Una "I" per la futura piccola elettrica di BMW

L’attuale crisi economica sta dando un’accelerata, probabilmente più mediatica che nella reale tempistica di produzione, alle notizie sulla prossima piccola BMW che approssimativamente possiamo piazzare nel Segmento A. Se n’è parlato qui sul blog più volte in passato, ma ci sono due nuove dichiarazioni ufficiali che probabilmente svelano in via definita il mistero sul nome, sul marchio e sulle portata delle innovazioni.

Cominciamo da quello che ha detto Reithofer, presidente BMW: “Il passaggio dal motore a combustione alla trazione ibrida rappresenta un cambiamento simile a dalla macchina da scrivere manuale a quella elettrica. Ma il nostro obiettivo e di arrivare direttamente al PC”.

Gli fa eco il responsabile Marketing BMW, Frederich Eichinger, che svela un numero maggiore di particolari tecnici: “Dobbiamo fare in modo che i nostri modelli diventino sempre più piccoli e consumino sempre di meno. Per questo a breve verrà presentata una vettura più piccola della Serie 1. E qui si può discutere se abbia ancora senso se farla a trazione posteriore”. Insomma, possiamo affermare che dopo più di 90 anni di Storia, è stata messa una bella lapide sull’assioma BMW = Trazione Posteriore e quindi in futuro anche una trazione solo anteriore potrebbe avere l’Elica BiacoBlù sul cofano.

Ma le rivelazioni di Eichinger non finiscono qui: “Abbiamo già stilato la programmazione fino al 2020, ma i motori elettrici hanno bisogno di batterie con la migliore resa energetica, altrimenti il peso e i costi continueranno ad essere troppo elevati. Entro dicembre prenderemo una decisione di massima sul progetto da adottare, e sempre entro l’anno è probabile che presenteremo qualcosa di più concreto sul progetto “I”. Se va tutto bene ci vorranno altri 5 anni circa prima che possa essere sul mercato. E sono certo che per allora avremo fatto un bel passo avanti rispetto alla macchina per scrivere elettrica”.

Quindi il geniale responsabile Markting ha rivelato anche la sigla “I” che potrebbe diventare il prefisso sia dalla futura piccola in arrivo nel 2012, sia di una futura famiglia elettrica in espansione. “I” come “I”ntelligente, “I”nnovativo, “I”setta e così via. Si arriva persino a ipotizzare una gamma che parte dalla piccola “i zero” “I0″ (nome decisamente di forte impatto, non solo sul mercato italiano) e poi a salire con “I1″ o “I3″, esattamente come esistono in BMW le gamme “X” e “Z”.

Altro dettaglio che va interpretato nelle parole di Eichinger è che a Monaco non sono ancora del tutto convinti di affidarsi solo alla tecnologia elettrica, ritenuta oggi troppo costosa e delicata. Quindi la piccola Io potrebbe nascere anche con i motori motociclistici, autoprodotti, a due o quattro cilindri da 0,6 a 1,2 litri.

Non va dimenticato, pur non avendo avuto sbocchi produttivi, che sono quasi 20 anni che BMW ha iniziato ad accarezzare il sogno della vettura elettrica accumulando esperienze specifiche nel settore delle batterie.
BMW E1 (1991), BMW E2 (1992) e BMW Z13 (1993) nacquero già per essere dotate di propulsione elettrica, ma è sopratutto la Z13 con il suo propulsore di derivazione motociclistica che può essere indicata come l’anello di congiunzione fra il passato e il futuro.

Da considerare infine, la vociferata collaborazione con Fiat e la possibilità che la iBmw abbia la stessa piattaforma della Topolino: in quel caso potrebbero essere utilizzati motori di derivazione italiana come il nuovo bicilindrico 900cc e piccoli diesel, prima di passare alla trazione totalmente elettrica.