Benzina, i consumatori insorgono Chiedono una commissione d'inchiesta I prezzi della benzina in Italia ignorano l'andamento delle quotazioni dei mercati internazionali, calate in due settimane del 15%, e restano ancorati sui record di 1,25 euro al litro raggiunti ad inizio aprile. Cosi' come quelli del gasolio, che mentre in Europa scendono dell'8%, restano fermi sui massimi di 1,138 euro litro. E così i consumatori tornano ad insorgere annunciando 102 denunce per "agiotaggio" ad altrettante Procure della Repubblica. E parlando di situazione "vergognosa" tornano a chiedere al Governo di fermare la "speculazione", di aprire una commissione di inchiesta e di affidare la vigilanza dei prezzi dei carburanti all'Authority per l'energia. Scorrendo i dati sull'andamento dei prezzi internazionali della verde - quelli Platt's per l'Europa - si scopre che dall'inizio di aprile ad oggi le quotazioni della materia prima sono scese di oltre il 15%, passando da 0,341 euro al litro a 0,289 euro litro: una riduzione quindi di circa 0,05 euro al litro che non e' arrivata sui prezzi dei distributori italiani dove la verde e' ferma da dopo-Pasqua a 1,249 euro al litro con punte di 1,251 in alcuni impianti. E mancati ribassi si registrano, sulla carta, anche per il gasolio: le quotazioni Platt's - quelle cioe' di riferimento del mercato europeo - sono calate dall'inizio di aprile dell'8%, scendendo di 0,031 euro al litro, mentre nei distributori italiani il prezzo del diesel resta fermo sui livelli record di 1,138 euro al litro. L'andamento dei prezzi della benzina in Italia "dimostra oramai senza dubbio come vi sono speculazioni a danno degli automobilisti italiani", stigmatizza cosi' il Codacons annunciando la presentazione di un esposto a 102 Procure della Repubblica di tutta Italia "affinche' accertino se siano configurabili in capo ai petrolieri o altri soggetti eventuali reati come quello di aggiotaggio". I consumatori dell'Adusbef tornano invece a parlare di "solita vergogna all'italiana" causata dal "monopolio dei petrolieri e dalla complicita' del governo che, in seguito all'aumento dei prezzi della benzina, continua ad intascare piu' imposte" mentre l'Adiconsum sollecita "un intervento del Governo". C'e' una "forte speculazione", prosegue l'associazione dei consumatori mentre la Federconsumatori chiede l'apertura di una "commissione d'inchiesta parlamentare affinche' questo scandalo cessi". Anche perche' il recente rallentamento del greggio "avrebbe dovuto comportare un calo della verde di almeno 4 centesimi. Flessione questa che si sarebbe tradotta in 80 milioni di euro al mese di risparmi".E torna a suggerire di affidare la vigilanza sui prezzi dei carburanti all'Authority per l'energia elettrica ed il gas. Federconsumatori mette poi in evidenza come in Italia il trasporto avviene quasi esclusivamente su gomma e quindi un calo della benzina potrebbe tradursi in una riduzione dei prezzi dei beni di consumo, con conseguenti benefici effetti sull'andamento dei consumi. Sul piede di guerra anche gli agricoltori che lamentano come il prezzo del carburante destinato all'attivita' agricola non scende e rimane - commenta la Coldiretti - sugli stessi livelli dell' inizio del mese, con un aumento del 18% rispetto all' inizio dell' anno. SAREBBE ORA DI INIZIARE A FARE UN PO DI CASINO VERAMENTE
E' sempre stato così .... quando il petrolio calava le uniche volte che la benzina alle pompe è calata è stato solo quando c'erano le elezioni ............ è una vergogna e non si rendono conto che a fare così i soldi finiscono e la gente non ha niente da spendere ............... che coglioni.
a forza di tirarla la cinghia si strocca, arriveremo ad un punto di non ritorno in cui veramente si spenderà tutto "x sopravvivere" e l'economia andrà ancora peggio di quanto già va!
l'unico modo per protestare che mi viene in mente è quello di utilizzare esclusivamente treni e mezzi pubblici per spostarsi ma la grossa mole di trasporto su gomma ossia camion e liberi professionisti NON possono fermarsi di certo
l'unico modo per protestare e fare come hanno fatto in Francia 5-6 anni fa i camionisti hanno bloccato i nodi autostradali per una o due settimane e il paese tutto e rimasto bloccato fino a quando il governo non ha concesso cio che i camionisti chiedevano e stato un vero caos vi posso assicurare in quanto ero la anch'io non cera piu benzina e anche gli alimenti scarseggiavano c'era una nazione intera incazzata col governo solo cosi ci potrebbero ascoltare ci vuole un azione di forza in quanto dire usiamo solo i mezzi pubblici va bene ma nessuno lo fa
non puo avvenire perchè la stragrande maggioranza di camionisti non puo fermarsi.... o si ferma e viene licenziato o continua a girare...
ma se invece dei camionisti lo facessero anche gli altri... in italia purtroppo si è buoni solo a lamentarsi ma mai a trovare una soluzione concreta al problema!
ma guarda che i camionisti sono molto piu interessati al problema di noi in quanto fanno 2-3 km al litro e in una giornata di lavoro consumano 200-300 litri di gasolio!!!!!! pensa un ditta che ha dieci o venti camion 300litri per 20=6000litri al giorno e tu dici che non gli interessa???? secondo me basterebbero poche persone che con le macchine o camion iniziano a bloccare l'autostrada e vedrai quante ne seguono purtroppo l'italia e un paese di pecore non si muove nessuno ma se si muove uno tutti lo seguono Raggazzi se vogliamo organizzarla sta cosa io ci sto (mi sento un rivoluzionario dentro )