"Vettel entra in pit lane al minuto 27.29 di gara, esce a 27.51; 51-29 = 22 secondi di sosta complessiva (19 di percorrenza a cui si sommano i 2.5 per il cambio gomme), non 18... sgranfius, non sei attento perchè esistono differenze nei due tragitti ( via box o via circuito)per cui il tempo necessario reale per effettuare il cambio gomme è intorno ai 18 secondi, tenuto conto del fatto che occorre un certo tempo per percorrere il rettilineo , come ha fatto notare l'ing. Bruno durante la telecronaca saluti mi spiego, il tempo effettivo del cambio gomme più percorrenza della pit lane è effettivamente intorno ai 22 secondi ma chi non entra ai box deve percorrere uno spazio tale che sono necessari almeno 4 secondi per ritrovarsi nello stesso punto (uscita box) , quindi... augurandomi di essere stato chiaro, ti saluto
Può essere, ma tendo a credere che l'entrata in pit-lane dopo la Bus Stop e l'uscita dopo la Source, provochi un rallentamento notevole rispetto a chi resta in pista, considerato che il tragitto è più o meno lo stesso, ma la velocità cambia notevolmente. Non ho molta stima di Bruno, anzi mi sta proprio sulle balle e non vedo le telecronache Rai anche a causa sua. A proposito di Rai: nessuna polemica stavolta con la regia internazionale che non ha praticamente mai inquadrato le Mercedes al comando? /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
mah, sulla regia poco da dire, stesso comportamento della gara scorsa; , sul tempo di percorrenza del tratto dalla chicane all'uscita box, sul circuito, è quello che ha detto Bruno parlando dei 18 secondi complessivi come perdita di tempo reale per il cambio gomme; non posso aggiungere altro; saluti
11/2015| GP Belgio - Spa-Francorchamps | 23/08/2015 Si potrebbe cronometrare il tempo perso attraverso il gps, così, tanto per curiosità... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
[video=youtube_share;L6D8xMv6ODY]http://youtu.be/L6D8xMv6ODY Per me semplicemente le gomme pirelli sono fatte di m.e.r.d.a. e in piste in cui vengono molto sollecitate dal punto di vista strutturali esse possono cedere che sia al 5 o al 40esimo giro (vedi rosberg e vettel). La conformazione della mescola e la sua usura non hanno importanza...la gomma non era usurata e non presentava scie di degrado sul battistrada, è semplicemente eplosa dopo la chicane, il che fa ancora più pensare ad una rottura della struttura sotto sollecitazione. E se la Pirelli fabbrica gomme la cui struttura non tiene le sollecitazioni fa meglio a cambiare sport. Poteva succedere a chiunque e ci poteva scappare il morto. La prossima gara è a monza... 1:55.397 1:55.386 1:55.808 1:55.765 1:55.856 1:55.551 1:55.316 1:55.523 1:55.432 1:55.443 1:55.497 1:55.761 1:55.884 1:55.711 1:55.520 1:55.696 1:56.407 1:55.949 1:56.116 Questi sono i giri di Vettel su medie dopo la VSC (che è stata un altra porcata visto che ci sono piloti che han mangiato ad altri 3-4 sec)
scusa, ma il cronometro dice che per entrare e uscire dai box cambiando le gomme, stai 22 secondi, e tu per comprovare la tua tesi che arrivapresto è un minchione che ha sbagliato strategia, te ne esci con la storia dei 18 secondi, perchè l'ing bruno ha detto che...........?
11/2015| GP Belgio - Spa-Francorchamps | 23/08/2015 Nel T1 l'overtime medio al rientro in pista è di circa 14 secondi per i più veloci. Resta da capire qual'è la perdita dall'ingresso ai box alla linea del traguardo percorrendo la pit-lane. In pista ce ne vogliono circa quattro in piena accelerazione, forse cinque?
salute , evidentemente non hai letto i post precedenti - - - - - aggiornamento post - - - - - salute a tutti, aggiungo qualche elemento : La gomma esplosa al tedesco è stata al centro di polemiche fra Ferrari e Pirelli circa le garanzie di durata dopo quanto accaduto nelle battute finali della gara di Spa. Da una parte Maurizio Arrivabene che ha sfidato chiunque a dire che la strategia fosse azzardata, dall’altra Paul Hembery che già in diretta televisiva, come ha ricordato quest’oggi l’inviato de La Gazzetta dello Sport Luigi Perna, aveva affermato di non ritenere che Vettel sarebbe riuscito ad arrivare alla fine con quel treno di pneumatici. Infatti i segnali d’allarme relativi alla durata e alla praticabilità della strategia ci sarebbero stati eccome: “Durante la frazione con le gomme medie, la Ferrari di Vettel dopo 18 giri ha cominciato a perdere fra 1″2 e 1″5, segno evidente di un degrado degli pneumatici”. Sempre secondo la rosea la Ferrari aveva pochissimi dati su cui basarsi per quanto riguarda la sua scommessa: “Nelle seconde e terze prove libere, le rosse avevano messo insieme al massimo 11 giri, con uscite a volte di 3-4 giri, senza effettuare rilevamenti sull’usura delle gomme su lunghissime distanze”. Una delle informazioni riportate dalla stessa fonte e anche dal Corriere della Sera, rivelano che le coperture rimaste integre sulla monoposto del tedesco erano pericolosamente al limite a livello di battistrada. “A Maranello, d’altra parte, restano della loro idea: in base ai dati, si poteva fare. Inoltre sarebbe stato davvero appurato che i battistrada delle tre gomme residue erano lontani da un grave livello di usura. Ma le coperture ora le ha il fornitore, che usa le cifre: il battistrada anteriore sinistro era a zero; invece quello posteriore destro, saltato, era a -1 millimetro“ – ha scritto sulle pagine del quotidiano milanese il giornalista Flavio Vanetti. Il passaggio su cordoli particolarmente accidentati, detriti e curve molto impegnative come il Raidillon, dove le coperture vengono messe indubbiamente sotto stress, avrebbero costituito in quelle condizioni di usura un fattore di rischio decisamente elevato. A sua volta, Pirelli aveva comunicato già nella giornata di lunedì le proprie considerazioni sulla durata degli pneumatici, ribadendo di aver proposto già dopo il fattaccio di Silverstone 2013 di imporre un limite a riguardo. Proposta che sarebbe rimasta inascoltata dai team e che ora sembra verrà ridiscussa insieme alla FIA in funzione di norme più stringenti. Resta il fatto che alla Pirelli, come conclude ancora Perna – “si potrebbe contestare semmai il fatto che non abbia avvisato i team di un potenziale pericolo, lasciando loro troppa libertà. Ma questa fino adesso era la prassi, tanto che i gommisti non hanno acceso alle informazioni su pressioni e temperature durante la gara”. FP | Luca Ferrari [MENTION=42094]LucaF[/MENTION]errariFP
Non vedo dove la Ferrari abbia cominciato a perdere 1"2/1"5 e soprattutto su chi: i tempi sono sempre stati costanti come si capisce molto bene dalla tabella dei tempi postata da [MENTION=3104]n2o[/MENTION] Inoltre, l'anteriore sinistra non appare così al limite come indicato da Pirelli, almeno secondo questa foto:
Altro grafico coi tempi di Vettel: dove e quando perde oltre un secondo al giro? (fonte NewsF1) Diciamola tutta: Ferrari ha attuato una strategia rischiosa, sulla scorta dell'informazione fornita da Pirelli che le gomme potevano durare 40 giri. Lo pneumatico è scoppiato dopo 28 giri (due dei quali in regime di Virtual Safety Car) senza un minimo preavviso di drop-off nè da parte del pilota nè dal muretto e soprattutto nè dal cronometro. Se Pirelli esibisce oggi una richiesta fatta nel 2013 per stabilire un limite massimo di giri per ogni set di gomme, significa che qualche dubbio sulla capacità strutturale dei propri pneumatici di durare per l'intero gp ce l'aveva e qualora per Spa avessero avuto ulteriori e maggiori dubbi (leggi timori) sarebbero dovuti intervenire tempestivamente formulando una direttiva di sicurezza alla Fia e ai team oppure portare altre mescole, magari più sicure.
salute Sgran, considerazioni fondate.... ma per quanto riguarda il numero limite di giri, pare che le squadre o la FIA, si siano opposte; il peggioramento dei tempi immagino fosse riferito alle mercedes ( i valori indicati 1.2-1.5 sec. e oltre), che aveva cambiato le gomme intorno al 30° giro mentre nei confronti della Lotus la media delle perdite di tempo era molto minore( dell'ordine di 0.5 sec./g); infatti Grosjean ha raggiunto Vettel intorno al 39° giro dal grafico si nota infatti un picco negativo nei tempi di vettel al 39° giro; 55.4 contro i 54.5 del 37 ° saluti
se le gomme di SEB fossero state a livelli di battistrada prossimi allo 0 ci sarebbero stati problemi di temperatura gomma e di tenuta...cose che non c'erano sulla FERRARI come dimostrato SEB per riuscire a fare uno solo stint ha mantenuto dei giri a tempi costanti per non stressare troppo le gomme e farle durare 30 giri... cmq si continua a dire...una gomma prima di scoppiare deve perdere prestazione...altrimenti significa che ha dei difetti costruttivi.
Indicare il distacco tra la Mercedes che aveva appena montato una soft nuova e la Ferrari con gomme medie usate da 18 giri non ha davvero nessun senso, significa alterare i fatti per adeguarli alle proprie teorie (ovviamente mi riferisco a Pirelli). Massa, che girava su gomme medie sostituite durante la VSC, quindi al giro 22, aveva prestazioni del tutto simili al tedesco. In merito alla questione che risale a Novembre 2013, è comprensibile che i team si siano opposti: significava limitare le possibilità di adottare strategie diverse e ad ogni modo che senso ha tirar fuori quella questione a distanza di quasi due anni? Mi sa proprio di coda di paglia. Pirelli DEVE preoccuparsi di fornire coperture SICURE, la cui struttura dev'essere in grado di affrontare un'intera percorrenza di un GP senza per questo esplodere.
A maggior supporto, durante il GP Vettel ha avuto un team radio col muretto (Ing. Adami) chiedendo proprio se si riteneva di proseguire con lo stesso set di gomme fino alla fine della gara. La risposta è stata più meno di questo tenore: "Valutiamo questa possibilità". Ora, è ragionevole supporre che in questa valutazione si siano tenuti in considerazione sia i dati della telemetria (su ogni ruota è piazzato anche un sensore IR per rilevare costantemente la temperatura delle gomme), sia i riscontri cronometrici, sia le considerazioni dei tecnici Pirelli, presenti in ogni team. Se qualcuno, nello specifico i tecnici Pirelli, avesse sollevato una questione di sicurezza e non di una possibile perdita di prestazioni - come peraltro indicato dallo stesso Hembery durante la gara - sono convinto che Vettel sarebbe stato richiamato ai box per montare un nuovo set. L'azzardo della Ferrari, qualora non fosse riuscito, si sarebbe dovuto manifestare con un repentino crollo dei tempi, sosta ai box per la sostituzione degli pneumatici e rientro in pista al sesto posto, non certo con lo scoppio di un pneumatico: è qui che forse non si capisce. Se allungo lo stint oltre il ragionevole DEVO perdere prestazione, non mi può scoppiare uno pneumatico.
Che poi Pirelli non vedo che scuse si possa inventare, visto che ha dichiarato che la gomma avrebbe dovuto reggere ALMENO 40 giri. Anche perchè Pirelli deve garantire una percorrenza nella quale lo pneumatico resta in sicurezza. Non può ovviamente garantire una durata (in termini di giri) della prestazione, perchè ovviamente ogni monoposto/pilota usa e sfrutta le gomme in modo diverso. Quindi i 40 giri dichiarati dai tecnici Pirelli avrebbero dovuto portare Vettel a finire il gran premio, senza se e senza ma. Poi, altra cosa. La carcassa dello pnenumatico (oltre ad essere un composto di gomma, kevlar, nylon e chi più ne ha più ne metta) è di una gomma DECISAMENTE più dura del battistrada. Anteriore sinistra completamente finita? BALLE. Andava fortissimo in salita a Radillon, dove serve l'anteriore sinistra. Posteriore destra con battistrada a -1mm? BALLE NUCLEARI, visto che a Pouhon e a Blanchimont la macchina andava ancora davvero bene. Se poi il battistrada era davvero finito, allora Pirelli è ancor più incriminata, visto che ha fatto una gomma prestazionale fino al punto d'esplosione. Avanti così. A Monza esploderanno anche i cerchi.
A seguito dell'inciedente mortale capitato a Wilson, la Fia sta pensando ad alcune soluzioni per proteggere il pilota dai detriti che potrebbero colpirlo frontalmente. Una prima ipotesi, riportata sul sito motorsport.com, prevede l'installazione di alcune lamine verticali disposte intorno all'abitacolo, disposte in modo da non ostacolare l'uscita del pilota stesso, in caso di incidente. Foto: Secondo il The Guardian, già in seguito all'incidente di Massa furono effettuati dei test con dei tettucci di protezione, ma i materiali utilizzati non furono soddisfacenti, poichè la lamina in policarbonato si frantumava e i materiali aerospaziali flettevano troppo. Lo strategy group ha inoltre respinto l'ipotesi di un roll bar anteriore, poichè il risultato estetico sarebbe pessimo.
con tutto il rispetto per la sicurezza e per i morti, ma che è sta caxata? /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20" />