Era da tempo che volevo fare la pazzia. Finalmente l'ho fatta. Alla modica cifra di 300 euro, ho guidato una Lamborghini Gallardo lP560 e gear sul circuito internazionale di Viterbo, grazie alla Puresport. Di seguito, una recensione del fantastico evente! -Sabato scorso presso il circuito internazione di Viterbo ho effettuato 5 giri di pista a bordo di una Lamborghini Gallardo LP560, coadiuvato da un simpatico quanto temerario istruttore della Puresport. -Premetto che il mio stato psicofisico non era propriamente ottimale…non pensate male la notte precedente la prova, ho faticato a prender sonno, l’adrenalina era alle stelle tant’è che mi sono svegliato alle 4 di mattina, ovvero, due ore prima dell’ora fissata per la partenza! Cosicché sono arrivato in circuito, dopo quasi 3 ore di viaggio (reso “gravoso” da quella straordinaria invenzione denominata Tutor) un po’ spompato. Questo stato di torpore è scomparso rapidamente dopo un bel caffè ristretto e, soprattutto, dopo aver udito il rombo emesso dalle GT che, nonostante fosse relativamente presto (circa le 9.00 am), già scorazzavano tra i cordoli del kartodromo. Interni -A dir il vero, il frenetico e convulso alternarsi dei partecipanti al volante della Lambo “pantera” non mi ha permesso di esaminare attentamente gli interni. Tuttavia, la sensazione che ho percepito è stata di assoluta qualità: l’abitacolo, dominato da tonalità scure, prime fra tutte il nero, è pervaso da un’aura racing. -La seduta, a filo del pavimento, risulta molto infossata. La sensazione di essere seduti “a terra” è, inoltre, amplificata da una plancia che sovrasta in modo piuttosto marcato il pilota, senza, per questo, limitare la visibilità anteriore. I sedili sono di ottima fattura e molto profilati ai fianchi; garantiscono, infatti, un ottimo supporto laterale nella guida impegnata. Azionando i comodi ed intuitivi tasti per la regolazione del sedile è stato piuttosto semplice e rapido trovare la posizione di guida ottimale. -Molto gradevole il design del volante dal diametro ridotto al centro del quale troneggia lo stemma del toro. L’impugnatura in alcantara permette una presa, rigorosamente alle 9 e un quarto, solida ed antiscivolo. -Probabilmente l’abitudine può venire in aiuto, tuttavia, l’azionamento dei paddles non solidali al volante, per di più dalle improponibili dimensioni, risulta poco agevole. Al primo giro, per errore e per la concitazione del momento, ho azionato il lavacristalli in luogo del paddle dello shift up La Ferrari, al contrario, presenta dei paddles di maggiori dimensioni, azionabili sia agendo sulla parte superiore sia inferiore della leva. Alla guida -Premetto che poco prima di salire a bordo ero abbastanza agitato: pur essendo abituato a potenze relativamente elevate (265 cv), tuttavia, assolutamente non paragonabili, avevo un po’ di soggezione e di timore reverenziale ma, al tempo stesso, un sorriso a labbra strette che mi rincuorava. -Alle 10 circa, dopo una attesa di appena 20min (per le Ferrari i tempi di attesa erano molto maggiori) metto il piede destro sul tappetino della Gallardo e, con una contorsione non esagerata (sono circa 1.65), adagio il sedere sullo splendido sedile. Dopo aver salutato l’affabile istruttore, chiudo il pesante sportello, ahimè, dal tradizionale assemblaggio, regolo agevolmente il sedile e, dopo aver ottenuto il beneplacito dal copilota, tenendo premuto il pedale del freno, innesto la prima marcia, carezzando il paddle di destra. Il rapporto si innesta senza alcun sussulto o scuotimento. Seguendo rigorosamente le indicazioni dell’istruttore, mi appresto ad entrare in pista. -Mi ero ripromesso di seguire alla lettera le direttive dell’istruttore, ma vuoi per l’emozione vuoi perché sono poco incline all’ascolto soprattutto in contesti pistaioli, dopo una partenza sprintosa, arrivo alla prima curva in terza marcia, violando un preciso divieto dell’istruttore che mi ammonisce di scalare subito in seconda Inserisco l’auto in curva cercando il punto di corda ed apprezzo l’ottimo carico e la precisione del volante che mi permette di far “danzare” l’auto tra i cordoli del piccolo circuito di Viterbo. Forse il verbo “danzare” non è propriamente adatto in quanto nelle curve lente e strette il peso di circa 1.500 kg si è fatto sentire e non poco; era piuttosto pigra nel girare nello stretto e forzando l’andatura, spesso, andava in sottosterzo in ingresso. Tuttavia, a onor del vero, nei pochi, ahimè, veloci cambi di direzione la Lambo ha sfoggiato una agilità e una compostezza che non ti aspetti da un mostro del genere. Impeccabile l’impianto frenante che ho apprezzato per modulabilità e potenza. Sinceramente, mi aspettavo qualcosina in più per quanto riguarda il carico ed il feeling al pedale; sia chiaro non è un comando spugnoso come quello della 147 ma non è, a mio modesto parere, estremo come ci si aspetterebbe da una granturismo. Molto ben tarato l’abs che nelle staccate più energiche latitava, concedendo ai pneumatici dalla ragguardevole impronta di guaire leggermente. -Essendo abituato ad armeggiare con la leva del cambio, mi sono divertito molto ad azionare i paddles (nonostante la posizione e dimensione non proprio eccelse) dell’e-gear, un automatico abbastanza veloce nell’innesto dei rapporti che si segnala per una scalata gratificante ed un innesto, ad elevato numero di giri, cattivo, al limite del brusco, che si sposa bene con un’auto di questo categoria. Per cui non fa affatto rimpiangere la rapidità dei più moderni doppia frizione. -Potente e rabbioso il motore con una progressione che sembra non esaurirsi mai; l’ago del contagiri sale in maniera vertiginosa quanto più si violenta l’acceleratore. La spinta è corposa, soprattutto a partire dalla zona media del contagiri. Forte della trazione integrale la motricità è micidiale: è in grado di bruciare metri in pochi secondi tant’è che, spesso, ero costretto a frenare molto deciso arrivando anche al bloccaggio per evitare una quanto mai inopportuna escursione rallistica sui prati. Nonostante l’istruttore mi invitasse a passare al rapporto successivo piuttosto in anticipo, io disattendevo l’ordine a bella posta, cambiando ad orecchio quando sentivo il motore urlare e spingere con forza, intorno agli 8000 giri. -A voler essere pignoli, il sound del motore, per quanto assolutamente godurioso ai medio-alti regimi, perde il confronto con il v8 delle F430 il cui rombo sovrastava in maniera prepotente le sonorità della Lambo. Conclusioni -Nel complesso, la Gallardo mi è piaciuta moltissimo. Ha un design futuristico realizzato con spigoli vivi e forme appuntite che costituiscono un segno distintivo di tutte le Lamborghini. Inoltre, la cura ricostituente del gruppo Vag è tangibile: spicca la precisione nell’assemblaggio di esterni ed interni e l’assoluta qualità dei materiali impiegati. -Ho sempre percepito le supercar come delle auto dalle prestazioni talmente mostruose da essere indomabili per il guidatore medio. Mi sono dovuto ricredere. Nonostante l’abbia guidata per troppo poco tempo e, soprattutto, a controlli elettronici attivi, sono rimasto colpito dalla straordinaria “facilità” con cui si è fatta condurre sul tracciato. Mi ha trasmesso sempre una grande sicurezza, non mi ha mai creato apprensione anche quando apparentemente, dopo una accelerata violenta, sembrava che arrivassi lungo. È stata sempre composta e molto comunicativa grazie al comparto volante-assetto-freni ben tarato. -Tuttavia, tale comportamento, per quanto rassicurante, toglie quel brivido adrenalinico che una supercar non può lesinare. Per questa ragione, credo che la Ferrari f430, che pure scorazzava per il circuito di Viterbo, con la trazione posteriore ed il suo essere ancora più estrema in materia di assetto e brutalità del motore, risulti più appagante per il pilota che ha manico. Per cui se avessi la possibilità tra una Gallardo ed una F430 acquisterei senz’altro quest’ultima!
Beh ti è sembrata semplice da guidare perché praticamente ti hanno fatto fare un giretto! Te lo dice un pazzo che........lasciamo perdere !!! Se quelle curve le prendevi come dio comanda (alias senza presenza passeggera) eheh. Per i paddle anche io ho azionato i tergicristalli una volta, però nel complesso è meglio averli lì, se devi azionare il cambio a volante girato lo puoi fare tranquillamente, dato che non c'è la leva centrale, mente con l'm6 hai bene o male la leva dato che i paddle seguono il volante. Nel complesso è un'auto che per fare pista deve essere messa a punto, altrimenti ti diverti molto di più girando per strada con la gallardo tra ammalianti ammiratrici, facce curiose di tutti i tipi, ingarellamenti adrenalinici etc. e tante risate. Riguardo alla qualità interna è scarsa, credimi, come interno è meglio l'r8 e non ho mai apprezzato il navigatore della seat exeo così come il volante in alcantara che lascia le mani nere e si spella dopo pochi km (andrebbe guidato con i guanti), ridicolo tutto ciò su 200000€ cash, per non parlare della strumentazione della golf o dell'audi a4. L'f430 è un filo più sfiziosa come handling e sound però come qualità di meccanica non c'è storia. Per quanto riguarda l'intronamento dovuto al mancato riposo della notte precedente all'incontro, beh guarda che è sempre così la prima volta. Io la prima notte non ho dormito e la notte dopo l'ho passata in macchina e ci ho fatto 300km girando tondo /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Mentre con l'm6 passai la notte prima a guardarmi tutti i video su youtube /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Ora tu vorresti non averla mai lasciata ovviamente, ma ti assicuro che è meglio spendere ogni tanto 300-1000€ e divertirsi senza pensieri che avere sto collo in garage, con superbolli improvvisi e manutenzione da effettuare. Un bel collo, ndr. Specialmente quando in estate ti fermi a far attraversare delle belle turiste in costume tutte contente di vederti e di darti il numero per essere scarrozzate la sera /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Mi rendo conto che dire che è facile guidare una lambo può sembrare un'eresia /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> volevo solo dire che mi sono trovato subito a mio agio nonostante la potenza e la tipologia di auto, è sempre una Supercar :) /emoticons/smile@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Complimenti per il mezzo che ti ritrovi /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
volevo regalarmi anch'io una prova del genere.Che tu sappia per guidare un 997 si deve andare necessariamente a monza?
Mi sa di sì. Però, puoi contattarli per avere info a riguardo. Dal sito, però, mi sembra di capire che la porsche non sia disponibile per gli altri circuiti...
un consiglio...in pista provate 430 scuderia o 360 challenge...vi fanno andare piano ma almeno mettere le chiappe su mezzi da serie A e dal sound da brivido, la gallardo è da passeggio in confronto.