Tagli ai fondi per la sicurezza stradale | BMWpassion forum e blog

Tagli ai fondi per la sicurezza stradale

Discussione in 'Codice della strada e "vita da automobilista"' iniziata da Nitro, 14 Giugno 2008.

  1. Nitro

    Nitro Kartista

    207
    22
    31 Marzo 2004
    Reputazione:
    2.045
    330Ci CaBriO
    http://www.repubblica.it/2008/06/mot...?ref=mothpstr1

    Meno 17,5 milioni, pari a un terzo del totale. E già in precedenza eravamo
    il paese europeo che spendeva meno per questa emergenza...
    Taglio Ici: ridotti i fondi per la sicurezza stradale
    di VINCENZO BORGOMEO

    Doccia scozzese per la sicurezza stradale: i miseri 53 milioni annui stanziati dal Governo Prodi e previsti nonostante tutto per tre Finanziarie sono stati ridotti di un terzo con un taglio di 17,5 milioni. Motivo? Trovare le risorse per l'abolizione dell'ICI. La sicurezza stradale non é di destra né di sinistra: ma ora l'investimento pro-capite per far fronte all'emergenza di morti e feriti sull'asfalto passa da un euro a sessanta centesimi. In ciò il Berlusconi IV conferma quanto fatto dai Berlusconi II e III che avevano addirittura azzerati i fondi nelle finanziarie 2004, 2005 e 2006.

    Eppure, anche dal punto di vista strettamente economico ci sarebbe tutto l'interesse a investire risorse per abbattere gli incidenti stradali visto che costano alla collettività qualcosa come 30 miliardi di euro l'anno; ossia 500 euro a persona.

    Va detto poi che la situazione cambia da regione a regione: andando ad analizzare i dati della Lombardia e di Milano si scopre che nel primo caso il danno sociale è quantizzabile in 6 miliardi di euro (20% del totale, 650 € a persona) mentre per il Comune di Milano la stima del danno sociale è di 1,75 miliardi di euro (quasi 1/15 di tutta l'Italia) con un costo procapite (neonati compresi) di 1347 €/anno.

    Il problema è che il taglio di risorse in tema di sicurezza stradale arriva in una situazione già di per se tragica: l'Italia vanta la spesa pro-capite più bassa d'Europa in questo settore, ossia come abbiamo visto meno di un euro all'anno (contro gli oltre 25 della Svizzera, i 23 della Francia, 12 di Cipro, 10 del Belgio e 5 dell'Inghilterra). Certo, per noi oggi è impossibile arrivare a investire quanto fanno Francia e soci ma il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, nato per far rispettare anche in Italia i vincoli comunitari che impongono di dimezzare i morti entro il 2010, aveva previsto inizialmente uno stanziamento minimo annuo per l'Italia di 600 milioni.

    Purtroppo i tagli alla sicurezza stradale non finiscono qui: sempre per far fronte all'emergenza Ici sono stati annullati investimenti di altri 618 milioni che erano destinati a incentivi per lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marino ( -241 milioni) e per lo sviluppo del trasporto pubblico locale (-377 milioni). Due voci non comprese nella sicurezza stradale secondo i conti dello Stato, ma che invece hanno ovviamente forti ripercussioni.

    Cosa fare? Purtroppo, senza investimenti non ci sono idee. Salvo quella della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) che ha proposto almeno di aumento l'uso di biciclette: l'utenza non motorizzata ha un notevole effetto calmierante sulla pericolosità del traffico. "Un obiettivo per Milano - spiega Edoardo Galatola, responsabile sicurezza Fiab - di raggiungere il 15% di ripartizione modale in bicicletta sarebbe quindi raggiungibile. Magari proponendosi di emulare Barcellona che ha superato tra utenza non motorizzata (ciclisti e pedoni) e trasporto pubblico il 50% complessivo degli spostamenti".
    (13 giugno 2008)
     
  2. Oplita

    Oplita Kartista

    138
    11
    1 Gennaio 2008
    Reputazione:
    6.423
    BMW M5 E60 (non più)
    Le risorse per compensare le minori entrate dopo l'abolizione dell'Ici sono state trovate, ma per gli automobilisti non è una buona notizia. Dai già pochi 53 milioni di euro annui stanziati dal governo Prodi per la sicurezza stradale ne sono stati decurtati ben 17,5, confermando in qualche modo la linea tenuta dai governi di centro destra nel 2004, 2005 e 2006, quando non si era speso nemmeno un centesimo.

    Una vera doccia fredda per gli automobilisti: l'Italia vanta infatti il triste primato di Paese europeo con la spesa pro-capite più bassa in questo settore, meno di un euro all'anno, contro gli oltre 25 della Svizzera, i 23 della Francia, i 12 di Cipro, i 10 del Belgio e i 5 del Regno Unito. Ora rischiamo di sprofondare sempre di più nel baratro.

    Al riguardo, Alessandro Bianchi, ex ministro dei Trasporti del governo Prodi, ha dichiarato di recente che nei prossimi tre anni non ci saranno più fondi per le previste "autostrade del mare" (-231 milioni di euro), per la sicurezza stradale (-187 milioni), per il trasporto pubblico locale (-353 milioni), per il trasporto merci combinato (-45 milioni), per la navigazione nello Stretto di Messina (-24 milioni). A questi tagli vanno aggiunti 1,4 miliardi di euro già destinati alla Sicilia (per metropolitane urbane) e alla Calabria (per la statale 106 jonica e per il porto di Villa San Giovanni) e un miliardo per la viabilità secondaria nelle due regioni. Sono fatti che devono far riflettere.
     

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