questa qui è "storica" ormai, forse anche già postata..io l'ho stampta e me la porto sempre dietro..fate così anche voi! http://www.math.unipd.it/~favero/varie/besveneto.html
oddio.. mi son piegato dal ridere... questa è bestiale: "Di fronte ad un avvenimento particolarmente sfortunato (gomma bucata, passaggio a livello chiuso quando si è già in ritardo, ecc.): [FONT=Arial, Helvetica][SIZE=-1](Ma) DC[/SIZE][/FONT]... = Sono oltremodo disgustato dal verificarsi di questa improbabile coincidenza."
visti gia tutti... te pensa ke io mi son fatto 50km x trovare il distributore di LUGARESI e chiedergli se la stampante funzionava...
Riesumo il 3d per aggiornamento! VOCABOLARIO VERONESE GARSANTI Traduzione dialetto veronese –> italiano: Càgon. Caccone, colui che espleta funzioni escretorie frequentemente; persona vanitosa, boriosa Stò bùtin l'è 'n càgon! (Questo bambino continua a defecare!). Basta far el càgon e sbàssa le rècie! (Basta pavoneggiarti e stai più con i piedi per terra!) Càssar. Inserire con forza, con violenza (cazzare): Ma va a fartelo càssar (ma vai a fartelo inserire violentemente; figurato dispregiativo) – Variante: va a fartelo stra–càssar (ancora più violentemente). Ah...i me l'ha càsà ne l'organo (ah...mi hanno gabbato) Casso. Termine volgare con il quale si identifica l'organo maschile; altresì usato come intercalare durante discussioni o dialoghi informali. : Casso, dal bòn? (Accidenti, davvero?). Col casso che pago! (Non ho alcuna intenzione di sborsare quella cifra!) No te capissi un casso (non capisci niente). Te me stè proprio sul casso (mi sei proprio antipatico!) Chetacagà. Trad. lett. Colei che ti ha generato. Espressione tipica utilizzata come intercalare durante diverbi, dialoghi informali, discussioni: Chetacagà! (Accidenti!) – Ma va in cul, chetacagà! (Ma dai, lascia perdere!) – Vien qua...chetagagà! (Vieni qua...non farti pregare!) – Variante: Chetastracagà! (Accidenti, maledizione!!) Còa. Coda: prolungamento della spina dorsale che pende di massima dal corpo dei quadrupedi, nel lato opposto al capo, dove finisce la schiena; in senso figurato anche l'attibuto maschile: G'ho pestà la còa al can (ho pestato la cosa al cane) – I m'ha dìto che el Cioci el g'ha 'na còa impressionante! (mi hanno detto che il Ciocci ha un pene molto lungo!) Cojon (plur. cojoni). Volg. testicolo/i; di persona tonta, ingenua, : Sèntandome me son s–chisà un cojon (Sedendomi mi sono schiacciato un testicolo) – Te sì un cojon! (Se uno sciocco!) – Che faccia da cojon! (Che espressione da ebete!) – Ho ciapà 'na sbàlonada nei cojoni (Ho preso una pallonata nei testicoli) – Ghe n'ho i cojoni pieni (Sono proprio stufo) – Te m'è rotto i cojoni (Mi hai stufato) – Durante un'accesa discussione: "Sti dò cojoni...!" (Ma ti puoi immaginare...!) – spacacojoni (Rompiscatole) Hdì (pron. accadì). Esclamazione (da Vaccadì): Hdì i m'ha inculà el Ciao (Perbacco mi hanno rubato il motorino) – Hdì che gnòcca (Accidenti che graziosa fanciulla) – (piantando un chiodo con il martello) Hdì che s–chisòn al dèo (Santo cielo che pressione violenta al dito) – Hdì ho perso el quàia (Noooo, ho perso il portafoglio) Imbugà. Appesantito, congestionato, con sintomi di indigestione: Cassò, ho magnà come un mas-cio e me son imbugà! (Accidiavolo ho mangiato in modo scriteriato e penso di essere in preda ai sintomi tipici di una indigestione) – Vaccadì,te còri come se te fossi imbugà: animo vecio! Perbacco, corri come se avessi appena finito di mangiare il pranzo di Natale: orsù muoviti! Mantòan. Mantovano (abitante di Mantova; dispregiativo: Quel mantòan a Porta Nòa el stà andando de sicuro a roje (Quel mantovano sta di sicuro cercando compagnia per la notte) – Te sì ònto come un mantòan (Sei proprio sporco, sudicio!) – Te sì pèso de un mantòan (Se una persona inaffidabile, falsa, grezza e sporca) – Mantòan de ***** (Mantovano disgraziato) (qui non mi esprimo...) Ovi. Uova; volg. testicoli: La gàlina ancò l'ha cagà fòra trì ovi (La gallina ha oggi ha fatto tre uova) – Te mìè rotti i ovi (Mi hai stufato) – Me casca i ovi (Sono demoralizzato) – Tòcate i ovi (Lascia stare le mie cose) Ròjon. Donna senza classe, con atteggiamenti equivoci, tipici da prostituta.: Vàrda la Gina: l'è proprio un ròjon! (Guarda la Gina: ha l'atteggiamento tipico delle prostitute!) – Che bèl ròjon! (Che ragazza appariscente, poco elegante, ben dotata, un pò volgare e sgraziata ma ideale per una bottaevia!) Rùmar. Cercare con foga tra vari oggetti, selezionare : Pròa a rùmar ne le sgàuie (Prova a cercare nelle immondizie) – E rùmar da 'n altra parte? (E cercare altrove?) – Ma rùmate i ovi (Ma cerca tra le tue cose) – Prov. Ci rùma càta ossi (Chi cerca trova) – Rùmarùma (bancarelle che vendono tutto a poco prezzo) Rùto. digerire emettendo forte rumore, di persona/cosa non bella: Ho tirà 'n rùto che ho rebaltà mi zìo (Ho digerito talmente forte che il fratello di mio papà è caduto dalla sedia, in senso figurato) – La tò morosa l'è proprio un rùto (La tua morosa non è assolutamente paragonabile ad una modella!)
Da lagunare non posso non segnalarvi a questo punto l'ormai leggendario vocabolario veneziano-inglese.. solo per palati raffinati! http://www.venessia.com/dizionariovenengh.htm