BMW Motorrad International GS Trophy Southeast Asia: giorno 2. Che sfide!
BMW Motorrad International GS Trophy Southeast Asia: giorno 2. Che sfide! I piloti del team hanno sperimentato il pieno effetto GS Trophy oggi. Se il primo giorno è stata una dolce introduzione, questo è stato un assaggio della dura realtà che sarà servita la prossima settimana. La distanza complessiva sarebbe stata breve, troppo, con soli 170 km, ma l’intensità della prova stava a significare che ad ogni chilometro si è “buttato il sangue”.
Nominato il ‘Helicopter Trail’, il corso di oggi ha un inizio delicato, vedendo i concorrenti in giro attraverso tranquilli villaggi rurali, passando lungo secolari percorsi tra campi di riso, prima di salire in montagna. Il punto più alto si trova a 1’686 metri, segnato dal relitto di un elicottero militare precipitato ‘Huey’ che ha dato corso oggi il suo nome, vicino al confine con il Myanmar.
La discesa si è rivelata essere il momento clou di guida, con il sentiero che è cresciuto sempre più ripido e tecnico, arrivando al restringimento ad una sola carreggiata, poi allargandosi poco più della larghezza di un singolo pneumatico Metzeler attraverso le sezioni più critiche. Non tutti i concorrenti hanno superato il percorso indenni, ma nessuno è rimasto ferito. E’ stato un lavoro intenso e sempre più caldo con le temperature che sono aumentate dai 20 ° C al vertice a 32 ° C nelle valli.
La prima prova speciale della giornata, ‘Mai Daeng’, ha richiesto ai concorrenti di battere il cronometro mentre cavalcavano lungo un terrapieno, poi sotto il ponte, lungo un fiume roccioso prima di inseguire un percorso a zig-zag sul lato opposto della valle. Come una prova speciale in un rally, questa è stata una questione di velocità e aggressività e di un po’ di calcolo, necessario alle squadre per portare tutte le tre moto al traguardo senza un incidente; come si fosse verificata una caduta si sarebbero dovuti accumulare 30 secondi di penalità. La squadra Sud Africa ne è uscita vincente.