[Politica economica] Unione Europea, economia di mercato aperta, stabilità dei prezzi

L'Unione Europea pone (art. 119.1) nell'TUE il principio di un'economia di mercato aperta, e in libera concorrenza.
Aggiunge poi che il principio fondamentale (e anche nella pratica è così) è quello della stabilità dei prezzi, che deve essere raggiunto tramite l'intesa delle Banche Centrali nel SEBC e grazie all'attuazione delle direttive BCE (e poi ci sono tutti i vincoli che conosciamo bene, dal 60% del debito sul PIL fino al 3% del deficit).
Ma,
QUANTO è libero un mercato, quanto sono liberi gli imprenditori privati, quando il sistema è improntato tutto sulla stabilità dei prezzi; cosa che, un mercato libero e comunque in dinamismo, non può prevedere ? (Si pensi al normale gioco della domanda e dell'offerta e degli equilibri, dinamici ma sempre equilibrati, che devono esistere tra i prezzi dei vari prodotti venduti; e si pensi ancora al ruolo di economie forti, come la Germania, che grazie a questo ""principio"", possono rimanere forti a vita, senza preoccuparsi effettivamente dell'importazione e dell'esportazione in zona UE).
QUANTO si concede ad una REALE crescita individuale dei Paesi, e non in blocco (sovietico, ndr ) ?
QUANTO si dà spazio agli imprenditori privati, alla loro capacità d'impresa, stringendo le decisioni economiche in capo ad un organismo che poi favorisce solo le economie più forti, anzi quella wurstelliana ?