BMW Serie 3 (1975 -1990) 22 marzo 2005 Rosario Pulvirenti In questi giorni sono iniziate le vendite della quinta generazione della BMW Serie 3, modello strategico per l’azienda bavarese, che da trent’anni raccoglie successi in tutto il mondo. La BMW Serie 3 debutta ufficialmente nel Luglio del 1975, per sostituire l’apprezzata 1602/2002, di cui mantiene la formula di carrozzeria a due porte, rivelandosi un buon compromesso tra un’agile coupè ed una comoda berlina. La Serie 3 riprende e modernizza i concetti basilari della 02 e, pur mantenendo dimensioni compatte (lunghezza 4.35 metri, larghezza 1.61 metri), risulta più grande, più abitabile e più sicura. Il frontale, forse la parte più riuscita, è caratterizzato dall’ampia calandra con al centro il classico schema BMW a doppio rene ed ai lati i gruppi ottici circolari (due o quattro a seconda delle versioni); gli indicatori di direzione anteriori sono posti alle estremità, a fianco dei fari. La vista laterale evidenzia la bassa linea di cintura e le ampie superfici vetrate, che accentuano la sensazione di spaziosità dell’abitacolo; la parte posteriore è caratterizzata infine dai gruppi ottici a sviluppo orizzontale; l’alloggiamento per la targa è stato ricavato sotto al paraurti. All’interno fa bella mostra di sé la plancia moderna, orientata verso il pilota ed ergonomicamente ben studiata; complessivamente l’abitacolo, nonostante l’abbondante uso di plastiche (peraltro ottimamente trattate), offre una sensazione di buona qualità. Quanto fatto esteticamente vale anche per la meccanica: la Serie 3 mantiene l’impostazione della sua progenitrice, con motore e cambio anteriori e trazione posteriore. Le sospensioni sono a ruote indipendenti, i freni anteriori sono a disco ed i posteriori a tamburo; il servofreno è di serie . Al momento del lancio sono previsti quattro motori, ereditati dalla 02, a cui corrispondono altrettanti modelli: • 316, motore quattro cilindri a carburatori, 1573 cc, 90 CV (66 KW) a 6000 giri/minuto, velocità massima di 160 Km/h • 318, motore quattro cilindri a carburatori, 1766 cc, 98 CV (72 KW) a 5800 giri/minuto, velocità massima di 165 Km/h • 320, motore quattro cilindri a carburatori, 1990 cc, 109 CV a 5800 giri/minuto, velocità massima di 170 Km/h • 320i, motore quattro cilindri ad iniezione, 1990 cc, 125 CV (92 KW) a 5700 giri/minuto, velocità massima di 180 Km/h La 316 e la 318 adottano due soli fari anteriori, che diventano quattro nelle due versioni al top di gamma, la 320 e la 320i; tutte le versioni hanno cambio manuale a quattro marce, ma la 318 e la 320 possono essere ordinate con l’automatico a tre rapporti. La commercializzazione in Italia inizia un mese più tardi, nell’Agosto del 1975; fa eccezione la 320i, che si fa attendere fino a Novembre. Pochi mesi più tardi, nel Marzo del 1976, debutta al Salone di Ginevra il MY1976 della piccola BMW. La modifica più appariscente è rappresentata dall’adozione di una placca in plastica nera tra i gruppi ottici posteriori: il nuovo disegno della coda ottiene molti consensi, al punto che quasi tutti gli acquirenti degli esemplari prodotti e già consegnati fanno installare la fascia nera posteriore sul proprio modello. Nel Settembre dello stesso anno entra in produzione il MY1977, caratterizzato da nuovi rivestimenti dei sedili e dall’introduzione di nuovi colori di carrozzeria e, nei modelli importati in Italia, dall’adozione dei lampeggiatori di direzione anteriori arancioni: fino ad ora infatti la BMW era stata costretta a dotare gli esemplari destinati al mercato italiano di indicatori di direzione anteriori bianchi (con parte terminale arancione), per rispettare il nostro Codice della Strada. Le prime vere novità si hanno nel Settembre del 1977, al Salone di Francoforte, con una serie di modifiche ai motori: • la 320 è equipaggiata con un nuovo due litri sei cilindri con carburatore Solex doppio corpo (il motore M60) e potenza massima di 122 CV a 6000 giri/minuto; le vendite in Italia iniziano a Dicembre • la 320i è sostituita dalla 323i, che è mossa da un motore sei cilindri ad iniezione meccanica Bosch K-Jetronic, con cilindrata di 2315 cc e potenza massima di 143 CV; la 323i si riconosce facilmente per la presenza della scritta identificativa sulla calandra e per il doppio terminale di scarico; le vendite in Italia iniziano nel Marzo del 1978. Il lancio dei nuovi modelli rappresenta un’ottima occasione per aggiornare l’intera gamma, con l’introduzione di nuovi rivestimenti interni in stoffa e di poche modifiche. Al Salone di Francoforte del 1979 la Serie 3 cambia ancora: sono visibili in particolar modo il nuovo spoiler anteriore e gli specchietti retrovisori esterni in plastica nera. Internamente la plancia è stata resa più funzionale, con l’eliminazione delle scritte in tedesco, sostituite dalla simbologia internazionale. Il cambio a cinque marce è ora disponibile a richiesta per l’intera gamma e nei gruppi ottici posteriori è stato inserito il retronebbia; l’intera gamma adotta i fari alogeni e le cinture di sicurezza posteriori. Nel Luglio del 1980 iniziano le vendite in Italia delle versioni Cabriolet, realizzate sulla base delle versioni 320 M60 e 323i con la collaborazione del carrozziere Baur di Stoccarda. Due mesi dopo la BMW presenta al Salone di Parigi la gamma aggiornata: stavolta l’oggetto delle attenzioni degli ingegneri tedeschi sono le due versioni alla base della gamma: • la 316 adotta un nuovo motore a carburatori, con cilindrata di 1766 cc e potenza massima di 90 CV • la 318 è sostituita dalla 318i, mossa dallo stesso motore della 316 ma ad iniezione Bosch K-Jetronic, con potenza massima di 105 CV. Sei mesi più tardi, nel Marzo del 1981, debutta la 315, nuovo modello d’ingresso della gamma, equipaggiata con un quattro cilindri di 1573 cc, con potenza massima di 75 CV a 5800 giri/minuto, che permette alla piccola BMW di toccare i 154 Km/h. La 315 è caratterizzata da allestimenti semplificati al massimo. Nel Maggio del 1982 nascono, infine, due allestimenti a tiratura limitata: la Edition E (318i, 320 M60, 323i) e la Edition S (323i), a conclusione della carriera del modello E21: la nuova versione è ormai prossima al debutto. La seconda generazione della Serie 3, con sigla di progetto E30, debutta infatti pochi mesi più tardi, nel Novembre del 1982. La nuova Serie 3 mantiene la classica impostazione stilistica a due porte e tre volumi. Le dimensioni esterne sono pressoché invariate (lunghezza 4.32 metri, larghezza 1.64 metri), ma le linee sono più tese e la cintura è più bassa, a tutto vantaggio dell’aerodinamica. Il frontale, più basso, mantiene la classica impostazione con la calandra BMW al centro e le due coppie di fari ai lati; gli indicatori di direzione anteriori sono spostati in basso, sul paraurti anteriore. Posteriormente trovano posto infine i nuovi gruppi ottici, più alti dei precedenti, tra i quali è stata spostata la targa, non più ospitata sotto al paraurti. Per quel che riguarda i motori non ci sono innovazioni, dato che la E30 eredita, con poche modifiche, gli stessi motori della serie precedente: • 316: 1766 cc, 90 CV (66 KW) a 5500 giri/minuto, 175 Km/h • 318i : 1766 cc, 105 CV (77 KW) a 5800 giri/minuto, 184 Km/h • 320i: 1990 cc, 125 CV (92 KW) a 5800 giri/minuto, 196 Km/h • 323i: 2316 cc, 139 CV (102 KW) a 5300 giri/minuto, 202 Km/h Rimane in listino la 315 della vecchia gamma (resisterà fino al Febbraio del 1984). All’inizio del 1983 debutta la nuova versione Cabriolet, ancora una volta realizzata da Baur partendo dalle versioni 320i e 323i, mentre in autunno, il Salone di Francoforte fa da passerella all’inedita versione 4 porte, con la quale la BMW intende allargare il bacino d’utenza della Serie 3, rivolgendosi a chi cerca una berlina, ma non vuol dimenticare il piacere della guida. La gamma della quattro porte, che inizialmente prevede la sola 320i, si amplia in breve tempo, fino a prevedere le stesse versioni della due porte. Nel corso del 1984 il motore 2300 della 323i è infine oggetto di alcuni aggiornamenti, che permettono di raggiungere la potenza massima di 150 CV a 6000 giri/minuto. Al Salone di Francoforte del Settembre 1985, la BMW presenta la gamma rinnovata della Serie 3. Le novità sono numerose, soprattutto per ciò che riguarda la meccanica: • il motore sei cilindri della 320i è stato aggiornato, e sviluppa ora 129 CV; • debutta la 324d, che condivide il primato di prima BMW a gasolio con la contemporanea 524d; disponibile solo con carrozzeria quattro porte, è alimentata da un motore diesel aspirato, sei cilindri in linea, con cilindrata di 2443 cc e potenza massima di 86 CV a 4600 giri/minuto che, abbinato ad un cambio manuale a cinque marce (è optional l’automatico a quattro rapporti), permette alla piccola bavarese di raggiungere la velocità massima di 165 Km/h e di accelerare da 0 a 100 Km/h in 16.1 secondi; • esce dai listini la 323i, sostituita dalla nuova 325i: motore sei cilindri in linea di 2494 cc, 171 CV a 5800 giri/minuto. La 325i, si pone al vertice della gamma. Raggiunge i 217 Km/h ed accelera da 0 a 100 Km/h in 8.3 secondi; • altra novità assoluta è rappresentata dall’adozione della trazione integrale permanente, prevista solo nella versione 325i, che diventa 325iX. Ha di serie ABS e servosterzo, raggiunge la velocità massima di 212 Km/h e accelera da 0 a 100 Km/h in 9 secondi; • debutta infine la nuova Cabriolet, con motore di 2,5 litri, più filante ed elegante della precedente versione, grazie alla perdita del roll-bar centrale ed alla presenza dei finestrini posteriori discendenti. Dopo un mese le luci della ribalta sono tutte per un’interessante anteprima, la M3, versione allestita dalla Motorsport, mossa da un motore quattro cilindri sedici valvole di 2.3 litri con potenza massima di 200 CV, che le consente di raggiungere la velocità massima di 240 Km/h e di accelerare da 0 a 100 Km/h in meno di 7 secondi. A caratterizzarla sportivamente ci pensano l’alettone montato sul baule, le minigonne laterali, gli spoiler anteriore e posteriore, le scritte identificative esterne; le sospensioni sono state riviste, il parabrezza ed il lunotto sono ora incollati. Nel Maggio del 1986 la gamma italiana è vivacizzata da due new entry, la 318iS e la 320iS, che partendo rispettivamente dalla 318i e dalla 320i, di cui conservano la meccanica, si distinguono per il particolare allestimento sportivo. Disponibili solo in configurazione due porte, sono facilmente riconoscibili per una serie di particolari di carrozzeria: alettone posteriore, cornici dei finestrini nere, sottile striscia adesiva lungo le fiancate, cerchi in lega, pneumatici ribassati. L’assetto e le sospensioni sono stati modificati e nell’abitacolo sono presenti volante in pelle e sedili anteriori anatomici. Nel Settembre del 1987, al Salone di Francoforte, la BMW presenta la nuova gamma della Serie 3, oggetto d’un leggero restyling. La gamma ’88 adotta paraurti di dimensioni maggiori e di nuovo disegno, inediti gruppi ottici posteriori, cornici porta nere anziché cromate, proiettori anteriori ellissoidali, ma ancora una volta le novità principali riguardano la gamma ed i motori. • La 318i ha ora un nuovo motore ad iniezione (con sistema di accensione ed iniezione integrate di ultima generazione) di 1796 cc, con potenza massima di 115 CV (85 KW) a 5500 giri/minuto; grazie al nuovo motore la velocità massima sale a 189 Km/h. • Debutta la 318i L, che sostituisce la 318iS; disponibile solo in versione due porte, è riconoscibile per il piccolo spoiler sul baule posteriore e per l’aumento di dimensioni dello spoiler anteriore; la 318i L ha di serie vernice metallizzata, tetto apribile e cerchi in lega e sarà successivamente affiancata dalla 320i L a 4 porte. • La 320iS, disponibile in versione a due e quattro porte, è ora equipaggiata con un quattro cilindri 16V, derivato dal motore della M3, con potenza massima di 192 CV (141 KW) a 6800 giri/minuto. • Debutta la 324td, con motore turbodiesel da 2.4 litri ad iniezione elettronica DDE (Elettronica Digitale Diesel) e potenza massima di 115 CV (85 KW) a 4800 giri/minuto, che consente alla berlina di Monaco di raggiungere i 187 Km/h. • La principale novità è tuttavia costituita dall’anteprima della versione familiare Touring, che si inserisce nel filone delle station wagon sportive, dedicate a chi bada più alla linea, alla sportività ed alla versatilità piuttosto che alla capacità di carico. La Touring segna il debutto della BMW nel settore delle vetture familiari, se si esclude il poco felice tentativo realizzato nel 1971 con la prima Touring (che aveva solo tre porte). Le vendite iniziano in Italia nel Maggio del 1988 e la gamma prevede quattro versioni: 320i, 324td, 325i, 325iX (nel 1989 si aggiungerà anche la 318i). Col passare dei mesi le innovazioni alla gamma non si arrestano. Nell’estate del 1988 debuttano due nuove versioni ad elevate prestazioni, la M3 Cabriolet e la M3 Evoluzione, quest’ultima prodotta in soli 500 esemplari, per essere omologata nel gruppo A, e caratterizzata da alettoni (anteriore e posteriore) più grandi; la potenza massima passa a 220 CV (162 KW) a 6750 giri/minuto e la velocità massima sale così a 243 Km/h. Nel Settembre 1988 col debutto della 316i, che sostituisce la 316, in casa BMW va definitivamente in pensione l’alimentazione a carburatori. Mossa da un quattro cilindri di 1596 cc ad iniezione elettronica, la 316i vanta una potenza massima di 102 CV (75 KW) ed una coppia massima di 143 Nm, quanto basta per raggiungere i 182 Km/h ed accelerare da 0 a 100 Km/h in 12.1 secondi. Al Salone di Francoforte del 1989, la BMW presenta la nuova 318iS due porte, con motore 16V di 1796 cc e potenza massima di 136 CV (100 KW); le prestazioni della 318is sono di rilevo, come dimostrato da un’accelerazione da 0 a 100 Km/h di 9.9 secondi e dalla velocità massima 202 Km/h. Novità anche per la M3, il cui motore è stato aggiornato fino a raggiungere la potenza massima di 215 CV (158 KW), e a cui è affiancata nel Gennaio 1990 la M3 Sport Evolution, con motore di 2467 cc e potenza massima di 238 CV (175 KW). Nel Maggio del 1990 debuttano infine la 316i Edition e la 318i Edition, che sostituiscono rispettivamente la 316i 4 porte e la 318i 4 porte, ed offrono di serie alcuni equipaggiamenti altrimenti a richiesta come i fendinebbia ed il volante in pelle. La carriera della seconda generazione, la E30, volge al termine: il lancio della nuova generazione è ormai imminente: la BMW Serie 3 accumula successi da quindici anni, ma non ha alcuna intenzione di abbandonare le scene.
BMW Serie 3 (1990 -2005) 11 aprile 2005 Rosario Pulvirenti Dopo quindici anni di successi e tre milioni e mezzo di esemplari prodotti, la Serie 3 cambia interamente nel Novembre del 1990, con la terza generazione (sigla di progetto E36), che eredita lo stile della Serie 5 e della Serie 7 ed è più grande (lunghezza 4.43 metri, larghezza 1.70 metri, passo 2.70 metri) ed aerodinamica (CX di 0.29) della serie precedente. Nel frontale, basso e spiovente, spicca la nuova calandra, con ai lati gli inediti gruppi ottici rettangolari, che racchiudono le classiche due coppie di fari circolari, ed è dominata dal cofano motore con doppia nervatura. Il profilo è moderatamente a cuneo, grazie al cofano basso ed alla coda alta, caratterizzata dall’ampio lunotto, dal baule con apertura a filo del paraurti e dalle inedite luci posteriori, più piccole rispetto a quelle della serie precedente. All’interno la plancia è stata interamente rinnovata, pur mantenendo l’impostazione di base della generazione precedente, con la console centrale rivolta verso il conducente ed il cruscotto con un’ampia palpebra superiore. Il vano bagagli ha ora una capacità di 435 litri, finalmente adeguata alla categoria. Da un punto di vista meccanico la BMW ha preferito rispettare la tradizione, con motore anteriore longitudinale, trazione posteriore e sospensioni a ruote indipendenti. Disponibile inizialmente solo in versione berlina quattro porte, la nuova Serie 3 ha una gamma composta da quattro versioni, tutte a benzina, di cui due equipaggiate con motori quattro cilindri (316i e 318i) e due con motori sei cilindri in linea 24V (320i e 325i); per tutte le versioni è previsto un cambio manuale a cinque marce, potendo scegliere in opzione il cambio automatico a quattro (316i e 318i) o a cinque (320i e 325i) rapporti. La 316i, versione di accesso alla gamma, è mossa da un propulsore di 1596 cc da 102 CV (75 KW) e raggiunge i 186 Km/h; è l’unica a non avere il servosterzo di serie ed ha impianto frenante misto, con dischi all’avantreno e tamburi al retrotreno. La 318i ospita sotto il cofano un motore di 1796 cc, in grado di erogare 116 CV (85 KW) e di spingere la vettura a 198 Km/h. La 320i monta un’unità di 1991 cc, con potenza massima di 150 CV (110 KW), che permette di toccare i 214 Km/h; l’impianto frenante è stato potenziato di conseguenza con l’adozione di freni a disco anche sulle ruote posteriori. Infine la 325i, la più potente e veloce (233 Km/h) della gamma, può contare su un motore di 2494 cc, con 192 CV (141 KW); è l’unica versione ad avere di serie l’impianto antibloccaggio ABS ed è commercializzata solamente con marmitta catalitica. Le vendite in Italia iniziano nel gennaio del 1991; per la 316i è necessario attendere fino ad Aprile. Del precedente modello (E30) restano in listino la 318is, la Touring, la M3 e la Cabriolet. Ad un anno dal debutto, la Serie 3 torna al centro dell’attenzione dei media e del pubblico, grazie a due interessanti novità. La prima è la versione 325 td, equipaggiata con lo stesso motore turbodiesel della 525 tds, a cui è stato tolto l’intercooler: la nuova unità a gasolio, catalizzata, con cilindrata di 2498 cc e potenza massima di 115 CV (85 KW), spinge la Serie 3 fino a 198 Km/h e le permette di accelerare da 0 a 100 Km/h in 10.2 secondi. La seconda novità, non meno importante, è l’inedita Coupè, versione a due porte dell’affermata berlina bavarese, che da un punto di vista stilistico ottiene la propria indipendenza dalla berlina da cui deriva. Distinguerla dalla berlina è semplice, grazie al tetto più basso, ai montanti più sottili, alle portiere più lunghe, al parabrezza ed al lunotto maggiormente inclinati, che nell’insieme danno vita ad una filante autovettura, elegante e sportiva allo stesso tempo, una comoda coupè, in grado di ospitare quattro persone ed i relativi bagagli, grazie al baule con una capacità di 405 litri ed allo schienale del divano posteriore abbattibile. La Coupè adotta tre motori catalizzati, un quattro cilindri 1800 16V da 140 CV (103 KW), che equipaggia la 318is ed i due sei cilindri già visti sulla berlina, nelle versioni 320i ed alla 325i. Il nuovo motore della 318is, con condotti di aspirazione a lunghezza variabile, ha cilindrata di 1786 cc e spinge la vettura fino a 217 Km/h, l’accelerazione da 0 a 100 Km/h è di 9.3 secondi. Ma la verà novità, dedicata agli sportivi, arriva nel Luglio del 1992, con la nascita della nuova M3, realizzata sulla base della Coupè da cui si differenzia per i cerchi in lega d’inedito disegno, per gli specchietti esterni aerodinamici e per il nuovo spoiler anteriore, che ospita una voluminosa presa d’aria. Il principale elemento di distinzione rimane tuttavia il motore, un sei cilindri di tre litri, con variatore di fase Vanos, quattro valvole per cilindro, potenza massima di 285 CV (210 KW) e coppia massima di 320 Nm: la nuova M3 accelera da 0 a 100 Km/h in 6 secondi e raggiunge la velocità massima (autolimitata) di 250 Km/h. Anche gli altri motori sei cilindri della gamma adottano ora il sistema di fasatura variabile Vanos, che consente di ottenere una migliore curva di coppia. Nel Gennaio del 1993 debutta invece la nuova Cabriolet, anch’essa derivata dalla Coupè e che, essendo equipaggiata col solo motore sei cilindri da 2.5 litri, affianca e non sostituisce la precedente versione, che rimane in listino con la versione 318i. La Cabriolet, con capote ad azionamento manuale, ha una linea molto filante, grazie all’assenza del roll-bar ed ai finestrini posteriori discendenti. Sull’onda del ritrovato successo delle versioni a gasolio, alla fine dello stesso anno la BMW presenta la 325 tds, che ha lo stesso motore della 325 td, ma è dotato di intercooler: la potenza massima raggiunge i 143 CV (105 KW) e la coppia massima è di 260 Nm, quanto basta insomma per far guadagnare alla 325 tds, il titolo di più veloce berlina a gasolio in vendita in Italia (raggiunge i 214 Km/h). Novità anche per le motorizzazioni meno potenti: la 316i e la 318is sono disponibili ora sia in versione berlina che in versione Coupè. Ad un anno di distanza dalla nascita della Cabriolet ne debutta la versione M3, ma soprattutto la gamma si amplia con la Compact, un’inedita versione a tre porte che vuole conquistare le fasce di pubblico più giovani, mettendosi in competizione con vetture medie come la Volkswagen Golf e la recente Lancia Delta, nessuna delle quali può tuttavia offrire la trazione posteriore. Caratterizzata da una configurazione di carrozzeria a due volumi e mezzo, con due porte e portellone, la Compact è più corta di 23 cm rispetto alla berlina, di cui mantiene inalterato il passo; all’interno la plancia appare semplificata. Inizialmente è previsto un solo motore, il 1600 da 102 CV (75 KW) della 316i, che ora adotta i collettori di aspirazione a geometria variabile. La necessità di ridurre le dimensioni, mantenendo un vano bagagli di dimensioni accettabili, rende necessario l’utilizzo di sospensioni posteriori a triangoli oscillanti (è lo stesso schema della serie E30) in luogo del raffinato schema multilink, previsto nelle altre versioni. La Compact accelera da 0 a 100 Km/h in 10.9 secondi e raggiunge la velocità massima di 192 Km/h. La carrellata di novità non si arresta. Nell’estate del 1994 debutta un’altra versione a gasolio, la 318 tds, mossa da un inedito motore quattro cilindri turbodiesel con intercooler di 1665 cc, con potenza massima di 90 CV (66 KW) a 4400 giri/minuto e coppia massima di 190 Nm a 2000 giri/minuto. La 318 tds non fa ovviamente delle prestazioni il suo obiettivo principale, ma si comporta dignitosamente con una velocità massima di 183 Km/h. ed un’accelerazione da 0a 100 Km/h di 14.4 secondi. Dopo due anni anche la berlina quattro porte si fa sedurre dalle alte prestazioni e si presenta al pubblico in versione M3, destinata a chi ha famiglia ma non vuol rinunciare al piacere puro della guida. Nuova versione anche per la Compact, con la presentazione, a fine anno, della 318ti, mossa dal quattro cilindri 16V della 318is, seguita sei mesi dopo dalle versioni Compact Open Air, con tetto apribile in tela. Nel Gennaio del 1995 la gamma può dirsi completa con la presentazione della Touring, giardinetta sportiveggiante che punta più alla versatilità che alla capacità di carico in termini assoluti. Mantiene le stesse dimensioni della berlina, da cui si differenzia nella coda, ed è offerta al pubblico con due motorizzazioni a benzina e due a gasolio. I motori a benzina equipaggiano rispettivamente la 320i e la 328i. Il primo è il sei cilindri due litri che troviamo già nel resto della gamma, il secondo è un nuovo 2800 (2793 cc) da 192 CV (141 KW), che sostituisce il 2500 e va ad equipaggiare anche la berlina, la Coupè e la Cabriolet. Le unità a gasolio sono quelle già note della berlina e sono associate alle versioni 318 tds e 325 tds. Grazie all’abolizione dell’iva pesante per i modelli con cilindrata superiore ai 2000 cc, nel Giugno del 1995 la BMW decide di commercializzare anche in Italia la 323i che, a dispetto della sigla, ha sotto il cofano un motore sei cilindri in linea di 2.5 litri, con potenza massima di 170 CV (125 KW) e coppia massima di 246 Nm, in grado di spingere la berlina quattro porte fino a 227 Km/h. Aggiornamento in vista anche per la M3, che al termine dell’estate adotta un motore 3200 (3201 cc), con potenza massima di 321 CV (236 KW) ed è dotato di due variatori di fase Vanos, uno lato aspirazione e uno lato scarico; la velocità massima è autolimitata a 250 Km/h. Un anno più tardi sarà possibile scegliere anche la M3 in versione SMG, con cambio sequenziale. Novità anche per i motori più piccoli: nel Febbraio del 1996 il motore 1800 è sostituito da una nuova unità di 1.9 litri. Il nuovo motore, con coppia massima di 180 Nm e potenza massima di 140 CV (103 KW), ha un impianto di aspirazione con condotti a geometria variabile. Nello stesso mese anche la Compact passa al diesel con l’introduzione della 318 tds. Nell’estate del 1996 giunge il momento di un moderato restyling. Lo scudo anteriore è stato leggermente modificato, è ora di serie la terza luce di stop e nell’abitacolo i sedili sono rivestiti con nuovi tessuti. Un anno dopo si completa la gamma Compact, con la presentazione della 323 ti, spinta dal motore 2500 da 170 CV (125 KW), che ha debuttato nella berlina due anni prima. La 323 ti raggiunge i 230 Km/h, accelera da 0 a 100 Km/h in 7.8 secondi ed è facilmente riconoscibile per il doppio terminale di scarico, gli scudi paraurti nel colore della carrozzeria, l’assetto ribassato, i pneumatici maggiorati su cerchi in lega da 16 pollici. Dopo più di sette anni, nel Marzo del 1998, si rinnova la Serie 3 e debutta la quarta generazione, contrassegnata dalla sigla di progetto E46. La linea si inspira a quella della serie precedente, ma è interpretata in chiave più moderna: ora è più elegante e meno aggressiva, grazie in particolar modo al diverso taglio del cofano e dei fari anteriori, caratterizzati dalla carenatura con le palpebre che seguono l’andamento dei proiettori; la mascherina anteriore è arrotondata come sulla recente Serie 5. Posteriormente il padiglione è maggiormente ricurvo e gli inediti fari posteriori sono in parte solidali col cofano del baule. Complessivamente le dimensioni aumentano di pochi centimetri (lunghezza di 4.47 metri, larghezza di 1.74 metri) e l’abitabilità rimane accettabile solo per quattro persone, nonostante i 3 cm guadagnati dal passo. Inizialmente la gamma prevede cinque motorizzazioni, quattro a benzina ed una a gasolio, a cui, come al solito, corrispondono altrettante versioni. Partendo dalle unità a benzina il gradino più basso è occupato dalla 318i, mossa da un quattro cilindri 16V di 1896 cc, con potenza massima di 118 CV (87 KW) a 5500 giri/minuto e coppia massima di 180 Nm a 3900 giri/minuto; un gradino più in alto troviamo la 320i, col classico sei cilindri in linea di 1991 cc, da 150 CV (110 KW) a 5900 giri/minuto. In cima alla gamma troviamo la 323i e la 328i, che mantengono le stesse motorizzazioni della E36. La novità più interessante, per quel che riguarda i motori, è costituita tuttavia dall’unica motorizzazione a gasolio, la 320d, spinta dall’inedito motore quattro cilindri ad iniezione diretta, con turbo a geometria variabile, quattro valvole per cilindro ed intercooler. Il nuovo motore, con cilindrata di 1951 cc, potenza massima di 136 CV (100 KW) a 4000 giri/minuto e coppia massima di 180 Nm a 3900 giri/minuto, permette alla berlina bavarese di raggiungere i 207 Km/h e di accelerare da 0 a 100 Km/h in 9.9 secondi. Un anno più tardi debutta la nuova versione entry-level, la 316i, con motore quattro cilindri in linea di 1896 cc, potenza massima di 105 CV (77 KW) a 5300 giri/minuto e coppia massima di 180 Nm a 3900 giri/minuto. Nel Maggio del 1999 la BMW inizia l’ampliamento della gamma delle recente Serie 3: nasce infatti la nuova Coupè. Leggermente più lunga, più larga e più bassa della berlina, se ne differenzia internamente per i pannelli porta, la strumentazione in corsivo su fondo grigio e la differente conformazione del divano posteriore; esternamente lievi dettagli rendono unica la Coupè, come le maniglie porta in tinta con la carrozzeria ed i particolari gusci portaspecchietti con pinne aerodinamiche. La gamma prevede inizialmente tre versioni, tutte a benzina, equipaggiate coi tre motori più potenti adottati dalla berlina: sono la 320ci, la 323ci, la 328ci. Pochi mesi più tardi si aggiungerà anche la 318ci. Pochi mesi più tardi, nel Settembre del 1999, è la volta del debutto della nuova Touring che, alla pari del modello che l’ha preceduta, si inserisce nel filone delle station wagon sportive, dinamiche ed eleganti, disposte a rinunciare a qualche decimetro cubo nella capacità di carico. La parte anteriore e le portiere sono identici a quelli della berlina, ma cambia ovviamente la coda, con l’inserimento delle terze luci laterali, e del portellone posteriore, che incorpora una parte dei gruppi ottici posteriori. La gamma ricalca quella della berlina, che nel frattempo guadagna un nuovo motore turbodiesel, destinato alla versione 330d: si tratta di un sei cilindri in linea, ad iniezione diretta common rail, con quattro valvole per cilindro, variatore di fase, ricircolo dei gas di scarico, turbina a flusso variabile, intercooler; caratterizzato da una cilindrata di 2926 cc, da una potenza massima di 184 CV (135 KW) a 4000 giri/minuto e da una coppia massima di 390 Nm a 1750 giri/minuto, il nuovo motore, già in regola con la normativa antinquinamento Euro3, è in grado di garantire alla Serie 3 prestazioni da vera sportiva: velocità massima di 227 Km/h ed accelerazione da 0 a 100 Km/h di 7.8 secondi. Per avere il nuovo turbodiesel anche sulla Touring è necessario aspettare alcuni mesi, fino al maggio del 2000, mese in cui, tra l’altro, debutta la nuova Cabriolet, derivata anche stavolta dalla Coupè, da cui se ne distingue per il parabrezza, più inclinato ed aerodinamico ed ovviamente per l’assenza del tetto. Dotata di capote ad azionamento elettrico con lunotto in vetro, la Cabriolet ha un vano bagagli di 260 litri in configurazione aperta e di 330 litri in configurazione chiusa, ma è proposta inizialmente in una sola versione, la 323 Ci. Nell’Agosto del 2000 la 328i cede il passo alla 330i, caratterizzata dal nuovo motore sei cilindri Euro4, a fasatura variabile e con quattro valvole per cilindro, di 2979 cc, con potenza massima di 232 CV (170 KW) a 5900 giri/minuto e coppia massima di 300 Nm a 3500 giri/minuto, sufficiente a far raggiungere alla berlina i 250 Km/h. Pochi mesi più tardi, a Novembre, debuttano le versioni a trazione integrale, che vanno a colmare il vuoto lasciato dal modello E30. Caratterizzate da un’altezza da terra leggermente superiore alle versioni a trazione anteriore, le nuove trazioni integrali BMW sono offerte al pubblico in tre versioni: 325xi, 330 xi, 330xd, tutte disponibili con carrozzeria tre volumi o station wagon. Contemporaneamente al debutto delle versioni a trazione integrale, nella gamma della Serie 3 si assiste ad un altro avvicendamento per quel che riguarda i motori. Il 2000 sei cilindri della 320i è sostituito da un altro sei cilindri, con cilindrata di 2171 cc, potenza massima di 170 CV (125 KW) a 5250 giri/minuto e coppia massima di 210 Nm a 3250 giri/minuto; il motore 2500, che equipaggia la 323i, cede inoltre il passo ad un nuovo motore, di 2495 cc, con potenza massima di 192 CV (141 KW) a 6000 giri/minuto e coppia massima di 245 Nm a 3500 giri/minuto. La 320i ora raggiunge i 225 Km/h ed accelera da 0 a 100 Km/h in 8.3 secondi, mentre la 323i arriva fino a 237 km/h ed accelera da 0 a 100 Km/h in 7.4 secondi. Debutta infine la nuova M3, anch’essa realizzata sulla base della Coupè, da cui si distingue per le prese d’aria aggiuntive, per il cofano d’alluminio bombato, per il mini-spoiler posteriore e per i quattro tubi di scarico. Equipaggiata con un sei cilindri a fasatura variabile di 3246 cc da 343 CV (252 KW) a 7900 giri/minuto e 365 Nm a 4900 giri/minuto, la nuova M3 è dotata di differenziale a bloccaggio variabile, che distribuisce tutta la coppia sulla ruota con maggiore aderenza. Nell’estate del 2001 arrivano nelle concessionarie anche la M3 Cabriolet e la M3 SMG, con cambio sequenziale: si tratta di un robotizzato con azionamento automatico della frizione, che prevede ben undici programmi (cinque in automatico e sei in sequenziale). Nel Luglio del 2001 iniziano le vendite della nuova Compact (la produzione della serie precedente è cessata alla fine del 2000). La carrozzeria è più corta di ben 21 cm rispetto alla berlina, ma il passo, così com’è avvenuto nella generazione precedente, è rimasto invariato. Nulla di nuovo anche per quel che riguarda la distribuzione dei volumi: la Compact è una due volumi e mezzo, dalla linea agile e filante. La parte più riuscita forse è il frontale, caratterizzato dalla presenza dei doppi fari, mentre in coda si possono notare il portellone con un’appendice aerodinamica alla base del lunotto, molto inclinato e dotato di tergilunotto, ed i gruppi ottici trasparenti. All’interno l’impianto di climatizzazione è stato semplificato, così come la strumentazione; il vano bagagli è infine di 310 litri. Inizialmente la gamma italiana si compone di due modelli: 316ti e 325ti. Il motore della 316i è un quattro cilindri, di 1796 cc, con potenza massima di 116 CV (85 KW) a 5500 giri/minuto e coppia massima di 175 Nm a 3750 giri/minuto, ma soprattutto è il primo motore BMW dotato di Valvetronic, evoluzione della fasatura variabile “doppio Vanos”; il Valvetronic regola l’afflusso della miscela aria-benzina tramite le due valvole di immissione, rendendo superflua la farfalla e consentendo una riduzione dei consumi. La 325ti ha il nuovo motore 2500 a benzina che da alcuni mesi equipaggia anche il resto della gamma. Nel giro di pochi mesi si aggiungono altre due versioni, la 318ti e 320td, che condividono gli stessi motori della 318i e della 320d. Nell’Ottobre del 2001 debutta il MY2002 della Serie 3, facilmente riconoscibile per i nuovi proiettori, i nuovi gruppi ottici posteriori, i paraurti ridisegnati, la mascherina più larga ed i nuovi parafanghi. Le novità più sostanziose riguardano però, ancora una volta, i motori. Il 1900 della 318i è sostituito da un 2000 quattro cilindri 16V con Valvetronic, potenza massima di 143 CV (105 KW ) a 6000 giri/minuto e coppia massima di 200 Nm a 3750 giri/minuto. Anche la 320d adotta un nuovo motore, un 2000 Turbodiesel con un impianto d’iniezione common rail di seconda generazione, che sostituisce l’impianto a pompa rotativa. La potenza massima sale a 150 CV (110 KW), e la coppia arriva a 330 Nm; la nuova 320d raggiunge la velocità massima di 212 Km/h ed accelera da 0 a 100 Km/h in 8.9 secondi. L’incremento di potenza permette di creare uno spazio anche per la nuova versione 318d, mossa dal vecchio turbodiesel due litri, depotenziato fino al valore di 115 CV (85 KW). Su tutta la gamma l’assetto è stato irrigidito e lo sterzo è più diretto; la 325i e la 330i possono montare a richiesta il nuovo cambio sequenziale SMG. Il 2002 trascorre tranquillo,senza novità di rilievo, ad eccezione della commercializzazione delle nuove versioni di base della gamma Touring: la 316i e la 318d. All’inzio del 2003, in concomitanza con un lieve restyling che coinvolge l’intera gamma (MY2003), compare nei listini della Coupè la prima versione a gasolio, la 330cd, mossa da un nuovo motore di 2992 cc, con potenza massima di 204 CV (150 KW) e coppia massima di 4100 Nm a 1500 giri/minuto. Le prestazioni di tutto rispetto confermano l’indole sportiva del nuovo motore: accelerazione da 0 a 100 Km/h in 7.2 secondi, velocità massima di 242 Km/h. Alla fine dell’anno le si affiancherà la 320cd. Anche la Compact è oggetto di alcuni aggiornamenti, tra cui i nuovi fari posteriori, non più trasparenti, ed una nuova versione, la 318td. Il 2004 è l’anno delle versioni Cabriolet a gasolio, con l’introduzione prima della 330 cd Cabriolet e poi della 320 cd Cabriolet. Il resto è storia di questi giorni, col recente debutto nelle concessionarie della quinta generazione della Serie 3, una vettura profondamente diversa dalle precedenti, stilisticamente legata ai recenti modelli BMW, come la Serie 7, la Serie 5 e la Z4. Certo non sarà facile confermare i successi raccolti dalle prime quattro generazioni negli ultimi trent’anni, ma la nuova Serie 3 ha tutte le carte in regola per riuscirci. Arrivederci allora tra trent’anni!
BMW Serie 3 (1975 -1990) http://www.omniauto.it/a875.html BMW Serie 3 (1990 -2005) http://www.omniauto.it/a902.html L'evoluzione della specie ..... 1977 Bmw 323i 1982 Bmw Serie 3 2 porte 1986 Bmw M3 1994 BMW Serie 3 1992 BMW Serie 3 Coupè 1998 BMW Serie 3 2003 BMW Serie 3 Coupè 2005 BMW Serie 3 BMW Serie 3 Ebbene si sono già passati 30 anni di serie 3 Speriamo in altri 30, un'altra auto che ha degli antenati molto vecchi è la golf ....
evoluzioni...nel 78,,,mio padre aveva la serie 3...2.0.. ottima scelta!!!ne ebbe una nera ed una bianca!!!
Segnalo alcune inesattezze riportate riguardo alla serie E46 (l'unica che conosco bene). - La coppia del primo 320d non era di 180Nm come riportato nell'articolo, ma ben superiore. - La potenza del motore 2200 6 cilindri in linea a benzina non era erogata al regime di 5250 giri/minuto, ma a un regime superiore di quasi 1000 giri/minuto - Il motore della 323i non cede il passo a un nuovo motore; semplicemente vengono maggiorati i collettori di aspirazione e viene modificata la fasatura delle valvole (sempre doppio Vanos, ma con una maggiore apertura delle valvole stesse); così il motore riceve un'iniezione di potenza e la vettura torna a chiamarsi 325i.
Re: Bmw serie 3 la storia ...... dalla 1^ alla 5^ Trattasi della 320is, e non 320iS (che uscì nell'88) che era ben altra cosa... Era un modello completamente nuovo, non una modifica della precedente versione...
Re: Bmw serie 3 la storia ...... dalla 1^ alla 5^ Questa non la sapevo cosa cambia tra le due versioni?
Re: Bmw serie 3 la storia ...... dalla 1^ alla 5^ il 320is era un normale 320i (quindi 6 cilindri e via dicendo) ma con allestimento sportivo (cerchi, spoiler, assetto), mentre il 320iS è come la mia; la cosidetta M3 italiana: motore 4 cilindri Motorsport, cambio ZF (con la prima in basso), M II kit, interni sportivi... praticamente poco a che fare con un serie 3 normale...