Un mito ostinato rinasce in un luogo duro ed arido grazie alle sapienti mani degli abitanti del Kibbutz: persone dure e che fanno del lavoro un motivo di vita, dove grazie ad esso la terra più arida si trasforma in un’oasi. E’ il caso di Yehuda Schacham, dove però la terra che lui ha ringiovanito non gli ha dato un’oasi, ma un vecchio rottame di acciaio arrugginito, con gomme logore e cromature sbiadite.
Fu allora che capì di ridare nuova vita ad una vettura di mezzo secolo.
Uno dei suoi cugini – la famiglia di Schacham è molto numerosa – è un collezionista d’auto di New York. Raccontò a Schacham di una fatiscente BMW 503 Cabriolet che aveva ottenuto, uno degli unici 139 esemplari mai costruiti. Il suo precedente proprietario era un sudamericano aficionado agli sport motoristici, e la leggenda narra che l’amante latino della macchina corse nel rally che si sviluppava dal Messico a Panama. Il parente americano assaporato il profumo di leggenda e comprò la BMW.
Non era però all’altezza del compito del restauro, ed ha quindi cercato l’aiuto di suo cugino in Israele – ricco ristoratore – che ha avuto esperienza, anche se con le macchine di una razza più ruvida, jeep dell’esercito e camion agricoltori, di restauri totali. Schacham ha subito intuito che sarebbe stata una sfida riportare allo splendore una bellezza del genere, ma ci si è lanciato a capofitto.
Ha portato il veicolo al kibbutz, dove ha saldato due containers realizzando un garage di fortuna ed ha acquisito il manuale originale del produttore.
“Ho iniziato ad assemblare l’auto un bullone dopo l’altro, pezzo dopo pezzo.”
E gli è costato un sacco di soldi e troppi turni di notte.
“Mia moglie è di origine svizzera,” spiega, “ed ha iniziato a chiamare la macchina ‘Il tedesco’ – come se avessi un amante”, dice ridendo. Dopo cinque anni, il progetto di restauro era quasi completo.
Accadde però un contrattempo: era una notte fredda e Schacham aveva lasciato alcune carte che si trovano accanto a una stufa nel suo garage. L’unica cosa che ricorda è la fiammata. Nonostante i vicini aiutassero a divincolarsi dalle fiamme il loro dirimpettaio, il fuoco aveva completamente sciolto le parti in plastica e il volante.
“Ma sono tornato al lavoro il giorno successivo. Io non sono il tipo che si arrende facilmente “, ridacchia.
Oggi i suoi dieci nipoti piace viaggiare su questa bellezza completamente restaurata.
La BMW 503 Cabriolet è pienamente operativa, “Ma io non amo guidarla spesso”, dice Schacham.
“La mia passione è più orientata al restauro delle automobili, più che alla guida.”
Foto di Yael Engelhart