Ragazzi ma secondo voi può essere davvero "grave" qua ( SS ) il tempo va bello brutto da un giorno all'altro.... e sono giorni che mi alzo stanco ma stanco ma stancooooooooooooooo sono io marcio dentro o davvero la metereopatia può influire così notevolmente?
mi capita lo stesso... quando c è un bel sole è tutto diverso... ma è dimostrato che sole e cioccolato mettono in forma!
Io lo sono dibbestia anche se a volte mi capita l'opposto ovvero che mi piace il brutto tempo... Sarò metereopatico o lunatico?
yyyeeeaahhh a me piace il brutto tempo..se devo stare in casa..mi appisolo meglio..se sono giornate lavorative e piove o è brutto..mi prende na noia e un sonno assurdo!!
vai di vitamine amico..io in questi giorni prendo supradyn..durante la giornata sono iper attiva..poi la sera..bammm...stesa sul divano alle 9..ahahah
sei marcio dentro, è evidente vabbè, scherzi a parte......capita anche a me di essere fiacco a volte, ma non dipende dal tempo (mi capita anche in giornate assolate):wink: piuttosto è l'umore che và sotto zero quando c'è cattivo tempo
io fino a quando non arriva l'alba non vedo che tempo fa/ ne esco di casa (ho il laboratorio al piano di sotto..... in compenso mi sveglio morto tutte le mattine::::::
perche' invece normalmente non sei una pisolona no ma va shiva dipende da persona a persona magari tu sei predisposto :wink:
ehehehe quoto un po' tutti cmq mi sono documentato: Disturbo psicosomatico per eccellenza è la metereopatia, che si manifesta sia con la depressione che con l'ansia. Il sintomo tipico di chi non sopporta il cambio di stagione autunnale è quello di svegliarsi con un senso di stanchezza e incapacità ad affrontare la giornata. e qua diventa più ardua la cosa: Ecco cosa ha portato il nostro clima negli ultimi tre mesi. Marzo: la stagione dei pollini per eccellenza. Aprile: acquazzoni a gogo'. Da maggio in poi: il barometro che oscilla, giornate di freddo improvviso o caldi anticipi estivi. L'organismo si adatta, piu' o meno. E' l' "acclimatazione", un processo fisiologico di aggiustamento del corpo che si adegua attivando una serie di meccanismi protettivi endogeni, come cambiamenti dell'irrorazione ematica cutanea, della sudorazione, della termogenesi, della ventilazione polmonare e della gittata cardiaca. Qualcuno accusa disturbi ogni volta che si verificano i cambiamenti del tempo, anche minimi. I meccanismi di adattamento al clima non funzionano a pieno regime? Il fenomeno, in costante aumento nell'ultimo decennio con la complicita' dei fattori inquinanti dispersi nell'aria, e' comunemente detto "meteoropatia". Secondo gli ultimi studi effettuati alla Cattedra di Psicologia dell'Universita' Cattolica di Milano il disturbo sembra colpire un italiano su tre. I meteorosensibili, secondo i ricercatori, sono soprattutto le donne, in particolare quelle che hanno varcato la soglia dei quarant'anni di eta'. La meteorosensibilita' e' una predisposizione a contrarre malattie direttamente legate alle perturbazioni atmosferiche e l'evento si riscontra soprattutto nelle aree industrializzate. Anche se, dicono gli esperti, non deve essere considerata una malattia ma una condizione di particolare labilita' e predisposizione a contrarre disturbi, in soggetti sensibili. Angelico Brugnoli e' un biometeorologo, consulente al centro di ricerche in bioclimatologia medica, biotecnologie e medicina naturale dell'Universita' degli Studi di Milano. E' anche l'autore, insieme a Umberto Solimene, direttore della cattedra di terapia medica e medicina termale dell'universita' milanese, del nuovo libro "Meteorologia e climatologia medica " edito dalla Edimed di Milano. "Il tempo da solo non puo' essere causa di malattie ma, nei soggetti meteorosensibili, puo' peggiorare i disturbi gia' esistenti. Sarebbe impensabile pensare di estrapolare la nostra vita dall'ambiente ma le meteoropatie si possono pero' prevenire" - spiega Brugnoli. "Il medico deve essere in grado di consigliare ai pazienti piu' ensibili al clima come evitare la comparsa dei fastidi, oggi ben conosciuti e classificati". Per ogni clima-sintomo al centro milanese di ricerche in bioclimatologia medica vengono somministrate specifiche cure farmacologiche, che attingono soprattutto dalla fitoterapia. Sindromi Meteoropatiche Le sindromi meteoropatiche coinvolgono l'ipotalamo con abnorme produzione di serotonina, il principale mediatore chimico dello stress, l'ipofisi con iperproduzione di parecchi tipi di ormoni, la tiroide con produzione di tiroxina e il surrene con anomala produzione di catecolamine, altri mediatori chimici che entrano in gioco nei periodi di sovraffaticamento o di stress. Tutti siamo suscettibili al freddo o al caldo improvvisi che scatenano le cosiddette "sindromi meteoropatiche principali". Invece vanno ricordate le "sindromi secondarie", in grado di riacutizzare alcune malattie croniche, infiammatorie o degenerative, solo nei soggetti meteorosensibili. Dichiara Brugnoli: "Queste hanno una insorgenza acuta, in seguito al passaggio di fronti di perturbazione oppure al persistere, a volte anche per molti giorni di seguito, di vortici d'aria fredda in quota. Esse ritornano, negli stessi soggetti, in modo piu' o meno uguale, non solamente con il ripetersi di situazioni simili, ma anche se esiste la stessa situazione meteorologica al suolo ma non in quota e viceversa. Il miglioramento si ha solamente se la situazione cambia completamente, ma quasi sempre solo se si passa da una situazione di vortice freddo in quota ad una situazione di cupola d'aria calda, sempre in quota. Presentano altresi' sintomi tipici e diffusi ai vari organi, sistemi od apparati e possono avere la durata di due, tre, cinque, sette e dieci giorni". Le sindromi meteoropatiche secondarie, in forte crescita, interessano ormai circa un quarto della popolazione rispetto al 5-10% degli anni '50/'60. Infine ci sono le "sindromi meteoropatiche stagionali", che dipendono dai cambiamenti di stagione ed annoverano sindromi importanti, studiate di recente. Conclude Angelico Brugnoli: "La Sad (Seasonal affective sindrome) si manifesta principalmente nel passaggio dall'inverno alla primavera con una spiccata depressione del tono dell'umore, caratterizzato da fasi alterne di depressione ed eccitazione, depressione in autunno-inverno ed eccitazione in primavera-estate". in definitiva io sono un metereopatico marcio dentro e pigrone