In merito alle mascherine Made in Italy, proverei a fare una ricostruzione. Iniziamo dal via, come sempre: nel decreto Cura Italia sono stati "girati" a Invitalia 50 milioni di euro al fine di incentivare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di protezione individuale. Questo incentivo era riservato a tutte le aziende disposte ad ampliare o riconvertire la propria attività per produrre ventilatori, mascherine, occhiali, camici e tute di sicurezza. Lo sportello per la presentazione delle domande è stato aperto il 26 marzo scorso e assicurava un iter di valutazione snello, con un tempo massimo di cinque giorni. Il valore degli incentivi, riservato a imprese di ogni dimensione costituite in ogni forma societaria, purchè localizzate sull'intero territorio nazionale, era di valore compreso tra i 200mila e i due milioni di euro, in relazione al programma di investimenti presentati dalle imprese, che sarebbe stato di tipo agevolato fino al 75% con un PRESTITO privo di interessi. Ma era prevista anche una premialità, legata alla velocità di intervento, per trasformare il mutuo in FONDO PERDUTO al 100% se l'investimento si fosse concluso entro i primi 15 giorni; al 50% se si fosse concluso entro 30 giorni; al 25% se l'investimento si fosse concluso entro i 60 giorni. All'ammissione del progetto, le aziende ricevevano comunque il 60% delle agevolazioni, concesse senza garanzie. Ora, se presumiamo che tutte le imprese richiedenti siano riuscite a concludere l'investimento entro i primi quindici giorni (e non dubito sia andata così, se arrivano soldi gratis si corre), la conversione produttiva è di fatto avvenuta a costi zero: in pratica al costo di fabbricazione dei dispositivi concorrono manodopera, materie prime, costi di trasporto e costi generali, non credo ce ne siano altri da aggiungere, nessun onere finanziario, nessun ammortamento. Bene. Fin qui gli incentivi. Le aziende ammesse agli incentivi sono state in totale 113, ma sono al momento cinque (FAB, Marobe, Mediberg, Parmon e Veneta Distribuzione) quelle che nei giorni scorsi hanno già sottoscritto un contratto per la fornitura di mascherine chirurgiche. Il valore complessivo dei contratti siglati è pari a 660 milioni di euro, con un costo medio di 38 centesimi l'una. 660 milioni di euro fanno la bellezza di 1,7 miliardi di mascherine. E mancano ancora tutte le altre 108 imprese, con le quali stanno già prendendo contatto per assicurare loro che le mascherinbe saranno acquistate. Il prezzo stabilito di vendita al pubblico delle mascherine Made in Italy, di 50 centesimi ciascuna, a questo punto e se così fosse, sembrerebbe più che adeguato. Ammesso che tutto si svolga secondo previsione, ovviamente, dovremmo trovarci ad un certo punto sommersi di mascherine.
Difficile identificare la causa di un decesso in presenza di più patologie, dove basta una semplice "complicazione" per compromettere tutto. Da quello che so (e che si legge) è vero anche che per moltissimi decessi avvenuti in casa, non sono stati fatti tamponi nè prima nè post mortem (vedi la maggior parte decessi nelle RSA prima che scoppiasse il caso mediatico). A me risultà che l'età media più elevata in Europa sia quella dei tedeschi (46,3 vs 45 con circa 1,3 anni più degli italiani), mentre corretto credo sia il ragionamento riguardo l'inadeguatezza (almeno iniziale) dei reparti di terapia intensiva. Quanto ai tassi di mortalità incoerenti, ho sempre sostenuto che ci sono (dal punto di vista del contagio) almeno due italie, e ritengo che sia (e sia stato) sbagliato trattare l'urgenza in egual modo su tutto il territorio nazionale.
Se vuoi fare, fai. La cosa più stupida che mi viene in mente era affidarne la distribuzione capillare per l'Italia ad Amazon, le anagrafi conoscono perfettamente il numero dei residenti, e 2 mascherine (non dico tanto) ad italiano fornite gratuitamente dallo Stato, sarebbero una cifra veramente irrosoria, ma allo stesso tempo un gesto di vicinanza al cittadino.
il tuo ragionamento non fa una grinza fatto salvo che non tiene conto di alcuni fattori. Le mascherine vanno trasportate e consegnate e chi le volesse rivendere vorrà guadagnarci. Il prezzo viene fissato da oggi (?) ma alcuni distributori le hanno già acquistate a prezzi più alti e le hanno in magazzino. Ergo alcuni deputati a venderle non le comprerà e chi le ha già comprate non le venderà sottocosto.
Da quanto leggo, l'età media dei contagiati in Germania è intorno ai 50 anni, mentre l'87% dei decessi è stato riscontrato in persone over 70 (https://www.rki.de/DE/Content/InfAZ...chte/2020-04-28-en.pdf?__blob=publicationFile), che però corrispondono solo al 19% dei casi totali. Inoltre maschi e femmine hanno quasi uguale incidenza. In Italia, invece, l'età media dei decessi è di 79 anni (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia) mentre l'età media di tutti i casi e pari a 62 (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Infografica_27aprile ITA.pdf). Quindi noi abbiamo avuto età media dei contagiati e dei decessi maggiore, così come maggiore incidenza di morte tra i maschi. Aggiungiamo che in Veneto tra i decessi avvenuti nelle ultime settimane quasi la metà proviene dalle rsa. Infine, per quanto riguarda i diversi tassi mortalità in Italia, ne cito solo un paio a dimostrazione dell'incoerenza: - Lombardia 74.300 casi totali e 13.500 decessi, pari al 18% - Veneto 17.700 casi totali e 1.400 decessi, pari al 7,9%
ma infatto continuo a ripetere che il problema siamo noi in lombardi,non so come e perche'............ora ammettiamo che se in lombardia ci fossero stati i casi % medi delle altre regioni invece di avere 74300 infetti avremmo dovuto averne circa 40 mila...........togliendo 25000infetti dai dati totali ci allinieremmo a francia e germania come casi..... non capisco come cazzo sia successo ,ora non e' che bergamo e brescia abbiano la metropolitana......per esempio
Assolutamente corretto, credo che dovremmo proprio concentrare l'attenzione come paese a studiare per bene cosa c'è stato di diverso in Lombardia per poter riparametrizzare la strategia, focalizzandosi su alcuni punti senza disperdere le energie su altri.....
Ragazzi....questi sono dei fottuti GENI https://www.google.it/amp/s/www.ilm...il-nome-della-persona-che-si-va-a-trovare/amp
Credo anche una ospedalizzazione massiccia all'inizio che ha moltiplicato i contagi.... probabilmente sarebbe stato meglio curare più gente a casa loro... Potrebbe essere che in Lombardia avendo migliori ospedali e magari meno assistenza diretta sul territorio abbiano dovuto decidere di fare in questo modo proprio per motivi tecnici... per il futuro quella della medicina di prossimità sarà una cosa da rivedere...
Pur proporzionando adeguatamente il diverso numero di abitanti per regione, la cosa che ha colpito anche me è che se dovessi cercare una differenza sostanziale tra Veneto e Lombardia (dato che i primi focolai sono avvenuti proprio in queste due regioni) avrei puntato il dito sulla dimensione delle città e pertanto avrei ipotizzato che Milano per dimensione, densità abitativa, mezzi di trasporto, ecc avrebbe dovuto rappresentare l'epicentro assoluto della conseguente epidemia. Invece, curiosamente, al di là dei piccoli centri tristemente noti come Codogno, Anzano & C, le città più colpite sono state Bergamo e Brescia, che per molti versi non sono differenti da altre città venete come Verona e Vicenza. E francamente dubito che una semplice partita di calcio possa essere stata la principale causa di un simile casino. Aggiungo anche che il fatto che non abbiano mai voluto raccogliere (o forse solo dichiarare) informazioni precise circa i luoghi di possibile contagio m'ha sempre lasciato perplesso.
mah, io ho amici lasciati a casa con il contatto giornaliero col medico curante. a nessuno è stato fatto il tampone, nessuno è stato visitato. c'è qualcosa che non va nella raccolta di quei dati. è evidente.
