spese energetiche. in pratica quello che farebbe un qualsiasi imprenditore che ci tiene alla sua impresa. prendere il bilancio, individuare le criticità e intervenire senza pietà con tutti gli strumenti a disposizione. e qui ritorna il discorso della tecnologia. tutto questo aiuterà a RIDURRE il debito pubblico. la riduzione porta a una maggiore fiducia nella struttura del debito pubblico stesso (un soggetto che ha pochi debiti mediamente riesce a ripagare con più probabilità i propri creditori) e quindi riduzione degli interessi e di conseguenza della relativa spesa. dipendiamo dai mercati finanziari, è vero come è vero che siamo un sistema capitalistico. ma altri sistemi economici sono peggiori di questo. così come non esiste la terza via.
Sono affascinato dalle tue teorie, ma a mio avviso sono pura utopia. 1. Come incentivare le imprese è chiaro a tutti, ma per qualche (strana?) ragione da noi è diventato un obiettivo irrealizzabile. 2. Ridurre la spesa pubblica razionalizzando sarebbe la chiave, peccato che chi la potrebbe usare perda consensi e quindi ci ripensi improvvisamente. A mio avviso, ammesso e non concesso che ciò sia fattibile, ci vorrebbero non meno di un paio di generazioni, che con la reintroduzione di principi tipo l'insegnamento dell'educazione civica, maturassero una maggiore coscienza sociale, che li porterebbe a pensare che il benessere individuale è frutto di quello collettivo, non il contrario. I sistemi economici (capitalistici e non, e per me quelli che non lo sono, non lo sono solo in apparenza) creano tutti disparità, il problema è che queste disparità sono sempre più accentuate.
beh, pura.. insomma. mai detto che si fa dall'oggi al domani ma la strada è quella. non esiste un modo diverso e se qualcuno lo inventa vince il nobel per l'economia, garantito. comunque se lo Stato ritiene di poter legittimamente cancellare il proprio debito pubblico, io allora pretendo la cancellazione del mutuo.
Secondo me ne esistono diversi di modi, ma il problema non è il sistema in sè e per sè, ma la possibilità di attuarli, spero che su questo sarai d'accordo Quanto al mutuo: credo sia stato contratto da te, non da tuo padre, da tuo nonno o da qualcuno che non conosci Teorici, appunto ...
più che d'accordo, ovviamente ma tu vuoi cancellare anche il credito legittimamente accordato da chi ha comprato i buoni del tesoro. è legittimo esattamente come il credito che ha la banca nei miei confronti eh ma sono gli stessi che hanno posto le basi affinchè io potessi comprare le BMW, la casa, il televisore bello.. sinceramente, e che nessuno si offenda, mi fido più di quei "sacri testi" che di Di Maio
Neanche per idea, vorrei solo cancellare l'idea che il debito contratto da Tizio debba diventare un fardello per Caio, mentre vorrei ben imprimere nelle menti degli investitori che non esiste alcun investimento a rischio zero, ed il rischio di default, benchè minimo, è insito nell'investimento stesso. Che differenza c'è tra un'obbligazione privata ed un titolo di stato? Domanda (che prevede anche una ricca grattata): se dopo aver acquistato la BMW, la casa ed il televisore bello finanziandolo, fossi venuto meno, il creditore avrebbe preteso soldi da tuo figlio, tuo nipote, o avrebbe avuto un sistema (tipo assicurazione) per ammortizzare la perdita? Ti fidi dei sacri testi? per me nulla è sacro, quindi sono miscredente per natura, e mi baso su una delle convinzioni di un certo Einstein: "Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa".
Non ci si deve indebitare per la spesa corrente (es. redd. Cittadinanza) Questo è una follia e non può che portare ad avere solo più debito. Il debito deve essere fatto anche sforando il 3% per interventi strutturali... quelli che richiederebbero comunque prima le riforme di cui tutti parlano e che nessuno ha fatto. Le riforme e l'usare lo strumento del debito solo per interventi non di spesa corrente con il tempo porterebbe alla diminuzione dello stesso.
una sola differenza: il debitore. questo implica, però, che mentre il debitore privato è responsabile solo verso sè stesso e verso il creditore, il debitore pubblico è anche responsabile nei confronti dell'intera collettività perchè è lo stesso soggetto che dovrebbe tutelare (costituzionalmente) il risparmio (art. 47 Cost.). partendo dal presupposto che le BMW e tutte le altre cose futili non le ho mai comprate a rate, sul mutuo casa ho l'assicurazione quindi i miei (futuri) eredi non avranno problemi di sorta se non dover sopportare la mia dolorosa assenza ( ) altrimenti comunque la banca avrebbe continuato a chiedere la rata a loro eh.
semplicemente perfetto. aggiungo che l'Unione Europea in passato ha anche velatamente ammesso che se dovessero essere fatte riforme strutturali potrebbe anche prendere in considerazione lo sforamento.