Come noto, il principale "dispositivo" per la sicurezza attiva è il guidatore, ossia noi stessi Penso utile condividere con gli altri la propria esperienza in questo ambito perchè ci sono degli accorgimenti e delle cautele che ritengo possibile adottare per migliorare e perfezionare il proprio stile di guida al fine di ridurre i rischi di incidente Fatta questa introduzione, comincio io Erano i primi anni '90, ai tempi svolgevo il servizio militare ed un giorno, dopo essere smontato di servizio (ore 13 circa) ed avere perciò libero il resto della giornata, decisi di andare con un collega a vedere una gara di modellismo che si svolgeva di sera ad una distanza di circa 30 km su strade extraurbane con poco traffico; andammo con la mia macchina Finita la manifestazione intorno alle 22, riprendemmo l'auto per tornare alle rispettive abitazioni, la strada era pressochè deserta Durante l'attraversamento di un piccolo paesino, due gruppi di case ai lati della strada, senza alcun marciapiede e/o spazio di fuga interposto tra la strada ed i muri delle case, ebbi un colpo di sonno; ricordo solo che, ad un certo punto i miei occhi si chiusero e si riaprirono una frazione di tempo prima che l'auto impattasse sul muro di una casa, in quella frazione di tempo riuscii a sterzare ed evitare un botto che difficilmente ci avrebbe lasciato indenni Cosa era successo? L'ho detto, un colpo di sonno ma anche questo è un effetto e non la vera causa La vera causa di quel (mancato) incidente era stata molteplice: Ero smontato di servizio notturno, nelle ultime 24 ore ne avevo dormite 2-3 non di più Non avevo chiesto al collega di usare la macchina sua per uscire la sera Sin dai primi momenti di guida, avevo dato poco peso a certi piccoli segnali premonitori di sonno (lieve difficoltà a tenere lo sguardo concentrato sulla strada) Forse esistono altre cause, ma le principali sono quelle sopra e possono essere condensate in una sola: "Mi ero fidato troppo di me stesso" Quell'episodio mi fu utile per adottare un cambio di comportamento: Mai fare viaggi senza essere sicuro di poter mantenere la concentrazione per tutta la durata Mai sottovalutare i segnali del proprio corpo o della propria mente e, se necessario, fermarsi appena possibile e dormire Chi vuole, potrà raccontare un evento che considera in qualche modo didascalico verso il proprio modo di guidare Infine, chiedo la gentilezza di evitare commenti di ordine politico oppure rivolti ad altre persone anche indicate genericamente, vorrei che questa discussione possa essere utile a migliorare se stessi; grazie
Racconto la mia, senza avere la presunzione di capire cosa sia successo, ma solo riportando i fatti per come li ho vissuti. Primissimi anni novanta, parto verso mezzanotte da Conegliano insieme ad un collaboratore per recarmi a Bari, ad una fiera del settore, a bordo della sua BMW serie 5, auto che avevo ordinato e che mi sarebbe arrivata di li a breve (525 tds). Dopo aver prevalentemente guidato io, arriviamo a Bari, ci ‘facciamo’ la fiera, andiamo a pranzo ospiti di un espositore e a pomeriggio inoltrato decidiamo di rientrare. Ora, anche al ritorno guido per la maggior parte del tempo io e - qui arriva il bello - mi sveglio letteralmente mentre sono a 180 all’ora, in corsia di sorpasso, all’altezza dell’area di servizio di Treviso e parlo del modello di cerchi che avevo scelto per la nuova macchina. L’ultimo ricordo certo che avevo era di aver attraversato il casello di Mestre, poi il buio assoluto. Ero sveglio da oltre ventiquattro ore. Ho ovviamente messo la freccia e mi sono fermato all’autogrill per far guidare l’altro gli ultimi trenta chilometri. Ancora oggi non sono riuscito a spiegarmi l’accaduto. Un pilota da caccia ha tentato di darmi una spiegazione, è una sorta di ‘sonno’ che colpisce anche loro quando fanno alcune rotte notturne lunghe e in solitaria, mantenendo il cervello ‘sveglio’ solo per la parte necessaria a pilotare l’aereo, ma boh, non me lo spiego proprio.