Da: http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/sport/motomondiale6/motomondiale6/motomondiale6.html ROMA - Due sabati fa, a Istanbul, Massimiliano Biaggi ha chiuso il cerchio della stagione peggiore della sua carriera, carriera lunga fin qui 14 anni, 213 gare, 42 vittorie. Aveva esordito nei test di Jerez de la Frontera dello scorso gennaio lasciando i tecnici Honda nudi a metà prove: "Vado a mangiare un panino, quando capite cos'ha 'sta moto fatemi un fischio", sprezzante per l'ennesimo problema. E a Istanbul, sabato alla fine delle prove che gli avevano regalato il 12° posto a due secondi da Gibernau, ha abbandonato bruscamente la moto ai box e, il casco appena tolto, ha digrignato furente: "Su questa c... di moto non corro più". L'ingegnere vicino ha preso appunti, ha riferito a Seguru Kanazawa e il grande capo Honda lo ha preso in parola: "Biaggi sulla nostra moto non correrà più", ha detto il capo a Sito Pons, team manager con cui Biaggi aveva già siglato un pre-contratto per il 2006. Honda, dopo aver ipotizzato di licenziare Biaggi a Jerez dieci mesi fa, ha ipotizzato di licenziare Biaggi in tronco a Istanbul Park. "Non correrà a Valencia l'ultima gara dell'anno", è stato il primo istinto dell'azienda. L'orgoglio nipponico, preso a schiaffi dalle imprese di Valentino Rossi, nella domenica turca era stato ustionato dalle ultime polemiche intorno al romano: il complotto dell'azienda contro il pilota, complotto forse pensato, ma, in verità, mai dichiarato. In tv, comunque, sono arrivati sassi sulla testa di un fuoriclasse in palese difficoltà, tecnica e psicologica, e Honda ha deciso così di interrompere ogni rapporto. Correrà a Valencia, Biaggi, a partire da venerdì: la multinazionale non ha voluto gesti clamorosi. Domenica, però, sulla Honda ufficiale che per una vita ha agognato e poi lo ha deluso, Massimiliano Biaggi potrebbe correre l'ultima gara della vita. Le probabilità sono forti. Ci sono cinque giorni per recuperare e il pilota per riuscirci può affidarsi a due cose: la sua storia, tra i piloti contemporanei inferiore solo a quella di Valentino Rossi, e le sigarette Camel, sponsor che vale 7-8 milioni di dollari e che nel pilota crede ancora. In queste ore il vicepresidente senior della Japan Tobacco, Roberto Zanni, sta trattando con durezza con i giapponesi della Honda: "Se non gli date la moto, andiamo via anche noi: state bruciando un investimento di tre anni". Non è difficile comprendere come si sia arrivati al licenziamento, e a un passo dal pensionamento, di un pilota quattro volte campione del mondo (in 250) che ha avuto il merito, alla metà dei Novanta, di risollevare il motociclismo italiano dall'indifferenza e nella prima parte del Duemila è stato l'unico avversario serio di Rossi il fenomeno. Ci si arriva puntando due crisi una contro l'altra. Da una parte c'è stato il recente "black out" di una mente lucida, e ipersensibile, com'è quella di Biaggi, pilota frastornato dall'ascesa prepotente del ragazzino che lo aveva irriso dalle classi minori: Rossi, appunto. L'altra crisi, anche questa avviata da Valentino nell'autunno 2003, è quella di Honda racing, che da quel giorno ha sbagliato ogni scelta (l'ultima, lasciarsi sfuggire il talentino australiano Chris Vermeulen, cresciuto in Superbike). Honda negli ultimi tre anni non è mai riuscita a finalizzare gli sforzi su un solo uomo, non si è fidata fino in fondo di nessuno dei piloti a disposizione (né Max, né Sete, né l'acerbo Hayden, né lo sfortunato Melandri) per scoprire nella seconda metà del 2005 che sotto la regia e le indicazioni di "Cannibal" la negletta Yamaha, il "barattolo" dei tempi di Biaggi, era diventata la moto migliore del giro, in grado di vincere il titolo costruttori con largo anticipo. Uno smacco totale. L'ipotesi del boicottaggio - Honda che gioca a far perdere Biaggi regalandogli mappature elettroniche della moto falsate - è fantamotociclismo. Di sicuro, però, l'azienda ha scaricato le frustrazioni di casa sul parafulmine più esposto. Honda, in perenne dissidio tra Roma e Tokyo, non ha mai offerto a Biaggi un supporto convinto, non ha mai trovato una spiegazione definitiva agli sbalzi di prestazione dell'ex moto più bella del mondo, la Rc211V messa in crisi dallo sviluppo delle gomme. E alla fine la multinazionale ha incenerito Biaggi, oggi 5° in classifica con 4 punti nelle ultime tre gare. In queste settimane intorno al pilota romano tutte le caselle sono state occupate: Ducati, che lo aveva contattato, ha preferito Gibernau. Alla Suzuki, dove avrebbe guadagnato alcuni milioni al prezzo di guidare una moto senza un progetto di sviluppo, Biaggi ha detto no. Il romano si è tutelato firmando un pre-contratto con Sito Pons, ha immaginato di tornare un cliente Honda, ma dopo le "offese" nel garage di Istanbul Kanazawa ha scritto al team manager spagnolo: "La moto per Biaggi non c'è". E adesso il pilota Biaggi, nel suo cuore convinto di meritare il titolo che non ha vinto mai, la MotoGp, rischia di non correre più.
un po mi dispiace però non ha dimostrato niente salendo sulla moto ufficiale,la desiderava tanto diceva di andare piu forte e poi cosa ha fatto; a voi altri commenti
Dispiace che si creata una situazione del genere........ ma a mio parere Biaggi devere smetterla di piangersi addosso......... non può essere solo colpa della moto.
Quoto!!!! Ha finito di piangere e di trovare scuse, ke andasse a correre con le minimoto sperando ke sia capace!!!!
Era ora che honda cacciasse Biaggi a sempre da lamentarsi non gli va mai bene nulla e siede su una honda ufficiale.
Biaggi sbaglia a lamentarsi di fronte alle telecamere....ma fà bene a farlo con chi di dovere.... pur essendo un tifoso scatenato del dottor Rossi comprendo lo stato d'animo di Max.....infondo è sempre stato il n°2 da quando c'è Valentino.....con questo voglio dire che spesso passa inosservato ma i suoi meriti li ha e li apure dimostrati.....come pilota. Come persona mi sta sulle balle!!!!! Ormai Max è uno che fà presenza....sente molto carico sù di se e deve dimostrare tutto facendo il risultato e questo non viene fuori.Vale a suo modo vince e si diverte...magari se ne frega se ha tante responsabilità. Max dovrebbe fare come Vale, deve ritrovare la voglia di divertirsi senza obbligo di risultati e quando la testa è libera i risultati vengono fuori. Se dovesse ritirarsi onestamente mi dispiace...la rovina di Max sono i giornalisti...sempre pronti a puntare il dito!!!!!! Ripeto come pilota ha i suoi meriti ma come persona mi sta molto sulle balle...... ma quando si và in moto la visiera è abbassata e noi quello dobbiamo guardare...i commenti li dovremmo lasciare al di fuori delle telecamere!!!!!!
Beh che dire... da italiano mi spiace per lui! In realtà sappiamo tutti che non ha fatto un ciufolo dopo aver stressato mezzo mondo che con l'ufficiale i risultati quasi uscissero da soli In realtà vive da troppo tempo all'ombra dei suoi troppo lontani successi, o all'ombra di un improbabile antagonista di chi sa ben correre e sviluppare una moto!!!!! Anzi vi dirò di +: se non ci fosse mai stato astio tra lui ed il dottore sarebbe ne dimenticatoio da quando passò nella 500!!! Sono troppo duro? Questi sono i fatti (anche se analizzati da uno dichiaratamente di parte )
ricordo la prima volta che vinse in 500 cominciò a impennare prima ancora che finisse la curva..a modo suo è un grande.son stato suo tifoso più giovane poi come tanti un po' deluso dai suoi modi e passato a guardare solo l'SBK non ho più seguito molto.. credo che semplicemente Biaggi si sia lasciato "uccidere" dai suoi stessi modi sgarbati e dalla stampa che per vendere qualche copia in più non esita ad esaltare le sue parolacce e le sue critiche diseinteressandosi sempre di quelle altrui da anni non corre più come sapeva,come sa fare ancora ricordiamo che tanti piloti non sono certo un modello di simpatia l'unico che reputo un grande è stato Zanardi(piccolo OT ma paicevole.perdono! ) ai tempi della F1 in Williams eravamo ai test a Monza noi eravamo dietro ai paddok e lui esce d'improvviso incazzato come una iena per l'ennesimo differenziale sbriciolatosi (ben 9 quell'anno!!) noi gli chiediamo un autografo e il ragazzo con me gli chiede pure "allora come vanno le prove??" giuro era nero! ho pensato mo ci prende a sberle... e lui continuando a firmare autografi in mezzo alla calca ci guarda ride e ci fa: "ho rotto un'altra volta sto cesso andiamo a prendere un panino??) immaginatevi la nostra faccia e così senza guardie del corpo ne altro ci ha intrattenuto dieci minuti insieme a duecento altre persone e offrendoci pure il panino!! ora voglio dire con questo che c'è chi è in grado di sopportare la pressione e chi no biaggi se va troppo sotto cede.lui ha ceduto ma non si è più ripreso.un gran peccato per il motociclismo italiano.. lui ci guarda ci sorride