Incipit | Pagina 6 | BMWpassion forum e blog
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Incipit

Discussione in 'Libri e riviste' iniziata da t.a.g., 22 Ottobre 2008.

  1. antiniska

    antiniska Amministratore Delegato BMW

    3.504
    629
    2 Novembre 2009
    Reputazione:
    587.877
    E90 330d
    Perchè non riesco più a leggere?

    L'ultimo libro che ho letto è stato " L'arte di correre sotto la pioggia ".....di cui non riesco a scrivere un rigo di commento...:confused::sad:
     
  2. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    trattasi, probabilmente, di violenta tempesta emotiva in corso (anche in tutto o in parte a livello inconscio) che non consente l'indispensabile minima connessione razionale per utilizzare la forma di comunicazione "scrittura" :wink:
     
  3. antiniska

    antiniska Amministratore Delegato BMW

    3.504
    629
    2 Novembre 2009
    Reputazione:
    587.877
    E90 330d
    Maybe...it's possible...:confused:

    Thank's. :kiss
     
  4. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Con il suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla stolida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo. Egli camminava dentro una folata di lucciole. Voleva soprattutto, come nell'antico scherzo, spingere un'altea su un bastone dentro la fornace, mentre i libri, sbatacchiando le ali di piccione, morivano sulla veranda e nel giardinetto della casa, salivano in vortici sfavillanti e svolazzavano via portati da un vento fatto nero dall'incendio. Montag ebbe il sorriso crudele di tutti gli uomini bruciacchiati e respinti dalla fiamma. Sapeva che quando fosse ritornato alla sede degli incendiari avrebbe potuto ammiccare a se stesso, specie di giullare negro, sporco di carbon fossile, davanti allo specchio. Poi, nell'atto di coricarsi, si sarebbe sentito quel sorriso, una sorta di smorfia, ancora artigliato nei muscoli facciali, al buio. Non scompariva mai, quel sogghigno, non se n'era andato mai nemmeno una volta per quanto riandasse con la memoria al passato.

    [Fahrenheit 451 - Ray Bradbury]

    avrete già capito, da altri miei post, quanto adori bradbury. mi piace moltissimo la sua prosa, che si tiene sempre al confine con una poetica delicata e tuttavia, contemporaneamente, a tinte forti. mi piace la sua capità immaginifica al limite del profetico, tipica dei grandi autori di fantascienza (asimov e crichton, ad esempio).

    fahrenheit 451 è indubbiamente descrittivo di un futuro oscuro, estremo, ed una sensazione di disagio si impadronisce nel lettore che, fermandosi a riflettere un istante, è consapevole che, a parte l'estremizzazione della messa al bando dei libri, tutti gli altri elementi di questa drammatica storia ci sono oggi, purtoppo, familiari: gli schermi televisivi giganti, una vita standardizzata ed un orwelliano grande fratello che ci controlla, ovviamente "per il nostro bene".

    il protagonista del romanzo, montag, è un "pompiere al contrario", ed ha il compito (svolto con malignità mista ad incosapevolezza ed "inumanità") di scoprire e bruciare i libri ovunque li trovi. una notte incontra una ragazza che gli fa discorsi bizzarri, ed alcuni giorni dopo si imbatte in una vecchia che sceglie di morire nel rogo dei suoi libri, mentre gli urla (irridendolo con una dotta citazione, ma egli non se ne accorge): "Mastro Ridley, accenderemo quest'oggi tale candela in Inghilterra, per grazia di Dio, quale io confido nessuno potrà spegnere mai." (per i più curiosi: sono le ultime parole che un certo Latimer, convinto "papista", urlò al suo compare di sventura Ridley poco prima di essere bruciati vivi come eretici, a oxford, il 16 Ottobre 1555).

    questi avvenimenti sconvolgono la vita di montag, finora inconsapevole e inumana, e lo porteranno in poco tempo dall'altra parte della barricata: esiste, infatti una "resistenza", un gruppo di persone che proteggono i libri. alcuni di loro, gli "uomini libro", hanno il compito di imparare a memoria un libro per tramandarlo alle generazioni successive. tema ripreso e scoppiazzato in chiave hollywoodiana dal recente film "codice genesi", con denzel washington.

    come diceva qualcuno... meditate, gente, meditate, la prossima volta che (mi auguro) facendo zapping vi imbatterete in qualche puntata di "uomini e donne" :wink::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused::confused:
     
  5. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    Io sono una persona malata... sono una persona cattiva. Io sono uno che non ha niente di attraente. Credo d'avere una malattia al fegato. Anche se d'altra parte non ci capisco un'acca della mia malattia, e non so che cosa precisamente ci sia di malato in me. Non mi curo e non mi sono mai curato, anche se la medicina e i dottori io li rispetto. Per di più sono anche superstizioso al massimo grado; o perlomeno quanto basta per rispettare la medicina. (Sono abbastanza istruito da non essere superstizioso, ma sono superstizioso). Nossignori, non mi voglio curare, e non lo voglio appunto per cattiveria. Ecco, forse questa cosa voialtri non vi degnerete di capirla. Be' io invece la capisco. Ovviamente non so spiegarvi a chi di preciso intenda far dispetto in questo caso specifico, con la mia cattiveria; so benissimo che nemmeno ai dottori medesimi potrò in alcun modo "farla sporca", col mio non andar da loro a curarmi; e so meglio di chicchessia che così sto danneggiando unicamente me stesso e nessun altro. Cionondimeno, se non mi curo è giustappunto per cattiveria. Il mio fegatuccio soffre ? Bene, che soffra pure, e ancora di più !

    [Memorie dal sottosuolo - Fëdor Dostoevskij]

    "Memorie dal sottosuolo" si divide in due parti: nella prima, “Il sottosuolo”, il protagonista espone le riflessioni sulla sua condizione "malata": la sua malattia potrebbe chiamarsi "consapevolezza potenziata", ed il sintomo si manifesta nella tendenza ad addentrarsi pericolosamente nei meandri del proprio animo (il "sottosuolo", ciò che Freud avrebbe chiamato qualche tempo dopo l' "inconscio"). In definitiva, il poveretto è condannato ad "autoanalizzarsi a sangue", ciò che lo rende inevitabilmente e spietatamente perdente nei confronti degli "uomini d’azione", quelli per cui "due più due fa quattro", e che se ne fregano altamente "del bello e del sublime", almeno nel senso "Stendhaliano" (mi si passi il neo-aggettivo alquanto ardito).

    Nella seconda parte dell’opera, di tipo integralmente narrativo, vengono "esemplificati" i concetti esposti precedentemente.

    L' "uomo del sottosuolo", quarantenne, ricorda una sua esperienza di gioventù: l'incontro con alcuni vecchi compagni di scuola, con i quali aveva sempre avuto rapporti difficili. Durante una rimpatriata, il protagonista, per la verità non senza motivo, viene deriso ed umiliato. Cerca di vendicarsi maldestramente, atto che invece lo porta ad incontrare Lisa, una giovane prostituta sulla quale sfogherà la sua frustrazione, diventando però paradossalmente una sorta di eroe agli occhi della giovane sprovveduta. Quando lei va a trovarlo a casa sua e ne scopre la miserabile condizione economica e morale, gli dichiara il suo amore, ottenendo in cambio solo l’ennesima umiliazione... lui le offre persino dei soldi, che la ragazza, con grande dignità, lascia sul tavolo.

    Perché l’ "uomo del sottosuolo" reagisce in questo modo alla sua dichiarazione d'amore ? Lo fa proprio per rimanere un "uomo superfluo", prigioniero del suo stesso sottosuolo, rinunciando a quella felicità che Lisa gli offre, ma che lui, ormai, non può o non vuole accogliere nella sua vita perduta.

    E' inutile negarlo: ciascuno di noi ha un sottosuolo che ospita la parte malata della propria anima. Ciascuno di noi ha registrate nella mente le "memorie dal sottosuolo", la nostra"metà oscura", direbbe il buon Stephen....

    Vecchie, aborrite, maledette miserie umane... sono sempre le stesse: il sottosuolo evocato da Dostoevskij in questo romanzo del 1865 sono le medesime che potrebbe evocare oggi. Con buona pace degli ammiratori di Freud, la nozione di inconscio non è certo, come si vede, un'idea originale partorita dal neurologo viennese: questi, anzi, rese omaggio ai poeti ed agli scrittori che lo "ispirarono" ed "iniziarono" alle sue ricerche. Curioso connubio fra scienza ed arte, verrebbe da commentare... ma tant'è...

    Questo è un libro di quelli che "ti leggono dentro": una narrazione ed, al contempo, un saggio filosofico che si mescolano, avvolgendosi a spirale in uno spaventoso maelstrom di umani impulsi interiori: l'(assenza ?) di amor proprio, la feroce vendetta, la vigliacca irresolutezza, l'ingratitudine, il doloroso senso di colpa, il dolore ed il piacere, la vergogna.... c'è anche, netta e distinta, l'anticipazione della filosofia di Nietzsche... vi troverete ad esserne consapevoli, all'improvviso !

    La lettura, se fosse possibile astrarsi dal turbine emozionale, potrebbe essere piacevole: d'altronde, Fëdor ha una tecnica narrativa di prim'ordine, seppur prolissa... e invece no, come direbbe Lucarelli, la lettura non è affatto piacevole: ci costringe a conoscere meglio e spietatamente, senza sconti, noi stessi. E, questo "interrogarsi a sangue", non si accontenta certo di risposte facili.

    Un consiglio a tutti gli esploratori del sottosuolo: di tanto in tanto, uscite dall'oscurità di voi stessi ed andate a respirare l'aria fresca del giorno. Ma, soprattutto, godetevi la luce: troppo buio fa male.

    "Vi giuro, signori, che l'esser troppo consapevoli è una malattia, un'autentica, assoluta malattia."
     
  6. MixCompacte36

    MixCompacte36 Presidente Onorario BMW

    6.840
    465
    30 Novembre 2007
    Reputazione:
    1.634.544
    316i Compact e36 / 320d e46
    grazie come sempre, TAG, ci regali sempre un romanzo bellissimo!
     
  7. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    prego, caro Mix. D'altronde, come disse il grande Groucho Marx una volta...

    "All'infuori del cane, il libro è il migliore amico dell'uomo. Dentro il cane, è troppo scuro per leggere". :wink:

     
  8. MixCompacte36

    MixCompacte36 Presidente Onorario BMW

    6.840
    465
    30 Novembre 2007
    Reputazione:
    1.634.544
    316i Compact e36 / 320d e46
    uahuahuahua...:mrgreen:..sei unico caro mio...questa nonl'avevo mai sentita e nemmeno immaginata!:mrgreen:
     
  9. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    pensa che, da molti anni, comincio a farmi un'idea del q.i. di una persona in base al tempo che ci mette a capirla... :wink:

    d'altronde, si parla di un genio: Groucho Marx
     
  10. MixCompacte36

    MixCompacte36 Presidente Onorario BMW

    6.840
    465
    30 Novembre 2007
    Reputazione:
    1.634.544
    316i Compact e36 / 320d e46
    ok, sarò franco. L'ho letta due volte prima di capirla. Ci avrò messo 5 secondi. Responso del tuo Q.I. level?
     
  11. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    ottimo. pensa che, mentre noi discutiamo di ciò, vi sono certamente elementi che stanno ancora cercando di risolvere con il metodo grafico la battuta... :wink::mrgreen:
     
  12. MixCompacte36

    MixCompacte36 Presidente Onorario BMW

    6.840
    465
    30 Novembre 2007
    Reputazione:
    1.634.544
    316i Compact e36 / 320d e46
    :haha:haha adesso scappo, grandissimo! a stasera (forse:wink:)
     
  13. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    Jerusalem's Lot

    2 ottobre 1850



    CARO BONES,

    Che piacere, per me, mettere piede nell'entrata gelida e piena di correnti d'aria, qui a Chapelwaite, con tutte le ossa doloranti per colpa di quell'abominevole carrozza, con l'urgenza di dare immediato sollievo alla mia povera vescica... e riconoscere la tua inimitabile zampa di gallina sulla lettera indirizzata a me e appoggiata sopra l'orribile tavolinetto di ciliegio accanto alla porta!

    Secondo turno di notte

    Ore 2, venerdì.

    Quando Warwick salì, Hall era seduto sulla panca vicino all'ascensore, unico posto lì al terzo piano dove un povero lavoratore potesse farsi una fumatina. Hall non era certo felice di vedere Warwick. Non era previsto che il caposquadra salisse al terzo, durante il secondo turno di notte.

    Risacca notturna

    Dopo, quando ormai quel tale era morto e il puzzo della sua carne bruciata si era disperso nell'aria, tornammo tutti giù alla spiaggia. Corey aveva la radio con sé, uno di quegli aggeggi a transistor grandi come una valigia che funzionano con una quarantina di batterie e che hanno il magnetofono incorporato.

    Io sono la porta

    Seduti sotto il portico della mia casa, Richard e io guardavamo oltre le dune, verso il golfo. Il fumo del suo sigaro si levava dolcemente nell'aria, tenendo a distanza le zanzare. Il mare era color acquamarina, il cielo di un azzurro più profondo e più intenso. Un accostamento gradevole.

    Il compressore

    L'agente Hunton arrivò alla lavanderia proprio mentre l'ambulanza stava partendo: lentamente, senza sirene né lampeggiatori. Brutto segno. Dentro, l'ufficio era pieno zeppo di gente silenziosa, inebetita. Alcuni piangevano. L'impianto era deserto; le grandi lavatrici automatiche, all'altra estremità dello stanzone, non erano state neppure spente.

    Il Baubau

    «Sono venuto da lei perché voglio raccontarle la mia storia,» stava dicendo l'uomo sul lettino del dottor Harper. Si chiamava Lester Billings, era di Waterbury, Connecticut. Secondo i dati annotati dall'infermiera Vickers, aveva ventotto anni, era impiegato presso una ditta industriale di New York, divorziato e padre di tre bambini. Tutti morti.

    Materia grigia

    Dall'inizio della settimana le previsioni annunciavano una perturbazione da nord e verso giovedì arrivò davvero, una buriana spaventosa che per le quattro del pomeriggio aveva già ammucchiato venti centimetri di neve e non accennava in nessun modo a calmarsi. Eravamo i soliti cinque o sei radunati attorno alla stufa del Nite-Owl di Henry, ossia l'unico piccolo emporio di questa parte di Bangor che rimanga aperto giorno e notte.

    Campo di battaglia

    «Signor Renshaw?»

    La voce del portiere lo colse a metà strada verso l'ascensore, e Renshaw si girò con impazienza, spostando la valigetta di tela da una mano all'altra. La busta dentro la tasca del suo soprabito, zeppa di banconote da cinquanta e da venti, scricchiolava a ogni movimento.

    Camion

    L'uomo si chiamava Snodgrass e vedevo bene che era lì per reagire in maniera folle. Gli occhi gli si erano fatti più grandi e mostravano il bianco, come quelli di un cane che si stia preparando a una zuffa. I due ragazzi che, sbandando, erano finiti nel parcheggio con il loro sconquassato Fury, stavano cercando di calmarlo, ma dal modo come lui piegava la testa sembrava che stesse ascoltando altre voci.

    A volte ritornano

    La moglie di Jim Norman lo stava aspettando dalle due e, quando vide l'auto fermarsi di fronte allo stabile dove abitavano, scese di corsa per andargli incontro. Era andata a fare la spesa e aveva preparato un pranzetto per festeggiare: un paio di bistecche, una bottiglia di vino buono, un bel cespo di lattuga e altre piccole cose.

    Primavera di fragole

    Springheel Jack...

    Ho visto quelle due parole sul giornale di stamattina e, mio Dio, come m'hanno riportato indietro nel tempo! Tutto avveniva otto anni fa, quasi esatti. Una volta, mentre i fatti si svolgevano, vidi me stesso in un servizio della TV diffuso su tutte le reti: il programma di Walter Cronkite.

    Il cornicione

    «Coraggio,» disse Cressner, «guardi dentro la borsa.»

    Eravamo nel suo appartamento, un attico al quarantatreesimo piano. La moquette era soffice e foltissima, color arancione scuro. Al centro, tra la poltroncina di canapa dove sedeva Cressner e il divano di vero cuoio dove non sedeva nessuno, c'era una comune borsa per la spesa.

    La falciatrice

    In anni precedenti, Harold Parkette aveva sempre tenuto molto al suo prato. Aveva posseduto una grande, argentea Lawnboy, e dava cinque dollari a taglio a un ragazzo del vicinato che veniva ad azionarla. Harold Parkette, in quegli anni, aveva seguito i Red Sox di Boston alla radio con una birra in mano e con la certezza che Dio fosse in cielo e che tutto andasse bene sulla terra, compreso il suo prato.

    Quitters, Inc.

    Morrison stava aspettando un tale rimasto bloccato in un ingorgo di traffico aereo sopra l'Aeroporto Kennedy, quando scorse una faccia familiare all'altra estremità del bar e si avviò verso quel tizio.

    «Jimmy? Jimmy McCann?»

    So di che cosa hai bisogno

    «So di che cosa hai bisogno.»

    Elizabeth alzò gli occhi dal testo di sociologia, con un sussulto, e vide un giovanotto piuttosto insignificante con una giacca verde, da militare. Per un attimo le sembrò vagamente familiare, come se si conoscessero già; la sensazione era quella che si prova davanti a qualcosa di già visto.

    I figli del grano

    Burt accese la radio. Il volume era troppo alto, ma non lo abbassò perché erano lì lì per litigare di nuovo e lui non voleva che accadesse. Disperatamente desiderava che non accadesse.

    Vicky disse qualcosa.

    L'ultimo piolo

    Ho ricevuto la lettera di Katrina ieri, meno di una settimana dopo che mio padre e io siamo tornati da Los Angeles. Era stata mandata a Wilmington, nel Delaware, e da allora io mi sono trasferito altre due volte. La gente si sposta di continuo, ora, ed è strano come quegli indirizzi cancellati e quelle etichette del cambio di indirizzo possano sembrare altrettante accuse.

    L'uomo che amava i fiori

    In un tardo pomeriggio del maggio 1963, un giovanotto con la mano in tasca camminava spedito lungo la Terza Strada, a New York. L'aria era dolce e gradevole, il cielo si andava oscurando a poco a poco dall'azzurro al calmo e splendido viola del tramonto. Ci sono persone che amano la città, e quella era appunto una serata che induceva ad amarla.

    Il bicchiere della staffa

    Erano le dieci e un quarto ed Herb Tooklander stava pensando di chiudere per la notte quando l'uomo dal cappotto elegantissimo e dalla faccia bianca e stravolta fece irruzione nel Tookey's Bar, che si trova nella parte settentrionale di Falmouth. Era il dieci gennaio, suppergiù l'epoca in cui la maggior parte della gente impara a infischiarsene allegramente di tutte le buone risoluzioni che ha preso per l'Anno Nuovo, e fuori tirava un vento di nordest a dir poco infernale.

    La donna nella stanza

    Il problema è: Può farlo?

    Non lo sa. Sa che lei le mastica qualche volta, facendo un po' di smorfie per l'orribile gusto di arancia e dalla bocca le esce un suono come di chi sgranocchi una caramella. Ma queste sono pillole diverse... capsule di gelatina.

    chiaramente, è facile ricavare un'antologia di incipit da una raccolta di racconti brevi del maestro del terrore e degli incipit stephen king. ancor più facile, per i pigri come me, affidare l'incipit^2 (ossia l'incipit al quadrato) direttamente all'autore, dalla prefazione al libro....:wink:

    [dalla prefazione di stephen king a "A volte ritornano"]





    Parliamo, voi e io. Parliamo della paura.

    La case è deserta, mentre scrivo; fuori cade una gelida pioggia di febbraio. E' sera. A volte quando il vento soffia come sta soffiando ora, la luce se ne va. Ma per ora c'è, perciò parliamo molto francamente della paura. Parliamo molto razionalmente di come si arriva all'orlo della follia... e forse al di là del baratro.

    Mi chiamo Stephen King. Sono un uomo adulto con moglie e tre figli. Amo la mia famiglia, e credo che il sentimento sia ricambiato. Il mio mestiere è scrivere, un mestiere che a me piace molto. I miei lavori (Carrie, Le notti di Salem e Una splendida festa di morte) hanno avuto abbastanza successo da permettermi di scrivere a tempo pieno. E' piacevole poterlo fare. A questo punto della mia vita, ritengo di essere ragionevolmente in buona salute. L'anno scorso sono riuscito a ridurre il furmo, passando dalle sigarette senza filtro che fumavo fin dall'età di diciotto anni a una marca con basso tasso di nicotina e catrame, e spero ancora di riuscire, col tempo, a smettere completamente. Vivo con la mia famiglia in una bella casa vicino a un lago relativamente non inquinato del Maine; l'autunno scorso, mi sono svegliato una mattina e ho visto un cervo fermo sul prato dietro la casa, accanto al tavolo da picnic. E' una bella vita, la nostra.

    Sì, ma... parliamo della paura. Non alzeremo la voce e non ci metteremo a urlare. Parleremo razionalmente. Voi e io. Parleremo del modo in cui il solido tessuto delle cose si disfa, a volte, con una subitaneità che ci lascia scossi.

    La sera, quando mi corico, sento ancora il bisogno di assicurarmi che le mie gambe siano sotto le coperte, una volta spenta la luce. Non sono più un bambino ma... non mi va di dormire con una gamba che sporge dal letto. Perchè se una mano gelida si protendesse per caso da sotto il letto ad afferrarmi la caviglia, potrei anche urlare. Sì, potrei cacciare un urlo da svegliare i morti. Sono cose che non succeddono, naturalmente, e lo sappiamo tutti. Nei miei racconti incontrerete esseri notturni di ogni genere: vampiri, amanti di demoni, una cosa che vive nell'armadio, ogni sorta di altri terrori. Nessuno di essi è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.






    buona notte, cari amici forumisti. e non dimenticate i piedi fuori dalle coperte, stanotte.... :fear:cry:

     
  14. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    È una tranquilla notte di Regime. Le guerre sono tutte lontane. Oggi ci sono stati soltanto sette omicidi, tre per sbaglio di persona.

    L'inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C'è biossido per tutti. Invece non c'è felicità per tutti. Ognuno la porta via all'altro. Così dice un predicatore all'angolo della strada, uno dall'aria mite di quelli che poi si ammazzano insieme a duecento discepoli. Ce n'è parecchi in città. Dai difensori dei diritti dei piccioni alla Liga artica. Siamo una democrazia. Ogni tanto, sul marciapiede, si inciampa in qualcuno con le mani legate dietro la schiena. Forse la polizia lo ha dimenticato la notte prima. Ho guardato in alto, oltre le insegne illuminate e, obliqua su un grattacielo, c'era la luna.

    Le ho detto: Cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?

    [baol - Stefano Benni]

    la triste consapevolezza che un ideale può restare tale solo finchè non lo si prova a mettere in pratica. il confine fra utopia e realtà: guai a schiantarlo con un moto di orgogliosa volontà del bene universale... la realtà si insinua veloce nel puro tessuto utopico, ammorbandolo come l'inchiostro di una seppia maligna si diffonde anche (e soprattutto) nell'acqua più pura...

    amara, amara sintesi nelle parole... "Uno non può fare l'eroe tutta la vita. Anzi, il più delle volte non può farlo per più di 10 minuti. Certo, in quei dieci minuti si vedono le cose diversamente."

    personaggi, interpreti ed elementi di una drammatica, ironica ed al contempo divertente commedia:

    bedrosian melchiade, mago baol, uno dei personaggi più riusciti nella storia della nostra letteratura recente

    svariati comici in pensione

    un gerarca dittatore televisivo, di basse stature (fisica e morale, si intende)

    una vera guerra finta

    una avvizzita anzichenò pornostar

    il concorso a premi "chi ha abbattuto l'aereo?"

    il Pubblico Adorante

    gli Archivi segreti della vera Realtà nascosta

    un ex campione di catch-x

    non sembrano passati più di quattro lustri: ancora per un po', evidentemente, nulla deve cambiare perchè tutto cambi....

    buon divertimento, e buon riso sardonico :wink:

    :confused::confused::confused:
     
  15. Luigi neobmw

    Luigi neobmw Primo Pilota

    1.152
    527
    3 Novembre 2010
    Reputazione:
    34.135.441
    Bmw x1 S18D
    -Ecco,-dice Yaari abbracciando forte la moglie,-qui dobbiamo salutarci,- e con una stretta al cuore le consegna il passaporto controllando che non manchi nulla di tutto quello che vi ha infilato dentro:la carta d'imbarco per il volo successivo ,il biglietto di ritorno per Israele,il modulo dell'assicurazione medica e due compresse per l'ipertensione.....

    "Fuoco amico" di Abraham B.Yehoshua

    finalmente sono riuscito a finire un libro!il Passion mi distraeva troppo:biggrin:

    Vi dico subito che l'autore e' pesantino IMHO (sono alle prese con "l'amante" dello stesso autore e siamo alla seconda prova d'inizio!)

    Un giovane soldato Israeliano ucciso dal fuoco amico,una saga familiare fatta di ricordi e di voglia di dimenticare,voglia di normalita'.

    Il rifiuto di vivere in un paese perennemente in guerra e il legame x la tradizione e la famiglia.

    Nessuna presa di posizione dell'autore ma una bellissima e disillusa storia di famiglia.

    lo consiglio.
     
  16. memole

    memole Secondo Pilota

    749
    147
    11 Dicembre 2011
    Reputazione:
    48.457
    renault clio, peugeot 206
    Bellissima discussione! L'ho notata solo adesso..

    Per ora seguo.. poi se riesco, contribuirò anch'io!

    Grazie a tag per tutti i suggerimenti di lettura e per il modo in cui racconta i libri e li rende accattivanti..

    Alcuni li comprerò, altri li regalerò.. di sicuro!
     
  17. espuma_party

    espuma_party Secondo Pilota

    772
    17
    12 Gennaio 2012
    Reputazione:
    23.515
    Z4 SDrive35i
    Libro meraviglioso.

    "Le città di notte contengono uomini che piangono nel sonno, poi dicono Niente. Non è niente. Solo un sogno triste. O qualcosa del genere… Passa rasente la nave del pianto, con i radar dlle lacrime e le sonde dei singhiozzi, e li scoprirai. Le donne – e possono essere amanti, muse macilente, pingui nutrici, ossessioni, divoratrici, ex, nemesi – si svegliano, si girano verso questi uomini e domandano, con femminile bisogno di sapere: – Che cosa c’è?

    E gli uomini dicono:- Niente. No, non è niente davvero. Solo un sogno triste.

    Solo un sogno triste. Ma certo. Solo un sogno triste. O qualcosa del genere.

    Richard Tull stava piangendo nel sonno. La donna di fianco a lui, sua moglie Gina, si svegliò e si girò. Gli strisciò accanto e gli posò le mani sulle spalle bianche e contratte. Sapeva sbattere le palpebre e corrugare la fronte e bisbigliare da vera professionista: come la persona addestrata a prestare le prime cure in piscina; come la figura che si fa avanti sull’asfalto imbrattato di sangue, deambulante Cristo della respirazione bocca a bocca. Gina era una donna. Conosceva le lacrime molto meglio di lui. Non conosceva né gli juvenilia di Swift, né i senilia di Wordsworth, né i diversi destini di Cressida nelle mani di Boccaccio, di Chaucer, di Robert Henryson, di Shakespeare. Non conosceva Proust. Ma conosceva le lacrime. Gina era la regina delle lacrime.

    -Che cosa c’è?- disse.

    Richard si portò un braccio piegato alla fronte. Tirò su con il naso in maniera complicata, orchestrale. E quando sospirò, nei suoi polmoni si sentì un lontano volo di gabbiani.

    -Niente. Non è niente. Solo un sogno triste.

    O qualcosa del genere.

    Dopo un pò anche Gina sospirò e si girò dall’altra parte, scostandosi da lui.

    Di notte il letto sapeva di asciugamani sporchi, l’odore del matrimonio."

    "L'Informazione" - Martin Amis
     
  18. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    Era una fresca limpida giornata d'aprile e gli orologi segnavano l'una. Winston Smith, col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, scivolò lento fra i battenti di vetro dell'ingresso agli Appartamenti della Vittoria, ma non tanto lesto da impedire che una folata di polvere e sabbia entrasse con lui.

    L'ingresso rimandava odore di cavoli bolliti e di vecchi tappeti sfilacciati. Nel fondo, un cartellone a colori, troppo grande per essere affisso all'interno, era stato inchiodato al muro. Rappresentava una faccia enorme, più larga d'un metro: la faccia d'un uomo di circa quarantacinque anni, con grossi baffi neri e lineamenti rudi ma non sgradevoli. Winston 'avviò per le scale. Era inutile tentare l'ascensore. Anche nei giorni buoni funzionava di rado, e nelle ore diurne la corrente elettrica era interrotta. Faceva parte del progetto economico preparazione della Settimana dell'Odio. L'appartamento era al settimo piano, e Winston, che aveva i suoi trentanove anni e un'ulcera varicosa sulla caviglia destra, saliva lentamente, fermandosi ogni tanto per riposare.

    [1984 - George Orwell]

    questa volta non mi sento di commentare, o il mio fegato prenderà definitivamente commiato dal mio corpo.... :evil::evil::evil::evil::evil::evil::evil::evil::evil::evil:

    solo due cose:

    1. 38 anni dopo l'immaginario stato delle cose, lo stato delle cose è di gran lunga peggiore di quanto immaginato. con tendenza, innegabilmente, al peggioramento :sad:
    2. [​IMG]
     
  19. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    Alba. L'aria è salmastra, malgrado questo posto sia lontano chilometri dall'acqua. Le quattro torri rastremate dominano un desolato paesaggio di mattoni, di catrame e di selciato rotto dalle erbacce, di bicchieri di plastica schiacciati e carte di caramelle, di pagine di giornale che svolazzano. Una distesa argentea di vetro rotto, formata dai resti di bottiglie frantumate, scintilla dolcemente... una falsa promessa in più. E' un'ora d'insolito silenzio. Durante la notte si odono spesso i suoni di una vita estrema: urla di ubriachi, motori al massimo. A volte, spari. Il giorno porta voci, bambini, vagabondi, la specie in libertà. Ora il vento soffia, fischiando fra le maglie della rete di recinzione e sui mattoni. A un accenno di movimento, l'uomo che avanza da questa parte alza bruscamente gli occhi, ma in un passaggio fra gli edifici vede solo un cane accucciato che per qualche istinto animale, pur da una distanza di un centinaio di metri, ha deciso di non incrociarsi con lui. Un unico pneumatico usato sta ritto, inesplicabilmente, sul fondo crepato della zona giochi.

    [La legge dei padri - Scott Turow]

    siamo di fronte ad un "legal thriller", il genere che l'autore ha inventato e reso famoso. il romanzo ha inizio con un delitto inspiegabile in un quartiere dove regnano la droga e la violenza razziale: la vittima è un'anziana signora, moglie di un noto senatore. dopo pochi giorni, suo figlio viene arrestato come mandante del crimine.....

    gli echi del passato di chi ha vissuto la ribellione degli anni Sessanta permeano quest'opera, che produce uno sconvolgente viaggio in un passato prossimo ancora avvolto di ombre e di mezze verità. il giudice klonsky, già coprotagonista del romanzo "L'onere della prova", conduce e racconta il processo. conosce la famiglia Eddgar dai tempi dell'università: con loro ha condiviso gli entusiasmi, le speranze, ma anche le ambiguità e le incertezze di quella generazione, quando il senatore assassinato era un intransigente leader rivoluzionario, intorno al quale gravitavano gli altri personaggi oggi riuniti in quell'aula di tribunale...

    ad emergere, drammaticamente, nell'aula del tribunale, non sarà la "verita processuale" (che "sempre elusiva, aleggia come fumo nelle aule di tribunale"), ma la verità dell'esistenza di individui "che volevano cambiare il mondo perché non riuscivano a cambiare se stessi"....

    ennesima grande prova della forza narrativa e drammatica della prosa di Scott Turow, del quale - non a caso - sono state rappresentate cinematograficamente le maggiori opere.
     
  20. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.682
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    INTERNO - NOTTE

    Musica dei Sex Pistols
     

    Mi chiamano Rep – diminutivo di reptil, cioè rettile – da quando riesco a ricordare. Sono alto un metro e ottantatré e peso ottantuno chili (come i cowboy di Marcial Lafuente Estefanía), ho gli occhi neri e infossati che paiono due canne di fucile pronte a sparare, la bocca sensuale e una verga di 25 centimetri nei giorni più caldi. Non sono un eiaculatore precoce e non mi puzza il fiato, amo tagliarmi le unghie fino a farle sanguinare, ho tracce di acne in faccia e sul culo, denti forti e un odore personale seducente. Sono il tipo giusto per l’energica e indimenticabile ripassata che è il sogno di ogni donna. Anche nel bere mi distinguo. Non so ballare né cantare, ma se quelli che sono capaci sapessero farlo come me sarebbero il top. I miei amici mi chiamano la verga ferita, i miei nemici pallone gonfiato. Sia il nomignolo A sia il nomignolo B sono azzeccati, anche se potete immaginare quale preferisco. Sono eterosessuale e possiedo un’intelligenza feroce. Ho avuto ferite d’arma da fuoco, da taglio e da oggetti non identificati. Non ho mai ammazzato nessuno ma ho portato più d’uno sull’orlo della morte fisica o spirituale. Meglio non farmi incazzare. Ho il cuore acuminato come le schegge di un’esplosione. Non mi piace la gente lagnosa né le madri che picchiano i figli. Esiste una bella donna di nome Nilda che mi piace un casino.
     

    Questa è una stanzetta dipinta di nero. Sui muri ci sono poster di Teo Monk, Socrate e Morrison. Ci sono foto di Ma-pi, Adriana Cadavid e Uma Thurman. Le persiane sono coperte da un sottile strato di polvere in cui a volte scrivo nomi e numeri di telefono perché mi diverto a vedere come la polvere li cancella. Se sopravvivono tre giorni è cattivo segno e allora li cancello io stesso. C’è sempre qualche donna che ronza da queste parti e se ne ho voglia o un interesse speciale le faccio il tagliando. Alcuni dicono che sono crudele, ma io non ammazzo mai uno scarafaggio se non è necessario. Ho un registratore, libri, un ventilatore, un letto, una macchina per scrivere e un portacenere per gli ospiti.
     

    Il tizio che canta si chiama Sid Vicious, un fuori di testa della peggior specie. La donna che amava si chiamava Nancy Spungen: insieme hanno cercato di fare del loro meglio, di sfondare i duri confini della realtà, e per questo hanno scopato come furetti, si sono bruciati il cervello con droghe di ogni genere, hanno vomitato la loro rabbia in fetidi alberghi. Hanno fatto valere – in tutti i sensi – la loro libertà in un mondo di manichini ambulanti. Hanno voluto rubare un piccolo spazio di vita nel regno della morte. Sono vissuti come angeli dell’inferno e sono caduti come cani di strada. Nancy sorrideva dolcemente mentre Sid le piantava il coltello in petto quattordici volte. Gary Oldman ha interpretato Sid in un film di Alex Cox ma non era all’altezza, era solo un mollusco, sei mai stato un mollusco? Io sì, quando ero innamorato di una certa ragazza, ma lei non era come Nancy, lei era moscia come un budino e ha finito per sposarsi con un altro budino e hanno avuto tanti piccoli budini. Lei voleva fare l’attrice ma con quella personalità moscia non avrebbe potuto fare nemmeno la voce off. Seduti sulla spiaggia guardavamo la luna e io inventavo per lei un regno di folletti allucinati e castelli medievali, sprecavo la mia fertile mente con lei, una donnetta che usava la testa per separare le orecchie, dentro c’erano solo pidocchi di ratto malato. Sid era l’anima dei Sex Pistols ma quando l’hanno sotterrato è arrivato un altro figlio di buona donna e la storia è andata avanti lo stesso. In realtà erano solo degli scolaretti che cercavano di fare i cattivi ma avevano dimenticato che i cattivi non cantano e ballano. Quelli con il pelo sullo stomaco che pensano a lungo prima di addormentarsi non riescono mai a essere cattivi. Sid avrebbe potuto esserlo ma sculettava troppo bene e questo è un imperdonabile scivolone.
     

    Non dico che sono cattivo però dico: stai all’occhio. Appartengo a una razza indomita, che si muove in fretta, quel tipo di persone che si lasciano dietro una scia d’ansia. Ho smesso di dire bugie perché ho perduto l’immaginazione ma non c’è nulla di affidabile nelle mie verità. Apro gli occhi e guardo il soffitto. Questo mi fa venire voglia di pensare. Me ne sto sdraiato a pensare per ore. Non è sempre stato così. Come Sid e Nancy, anch’io ho cercato di arrivare in tempo per la cena ma i cartelloni pubblicitari e i segnali stradali mi hanno guastato il sangue. La mamma veniva tutte le sere a vedere se dormivo: prima mi toglieva il libro dalle mani, poi mi rimboccava le coperte, mi benediceva due volte, spegneva la luce e se ne andava senza far rumore. Come Sid e Nancy, anch’io ho visto forme nelle nuvole e non sempre erano piacevoli. Come loro, mi sono sorbito sfilate di professori del ***** e bande militari mentre dal fondo lanciavano sputi feroci e raffiche di peti. Allora sono saltato dalla finestra e ho pigiato sull’acceleratore, sono entrato in contatto con i prati e le libellule, e a un certo punto non c’erano più prati ma un promettente tic-tac, un brusco accenno di musica e altri che come me cercavano il brivido.

    [Ho C'era una volta l'Amore, ma ho dovuto ammazzarlo - Efraim Medina Reyes]

    uno degli incipit più potenti mai letti, degni del miglior "peggior" Buckowski. in questo caso non voglio recensire e riassumere niente: perdetevi nella lettura...:wink:
     

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