La vita impossibile del concessionario Lettera aperta di un maxi dealer che da 35 anni lavora con il Gruppo Volkswagen. Dalla crisi ai difficili rapporti con la casa madre La vita impossibile del concessionario - Repubblica.it Pier Giorgio Fiora e la sua concessionaria Si parla spesso di crisi dell'auto, dei difficili rapporti fra concessionari e case madri. Ma è difficile capire davvero la realtà di queste aziende perché sono pochi i dealer disposti a parlare, ancor meno i dirigenti delle case automobilistiche. Ecco, però, una rara eccezione in una lettera che riceviamo (e pubblichiamo) direttamente da Giorgio Fiora, titolare di una delle più grandi e famose concessionarie del nord Italia. (v.bo.) Attendiamo la risposta di Volkswagen Italia
una storia da "pelle d'oca"!. imho è il classico "passo più lungo della gamba", fin che il mercato dell'auto tirava tutto bene (....o quasi), come è andato in crisi ci sono tutte queste mega concessionarie che saltano in aria. La dura legge del mercato moderno!
VW ha sempre avuto politiche da gestapo, e questo lo sapevo già perché ho un amico che ci lavora con loro (ma essendo un semplice dipendente non può esser travolto così tanto)... Sicuramente ci sono altre case che applicano ed hanno applicato politiche simili... non ci vedrei nulla di strano se facesse così anche Bmw... Il fatto che Autogerma gli abbia imposto le imprese che dovevano realizzare gli edifici è una truffa legalizzata, in fondo sugli stessi progetti qualunque azienda poteva farlo. Ho notato che VW sta costruendo queste concessionarie dal design esclusivo in tutta Europa... sinceramente si tratta di un segno distintivo, che a prescindere dal marchio che lo adotta, non mi tange minimamente... per quello che mi riguarda una volta che ci sono le insegne ufficiali, qualsiasi architettura va bene... son poi soldi del concessionario, non della casa madre... Il fatto che i rivenditori ufficiali vendano a rivenditori non autorizzati (o non più autorizzati) è un altro fenomeno inarginabile... in fondo alla casa interessano i numeri... dovrebbe però essere più chiaro quando una concessionaria perde le insegne ufficiali... a Bologna un noto gruppo di concessionarie, ancora presente sul territorio, ha continuato per anni dopo la revoca a vendere Ford spacciandosi per rivenditore ufficiale, ed il caso finì pure su Quattroruote... Questo imprenditore ha tutta la mia solidarietà...
A volte il passo lo devi fare. Se non fai la sede nuova loro ti tolgono la concessione o minacce simili. Solo che una volta se ti minacciavano a questo modo vuol dire che avevi proprio un punto vendita ridicolo, oggi deve essere non solo bello ma anche di più.
ok concordo con la tua osservazione, ma quell'imprenditore (che ha tutta la mia solidarietà) non ha aperto un solo punto vendita, ma più di uno ammucchiando miglioni di euro di debiti......davanti al bivio: "o spendi o te ne vai" bisognerebbe saper ponderare bene prima, ma posso capire benissimo che per un'imprenditore con 80 e passa dipendenti questa cosa possa diventare difficile.
Autogerma ha sempre avuto brutti comportamenti, sia con la clientela che con i concessionari, ma qui ha toccato il fondo. Se questa cosa la vengono a sapere in Germania, mala tempora currunt per loro IMHO, perchè provoca un grave danno d'immagine ai marchi.
Alle volte gli imprenditori onesti sono vittime di questo sistema. Debbono stare zitti, si debbono piegare, non possono far nulla anche perchè non sempre trovano interlocutori o partiti disposti ad ascoltarli. e così questo atteggiamento prevaricatore rende impossibile il libero commercio soffocandolo e costringendo al fallimento o a vivacchiare
Parto dal presupposto che bisogna sentire entrambe le campane, di certo questo se è arrivato fin lì non è uno sprovveduto, al tempo stesso però potrebbe esser stato colto da un un pò di delirio di onnipotenza e aver fatto il passo più lungo della gamba. In ogni caso in tutti i settori le grandissime aziende dettano legge, e se tu vuoi lavorarci spesso devi piegarti . Un limite però devi dartelo/darglielo sennò finisci così. Solidarietà