Ma secondo voi chi è quel genio che va a comperare una roba del genere su mediashopping: a 1.600€ !!! eppure ne han venduti! Ce ne sono di pi.rla a sto mondo!
e fortuna che ero io il pazzo che buttava dei soldi su un kit xenon originale e questi???????????????????????
A quantoooooooooo....? un applauso va al coraggio delle persone capaci di spendere una cifra simile per un pupazzo
Io l'ho comprato! Scusate cosa c'è di male , comprare uno di questi è la stessa cosa che comprare qualche altro soprammobile! Scherzo Sembra il figlio di un tapiro e una pecora
per la vostra gioia e a grande richiesta, ecco l'intera collezione: Pierluigi Cerri Aldo Cibic James Jarvis De Lucchi P. e F. Lissoni Mendini Mario Piazza Italo Rota Santa Chiara Ian Stevenson
fettivamente vi eraun artista che vendeva me.. in barattolo adesso vale circa 60000euro (si chiame se non erro m di artista )
Mappa Stampa PDF Invia La ***** d'artista Il corpo magico dell'artista Il 12 agosto 1961, in occasione di una mostra alla Galleria Pescetto di Albisola Marina, Piero Manzoni presenta per la prima volta in pubblico le scatolette di ***** d’artista ("contenuto netto gr.30, conservata al naturale, prodotta ed inscatolata nel maggio 1961"). Il prezzo fissato dall’artista per le 90 scatolette (rigorosamente numerate) corrispondeva al valore corrente dell’oro. Le scatolette di Manzoni hanno numerosi precedenti nell’arte del Novecento, dall’orinatoio di Duchamp ("Fontaine", 1917) alle coprolalie surrealiste. Salvador Dalì, Georges Bataille, e prima di tutti Alfred Jarry con "Ubu Roi" (1896), avevano dato dignità letteraria alla parola "merde". L’associazione tra analità e opera d’arte (e tra oro e feci) è poi un tema ricorrente della letteratura psicanalitica che Manzoni può avere recepito attraverso la lettura di Jung. La novità di Piero Manzoni è avere collegato queste suggestioni ad una riflessione sul ruolo dell’artista di fronte all’autoreferenzialità dell’opera d’arte. La chiusura tautologica dell’Achrome (una semplice superficie bianca che non significa altro se non se stessa) e l’invisibilità della Linea, sigillata nel suo contenitore, generano la speculare autoreferenzialità del corpo dell’artista. Spossessato dell’oggetto, ed ancora incantato dal ricordo del suo status eroico di artefice e produttore, l’artista trova una compensazione della perdita invadendo lo spazio che il processo comunicativo aveva tradizionalmente assegnato all’opera. Il corpo stesso dell’artista si offre al pubblico come un’opera d’arte, e le vestigia del corpo divengono reliquie. Alla domanda che la gallerista Iris Clert rivolse a Piero Manzoni, su quale fosse il suo apporto ai Corpi d'aria, Manzoni rispose: "il fiato d'artista, signora". Nascono così la ***** d’artista (venduta a peso d’oro), il Fiato d’artista (i palloncini gonfiati dall’alito vitale di Manzoni) e il progetto del Sangue d’artista. Il pubblico protagonista
ragazzi ve lo faccio io uguale a 200 euro................. e pensate che uno di quei mostri e' stato acquistato a 10.000 euro.......... speriamo almeno che tutti i soldi vadano in beneficienza................