certo che non è così ma: 1. sono pochi quelli che non versano neanche un euro, fosse pure di IMU. 2. mai pensato di dover collegare la possibilità di voto di una parte di connazionali alla loro contribuzione. anche perchè a quel punto la toglierei anche ai residenti in Italia che non versano una lira.
Quindi ci facciamo rinchiudere tutti in una stanza per votare una persona? Ottima soluzione. Resta solo da trovare il modo di convincere 61milioni di italiani a farlo e trovare una stanza capiente.
Ad un soggetto che vive all'estero, cosa può fregargliene di quello che cambierà in Italia? Cosi va bene il concetto? Se non dovesse andar bene, rigaurdati il servizio de "Le Iene" di qualche anno fa sulle intenzioni di voto degli italiani all'estero, il sunto è che non solo non interessava niente a nessuno, ma nessuno aveva ricevuto il kit per votare Oggi ho difficoltà nello spiegarmi Intendevo il conclave degli eletti
Se a uno non frega nulla, può anche non votare Ma come al solito non farei di tutta l'erba un fascio. E anche uno che sta all'estero può avere interessi personali e familiari in Italia. Onestamente, mi sembra un ragionamento forzato
Il mondo è bello perchè vario, a me sembra un ragionamento forzato il tuo: se uno vive all'estero, credo che abbia una prevalenza di interessi all'estero. E' ovvio che possa avere interessi in più stati, ma se ha deciso di vivere all'estero, una ragione ci sarà, quindi perchè dovrebbe decidere per chi vive in Italia?
@tretrecinque ho capito che la sufficienza dimostrata nei tuoi confronti col post di cui sopra non fa onore alla tua intelligenza (e neanche alla mia, molto immodestamente). ti linko, quindi, un articolo che pone un interessante punto di vista sugli italiani all'estero: https://www.ilnapolista.it/2018/03/voto-italiani-estero/
Questo articolo, a mio avviso molto interessante, è una perfetta disamina della pericolosa deriva che stiamo prendendo. Da inguaribile ottimista, mi auguro che gli eredi del popolo che è uscito a testa alta da diverse guerre, sappiano raddrizzare il timone, perché l'Italia resta un paese dal gran potenziale. Da quel che si legge nell'articolo postato da @labrie_it, sembrerebbe il contrario
Come si fa presto a cambiare opinione...: http://torino.repubblica.it/cronaca...ta_-190910535/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1
Hanno fatto 2 conti. Ora chissà come saranno gli accordi con i comuni olimpici perché, lo ricordo, Torino è a 200 m slm
Boh io ho sempre pensato che fossero un facile bacino di voti per i soliti delinquenti... ed a quanto pare (sempre affidandoci a chiunque tranne che alla magistratura, paradossalmente) pensavo bene.
Non era una valutazione, la mia. Le valutazioni le avevo già fatte. Ho solo detto che per quanto ne so, il voto dei cittadini residenti all'estero è possibile in tutti i Paesi civili. Ricordo che sono residenti all'estero anche i cittadini che non hanno scelto di lasciare l'Italia, tipo i militari, le rappresentanze diplomatiche, i funzionari delle istituzioni internazionali... Neanche questi potrebbero votare?
La mia valutazione è strettamente relativa a chi vive all’estero ed ha un lavoro ed una vita in quella nazione e relativa cittadinanza. Diversamente cambiano le cose, ma con queste premesse perché invece qualcuno può decidere della mia vita nel mio paese?
Perché è anche il loro Paese. La differenza tra chi è via per contingenze e chi è via per non tornare, è labile. Come fai a distinguere?